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Il grid computing di Wide Side migliora le banche

Jesusleny Gomes - Strategic Account Manager di Wide Side

Sono le banche le prime ad aver investito nei big data e con grandi benefici. Per riuscire ad estrarre tutto il valore che è nascosto nelle informazioni digitali servono infrastrutture complesse come quelle realizzate da Wide Side, partner tecnologico di organizzazioni, aziende e PA per capire, realizzare, gestire e mantenere l’innovazione.

“Il progetto che seguiamo per una importante banca è su scala internazionale (Milano, Monaco, Londra, Vienna, Istambul) – racconta Jesusleny Gomes Strategic Account Manager di Wide Side – il suo scopo è quello di sviluppare attraverso l’ausilio di infrastrutture “Grid computing” nuovi standard per calcolare ed analizzare i rischi di credito e d’investimenti in ambito finanziario.
Nel progetto vengono utilizzate tecnologie all’avanguardia, come l’utilizzo di (architetture Cuda) processori grafici/video, che permettono di effettuare calcoli ad una velocità migliaia di volte superiore se paragonate alla potenza di calco di un banalissimo microprocessore..
L’utilizzo di questa rivoluzionaria tecnologia associata al Grid computing ha permesso di elaborare milioni di dati (circa 80 terabyte giornalieri) provenienti da Murex che a loro volta vengono rielaborati per creare degli spaccati previsionali su qualsiasi scenario di mercato.
Il beneficio che ne deriva da tutto questo è che i broker riescono a ricevere queste importanti previsioni nell’arco di 10 – 15 min max.
A differenza del vecchio metodo quando per elaborare mole di dati a volte inferiori bisognava attendere anche 24 ore”
Quando si parla di diversi milioni di euro sulla compravendita di un gruppo di titoli o solo anche di un singolo titolo, una manciata di minuti può fare la differenza fra la bancarotta ed il successo…


Il grid computing di Wide Side migliora le banche - Ultima modifica: 2013-09-26T11:13:31+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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