Ricerca degli Alieni: un osservatorio Seti sulla Luna, nel dark side

La ricerca degli alieni avrà una nuova base: sulla Luna. I ricercatori del programma Seti (“Search for Extraterrestrial Intelligence”) che lavorano per trovare segnali audio provenienti dallo spazio pensano che la faccia nascosta della Luna sia il posto perfetto dove costruire un punto d’osservazione stabile. Gli analisti del progetto Breakthrough Listen, che fa capo proprio a Seti, spingono per mettere sull’emisfero oscuro del satellite della Terra un’antenna speciale. Quella parte di Luna, nota in inglese come “ Far/Dark Side of the Moon”, non visibile dal nostro pianeta, sarebbe il luogo ideale perché non vi si trova l’inquinamento acustico dovuto ai segnali radio prodotti sulla Terra. E ciò rende più facile la ricerca di tracce extra-terrestri nel resto delle galassie. Troveremo gli alieni grazie alla Luna?

Ricerca degli alieni Seti

Se siamo da soli nello spazio è una delle domande che da millenni incuriosisce la popolazione umana: fra i tentativi maggiormente pratici per rispondere al quesito c’è dal 1974 l’impegno di Seti. Gli scienziati dell’organizzazione con sede in California da tempo hanno rivolto verso il cosmo potenti radiotelescopi nella speranza che, come noi, altre specie intelligenti stiano trasmettendo segnali radio. Un modo per provare a capire se ci sono comunità tecnologiche nello spazio e tentare un primo approccio verso gli extra-terrestri. Ma nonostante decenni di ascolto, non è mai stato captato nulla.

Anche in una recente indagine di dieci milioni di stelle effettuata dal radiotelescopio Murchison Widefield Array nell’Australia occidentale i ricercatori non hanno trovato nulla di degno di nota. D’altronde dieci milioni è un numero limitato se si pensa che solo nella Via Lattea esistono almeno 200 miliardi di stelle.

Ricerca degli alieni: Breakthrough Listen e Stephen Hawking

In un universo infinito, deve esserci altra vita. Non c’è domanda più grande. È tempo di impegnarsi per trovare la risposta” aveva detto nel 2015 lo scienziato inglese Stephen Hawking all’inaugurazione di Breakthrough Listen, uno dei progetti più famosi dell’organizzazione insieme a Seti@Home, che permette a tutti, dal computer di casa, di contribuire all’esplorazione spaziale. Secondo Seti, il lato più lontano della Luna è il luogo ideale per cercare segnali radio da altre civiltà per due motivi: il primo è il suo silenzio radiofonico perché, come spiega uno degli autori della proposta, l’astronomo Phillipe Zarka “durante la notte lunare è il posto più silenzioso nel nostro universo locale”. Inoltre le notti lunari durano due settimane, consentendo sessioni di visione prolungate. Ma resta il dubbio su come arrivare a fare ricerche sulla Luna.

Due possibili interventi sulla Luna per Seti

Come riporta il sito Singularity Hub, ci sono due idee al vaglio fra gli uomini di Seti. Il percorso più semplice sarebbe posizionare un telescopio nell’orbita lunare. Lo strumento potrebbe analizzare il cielo per rilevare segnali da dietro la Luna, sfruttando il silenzio radio del lato oscuro e trasmettendo i dati quando la Terra riappare. Per un’osservazione perfetta però, non c’è posto migliore di un cratere in quella zona lunare. Costruire un radiotelescopio gigante in un’area siffatta non è facile, ma Seti vuole ispirarsi all’osservatorio di Arecibo, un potentissimo sistema di antenne edificato in una cavità naturale fra le montagne di Porto Rico.

Ma se la parabola di Arecibo è larga quanto tre campi da calcio, un progetto simile sulla Luna lunare potrebbe essere tre volte più largo, grazie alla minore gravità del satellite terrestre. Restano, ovviamente, le difficoltà e i costi ingenti per realizzare un’idea come questa. Ma per chi è alla ricerca degli alieni, costruire qualcosa nello spazio è solo il primo passaggio.


Ricerca degli Alieni: un osservatorio Seti sulla Luna, nel dark side - Ultima modifica: 2020-11-03T08:01:26+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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