Gfk: Pagamenti via wearable, solo il 35% è interessato

Solo il 35% dei consumatori in Cina, Germania, Sud Corea e Gran Bretagna sono interessati a sistemi di pagamento tramite smartwatch.
La maggior parte dei consumatori considera i nuovi dispositivi come utili strumenti per attività di fitness e per il controllo della salute. In Germania soltanto il 20% dei rispondenti hanno dichiarato di essere interessati al loro utilizzo come sistemi di pagamento. Anche il 28% dei consumatori in Sud Corea e il 27% dei consumatori in UK hanno manifestato la stessa opinione, mentre gli americani sono più entusiasti, il 40% di loro ha espresso interesse per il pagamento tramite smartwatch.
Questi dati emergono da una ricerca di GfK effettuata ad agosto 2014 attraverso interviste a 1.000 consumatori in cinque Paesi del mondo, in seguito alla quale GfK in UK nel mese di febbraio 2015 ha cercato di individuare le principali barriere all’utilizzo. La principale preoccupazione riguarda la sicurezza dei pagamenti tramite smartphone, considerata ancora inadeguata. I rispondenti considerano inoltre questa tecnologia non ancora sufficientemente diffusa e più lenta di quella con carta di credito o contanti. 
“ Nonostante lo smartwatch sia stato posizionato come uno dei prodotti maggiormente in crescita tra i produttori di apparecchi tecnologici, i consumatori sembrano ancora riluttanti ad abbracciare le nuova tecnologia” – commenta  Robert Wucher, Head of Technology and Digital Solutions di GfK – “ le nostre ricerche hanno mostrato che gli utenti non hanno ancora compreso totalmente le applicazioni offerte dalle wearable device, mentre i produttori ed i provider da parte loro sembrano non avere ancora compreso totalmente quali siano le più rilevati esigenze dei consumatori, al fine di potervi rispondere efficacemente con una strategia in grado di modificarne i comportamenti”.

Cecilia Cantadore


Gfk: Pagamenti via wearable, solo il 35% è interessato - Ultima modifica: 2015-03-20T08:27:44+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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