Vicky Piria è una pilota, che attualmente gareggia nel campionato di Serie W e sfida con il suo talento le convezioni, qui un’intervista esclusiva
Vicky Piria a 8 anni è salita su un go-kart e non ha più smesso di correre. Vicky Piria è una pilota, che attualmente gareggia nel campionato di Serie W. Abbiamo parlato del suo mondo e della tecnologia che sta cambiando il panorama automotive: dal motore elettrico alla guida autonoma. Senza tralasciare la sua figura di influencer e il rapporto con i social network.
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Chi è Vicky Piria
Ha capito sin da bambina che le auto sarebbero state la sua pista. Vicky Piria, classe ’93, è una pilota italiana impegnata nel campionato di Serie W. Nel corso degli anni ha visto evolversi la tecnologia nelle corse e nella vita di tutti i giorni. Dai simulatori alla guida autonoma: con lei abbiamo parlato di passione e velocità. Senza tralasciare la sua figura di influencer automotive e il rapporto che ha con il web e i social network.
Vicky Piria; l’intervista
Come è nata la tua passione per le auto?
Vicky Piria: È nata in modo casuale, io sono sempre stata un maschiaccio. Da bambina facevo gare di equitazione, poi mio padre comprò un go-kart per mio fratello – ci spiega Vicky Piria – Andavo a vederlo girare al kartodromo e sentivo crescere dentro di me la passione. A 8 anni mi hanno chiesto “Vuoi provare?”. Sono salita e in pratica non sono più scesa. Ricordo bene le prime gare, una volta ho vinto una mortadella (ride, ndr). Volevo allenarmi continuamente, parlavo solo di motori con mio padre. A 15 anni mi sono ritrovata su una monoposto. Fu uno splendido regalo di compleanno: provare una Formula Ford. Ricordo con piacere quando ho imparato a fare il punta-tacco, a cambiare le marce. E’ stato tutto fantastico e lo è ancora oggi. Ho lo stesso identico entusiasmo.
Il lockdown, il periodo particolare che stiamo vivendo: come lo affronti?
Vicky Piria: Partecipo a un campionato di Formula 3: 5 gare in Europa, 1 in Russia, 1 in USA, 1 in Messico.
Ci siamo fermati per la pandemia. Non correre mi è pesato tantissimo e recuperare il tempo perso non è facile per niente. L’allenamento fisico è fondamentale: io guido senza servosterzo, è come alzare pesi. A livello fisico e cardiaco abbiamo battiti molto alti. Devo tenere allenato anche il mio cuore. Grazie ai simulatori ho potuto tenermi attiva.
Chi è il tuo punto di riferimento?
Vicky Piria: Non ho un punto di riferimento unico: mi piace vedere il meglio dei piloti che seguo. La capacità di reazione di Hamilton, il coraggio di Verstappen, guardo anche le piccole cose. Avere più esempi positivi serve sempre. Mi piace fare i compiti a casa: vorrei essere più fredda, ma sono molto passionale. Non sono una calcolatrice in pista.
Cosa pensi della tecnologia legata al mondo dei motori?
Vicky Piria: Non cambia niente: servono sempre passione e impegno. Ad esempio: fino a qualche tempo fa solo i piloti di F1 potevano usare i simulatori. Dovevo guardarmi i video su YouTube per imparare le piste. Stavo ore sul “Tubo” per memorizzare il tracciato. Oggi con i simulatori possiamo provare di più grazie alla tecnologia che diventa un supporto per alzare l’asticella.
Vicky Piria e le auto
Tocchiamo un tasto delicato: le auto elettriche. Cosa ne pensi?
Vicky Piria: Il rumore che senti con una Formula Uno è un’emozione unica. Insostituibile. Credo comunque che alla fine diventerà una questione di abitudine. Ho provato delle auto elettriche in pista: da un punto di vista di guida, alla terza curva non ci pensi più. Sono fortemente prestazionali. Ma non va sottovalutato il cambiamento: la potenza di una frenata con la forza rigenerativa cambia le cose. C’è sempre da imparare. Ogni giorno.
Passiamo alla vita di tutti i giorni: come vedi l’ibrido e il full electric?
Vicky Piria: Devi avere uno stile di vita adatto all’ibrido per sceglierlo. Guidare molto in città, per ottenere dei benefici. Per l’elettrico è la stessa cosa: in città non ho problemi, ma se devo fare Milano-Roma, non sono libera di allungare per una sosta o altro. Devo controllare dove fermarmi per ricaricare. L’elettrico sarà alla portata di tutti quando avrà maggiore autonomia e una rete di colonnine a portata di mano, sempre. Le smart cities cambieranno le cose. Ma ci vuole tempo.
Sei un pilota: cosa pensi della guida autonoma?
Vicky Piria: A un pilota non puoi chiedere cosa pensa di un’auto che non ha il volante (ride, ndr). Mi immagino su una strada in campagna: quale piacere di viaggio potrò avere? Guidare non è solo andare dal punto A al punto B. Comunque sono d’accordo sugli aiuti di guida: controllo della carreggiata, assistenza e tutti i vari accorgimenti ci permettono di prevenire tanti incidenti. Ma il fattore umano è necessario. Mi dicono che la guida autonoma potrà aiutarmi a ottimizzare il mio tempo. Mi sono stufata di ottimizzare. Cerchiamo sempre di non perdere tempo. Ma la verità è che non siamo più capaci di prenderci del tempo solo per noi. Ti faccio un esempio: quando mi mandi una mail, poi mi scrivi su whatsapp per sapere se l’ho letta. Siamo sempre di corsa. Io vado veloce in macchina, non voglio andare veloce ogni momento della mia vita. Piuttosto datemi dei treni più veloci e una rete ferroviaria più organizzata. Li prendo volentieri i treni. Mi piace guardare il panorama dal finestrino. Sono ferma, mentre tutto scorre via velocemente. Una bella sensazione.
Vicky Piria social
Sei una pilota, ma anche una delle influencer più conosciute nel mondo automotive: come vivi internet e i social network?
Vicky Piria: I social network mi hanno dato visibilità e ho potuto condividere la mia vita. Farmi conoscere anche da chi non segue abitualmente il mondo delle corse. Viaggio tanto e non posso stare con i miei amici e parenti. I social ci permettono di restare in contatto, anche se in modo virtuale, ora sono anche un lavoro: mi consentono di sviluppare progetti digital e far conoscere ancora meglio il mio mondo. Ho trasformato il mio amore in un lavoro che amo. Posso pagarmi le bollette guidando le auto. Il mio sogno si è realizzato. Ma non mi fermo qui. Io voglio vincere sempre. O almeno provarci, dando tutto quello che ho.