Saranno 4 robot realizzati dall’Istituto Italiano di Tecnologia a monitorare il nuovo viadotto San Giorgio che ha sostituito il Ponte Morandi a Genova. Due 2 Robot-Inspection e 2 Robot-Wash saranno operativi il prossimo autunno non appena gli impianti di servizio del sistema saranno completati. I 2 Robot-Inspection si occuperanno della ispezione della superficie inferiore dell’impalcato e dell’elaborazione dei dati per la determinazione di eventuali anomalie. Mentre i 2 Robot-Wash puliranno le barriere antivento ed i pannelli solari. Il sistema robotico di ispezione è il primo al mondo automatico e fornisce un modello replicabile a livello globale volto a aumentare la sicurezza non solo di questo tipo di infrastrutture, ma anche di qualsiasi opera civile che possa richiedere un monitoraggio automatico.
Il nuovo viadotto San Giorgio sarà aperto nei primi giorni di agosto e potrà giovare quindi di aiuti “cibernetici”. Ben 4 robot formati da strutture in fibra di carbonio, attuatori e da componenti elettronici. Ma come funzioneranno i 4 robot che vigileranno sul successore del vecchio Ponte Morandi?
Scorreranno semplicemente sulle rotaie esterne del vecchio Ponte Morandi. E permetteranno di verificare lo stato di integrità dell’infrastruttura inviando le immagini e i dati acquisiti a un centro di controllo. Tutti i dati e le immagini andranno ad arricchire un database digitale. Che, grazie ad algoritmi di analisi e predizione, suggeriranno al gestore quando e come intervenire con eventuali azioni di manutenzione in via preventiva. I robot saranno controllabili da remoto, da una Control room tramite rete wi-fi.
Saranno alimentati da batterie e sui lati del Ponte saranno predisposte stazioni di ricarica distanziate ogni 200 metri. Inoltre, i robot, in caso di condizioni ambientali avverse, grazie agli anemometri ed accelerometri di cui sono dotati, possono fermare le operazioni e raggiungere in sicurezza le proprie stazioni di ricarica. In sostanza, un sistema di ispezione che utilizza la “meccatronica cognitiva” completamente autonoma, che grazie ai quattro robot opererà in aggiunta alle attività di controllo e manutenzione già previste dalla legge. Ed inoltre la versatilità hardware e software del sistema permetterà implementazioni tecnologiche all’avanguardia in futuro.
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