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I cloni di App Store e Google Play, ma per le aziende e di livello enterprise

Tutti vogliono le App, anche le grandi aziende: un modo semplice per far arrivare a tutti i software aziendali, sicuro, rapido, se si segue il principio degli APP Store, che in ambiente aziendale divenato i marketplace. Questi ambienti hanno vissuto in questi ultimi anni una crescita significativa, per numero e dimensione.
Il trend è emerso per rispondere agli sviluppatori delle divisioni IT aziendali, che spesso non riescono a ottenere strumenti di lavoro adeguati a causa di processi commerciali rigidi, chiusi in contratti a lungo termine e molto restrittivi.

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Non sempre le tecnologie emergenti vengono implementate in tempi brevi. Il potenziale dello sviluppatore è alla base dell’innovazione ma purtroppo a volte è in contrasto con l’impostazione dell’infrastruttura e con le pratiche comuni della realtà lavorativa.
Nelle aziende IT, i processi non sempre si sono allineati con il rapido sviluppo dei servizi cloud. Gli sviluppatori che sono abituati a lavorare in ambienti dinamici con prodotti scalabili e facili da implementare sono spesso ostacolati da strumenti di lavoro datati, che rallentano la prototipazione e il time-to-market, ovvero il tempo che intercorre dall’ideazione di un prodotto alla sua effettiva commercializzazione.
Per questo motivo gli sviluppatori spesso costruiscono e usano soluzioni senza l’esplicita approvazione aziendale. Si servono dei servizi di cui hanno bisogno, senza che l’intero team di lavoro o il management abbiano pieno controllo di ciò che viene utilizzato.

Per aiutare gli sviluppatori nel loro lavoro e per evitare i rischi associati a queste dinamiche, l’industria IT ha investito le app enterprise e i marketplaces in cui trovarle facilmente. Microsoft, Red Hat, IBM e Samsung, tra gli altri, hanno risposto alle richieste delle divisioni IT enterprise, che cercavano delle versioni di AppStore e Google Play store a misura di azienda.

In aprile, IBM ha lanciato il Cloud Marketplace per i clienti che desiderano acquistare servizi cloud IBM o servizi da partner certificati come MongoDB e New Relic. Nello stesso mese, Red Hat ha aperto il suo OpenShift Marketplace, uno store per le applicazioni dedicate al cloud PaaS.
È un mercato emergente; molti marketplace, incluso Knox di Samsung, sono operativi grazie alla giovane startup AppDirect, che vanta un network di 20 milioni di utenti business raggiunti e utilizzatori che crescono del 30% ogni mese.
La crescita di questi marketplace per le aziende rappresenta la risposta dell’industria IT alle esigenze degli sviluppatori. Allo stesso tempo, le divisioni IT interne alle aziende stanno aumentando la richiesta per ottenere servizi mobile e piattaforme nuove. Di conseguenza, è un corso una crescita di strumenti per il mobile e servizi Backend dedicate alle imprese e ai loro team IT per facilitare la transizione verso il mobile. Questi includono, ad esempio, AWS Mobile Services, il Mobile Back-end Starter di Google e Microsoft Azure Mobile Services.
In questo modo le aziende ottengono più trasparenza e un lavoro velocizzato e semplificato, gli sviluppatori riescono a ottenere ciò di cui hanno bisogno in modo semplice e veloce.
Questo mondo rappresenta anche una grande opportunità per le startup che diventano partner certificati dei marketplace.
Prima di diventare partner, le stratup devono valutare le loro risorse interne e la capacità di gestire la partnership ed è importante considerare attentamente quali marketplace sono i più giusti per loro.
Secondo Gartner, si stima che l’80% delle aziende useranno il cloud entro la fine del 2014. I martketplace per app enterprise saranno un supporto fondamentale per aiutare gli sviluppatori che lavorano in azienda a raggiungere i loro obiettivi grazie a servizi potenziati, basati su cloud e semplici da implementare.

Cecilia Cantadore


I cloni di App Store e Google Play, ma per le aziende e di livello enterprise - Ultima modifica: 2014-09-30T19:03:20+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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