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Nell’era dei tablet, le idee nascono ancora sulla carta

Le idee nascono sulla carta. Un primo disegno viene poi fatto col programma di grafica Sketch. Il prototipo passa poi in html. Il progress del lavoro viene monitorato con Slack, piattaforma per la comunicazione interna ai gruppi di lavoro, mentre i file si condividono via Dropbox.

Questo è il flusso di lavoro del designer moderno, secondo una ricerca che ha condotto sulle abitudini lavorative di 4.000 designer. Khoi Vinh, designer ed ex direttore design del New York Times, ha recentemente stretto una collaborazione con Adobe per lo sviluppo di nuovi prodotti. Trovate la ricerca qui http://tools.subtraction.com/index.html
Oltre a Sketch, ci sono molti altri programmi che possono essere utili quando si sta disegnando un nuovo prodotto. Probabilmente il nome Adobe non è emerso nei risultati della ricerca perché Illustrator, Photoshop e InDesign sono considerati separatamente. Se aggregati, il brand Adobe è una potenza.
Vinh ha scritto “Sono rimasto sorpreso nel vedere quanto sia vivo il mercato dei software per il design e quante novità siano uscite negli ultimi due anni. Se si guarda indietro di 10 anni, la situazione era all’opposto. C’erano relativamente poche innovazioni e solo pochi grandi player coinvolti. Ora esce una nuova app ogni mese”.
Ma nonostante questo fiorire di app e strumenti tecnologici, il 64% dei designer in fase di brainstorming preferisce ancora matita e foglio di carta.

Forse i software non sono ancora maturi, ma più probabilmente si tratta di un’abitudine radicata da decine di anni, difficile da cambiare. Nel frattempo aziende come Adobe – e più di recente Apple – hanno messo a punto soluzioni che combinano l’uso del tablet e di penne stilo “tecnologiche”. Altri player, come Moleskine, continuano a favorire l’integrazione tra dispositivi tecnologici e la carta.


Nell’era dei tablet, le idee nascono ancora sulla carta - Ultima modifica: 2015-09-16T10:00:40+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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