Automobili che si guidano da sole: scopri i livelli di guida autonoma, come funzionano questi speciali mezzi, e il grado di sviluppo di questa tecnologia.
Sviluppo e tecnologia stanno favorendo il progresso scientifico anche nel settore dell’automotive: nell’articolo cosa si intende per auto a guida autonoma, quali sono le capacità di questi mezzi, e come funzionano.
Ogni giorno siamo sempre più a contatto con sistemi di automazione che ci semplificano la vita, e che ormai sono diventati così tanto parte integrante della nostra quotidianità da risultare difficile un’eventuale separazione.
In casa abbiamo il termostato che è in grado di impostare la temperatura di casa secondo le preferenze e le abitudini, ma anche tenendo conto dei dati meteorologici ricevuti e rilevando la presenza di persone, oppure tapparelle oscuranti che si aprono e chiudono a seconda delle diverse fasi del giorno. O ancora, la lavabiancheria dotata di un sistema di assistenza intelligente capace di consigliare sul programma più adatto o sugli accorgimenti per risparmiare preziosa energia, o le luci che si accendono da sole al nostro passaggio, sono tutti automatismi che ci aiutano e migliorano la vita.
Tanti, dunque, gli ambiti in cui la domotica sta prendendo sempre più piede, affinando capacità e intelligenza artificiale, con indubbio beneficio per quanti ne sfruttano ogni giorno la comodità.
E se questi comfort potessero essere trasferiti anche all’automobile?
Usare l’auto non sarebbe più la stessa cosa: si potrebbe immaginare una vettura intelligente capace di garantire spostamenti da un luogo all’altro, mentre il conducente si rilassa godendosi il viaggio.
Fantascienza?
No, pura realtà: parliamo di auto a guida autonoma, ovvero quel processo di automazione che permette ad un’automobile di muoversi da sola, agendo sui comandi principali della vettura e prendendo decisioni appropriate durante la marcia.
Come funzionano le auto a guida autonoma
Per comprendere a fondo cosa di si intende quando si parla di auto a guida autonoma, è necessario sfatare un mito: al momento attuale non esistono autovetture in grado di scarrozzare i proprietari in giro per le strade senza la minima necessità dell’intervento umano. O almeno, di sicuro non sono ancora disponibili sul mercato, e si tratta soltanto di dimostrazioni che permettono ai proprietari di grosse società di farsi pubblicità ed attirare l’attenzione sui progetti futuri dell’azienda.
Fatta questa doverosa premessa, bisogna comunque specificare che esistono auto a guida autonoma, e che sono classificate in base alla diversa capacità di “autonomia”.
Ma come può un’auto essere in grado di guidare o comunque svolgere operazioni da sola?
Un’automobile a guida autonoma è il risultato di una fusione di diverse branche, che operano per dare all’oggetto la possibilità di “vedere” la strada e di “pensare” a come agire in totale sicurezza durante il tragitto.
In particolare, un’auto a guida autonoma è una macchina che riesce a percepire l’ambiente circostante in cui si muove, a elaborare i dati esterni e ad azionare i relativi comandi dell’auto attraverso un complesso sistema di sensori.
Le auto a guida autonoma sono dotate – tra le altre cose – di:
- Sensori a ultrasuoni, installati su diverse parti dell’automobile per il riconoscimento degli ostacoli quando si viaggia a velocità moderate;
- Radar che permettono di ricostruire l’area intorno all’auto in maniera costante e continua;
- Scanner frontale per avere una visuale approfondita della strada che si apre dinanzi alla vettura;
- Telecamere ottiche sistemate in diversi punti strategici del veicolo per riconoscere la presenza di ostacoli, pedoni, animali, oppure per seguire le strisce divisorie delle varie corsie;
- Sistema satellitare GPS grazie al quale l’auto è sempre in grado di rilevare la propria posizione su una mappa che rivela la morfologia stradale.
Tutte queste immagini non sono vagliate attraverso la vista di un essere umano, ma vengono analizzate e processate in dati essenziali dall’intelligenza artificiale di bordo, al fine di capire come reagire dinanzi a ciò che si presenta nell’area intorno alla macchina.
I vantaggi di questa tecnologia
I benefici derivanti dall’utilizzo di automobili a guida autonoma appaiono quasi scontati e banali, ma riconosciamo:
- La maggiore sicurezza negli spostamenti a mezzo auto;
- Una diminuzione dello stress derivante da situazioni di guida che creano tensione;
- La riduzione naturale del traffico cittadino.
Innanzitutto, i viaggi a bordo di un’auto a guida autonoma aiutano a ridurre in maniera sensibile gli incidenti stradali, causati nella maggior parte dei casi da distrazioni ed errori umani. Paradossalmente, però, proprio poiché macchine programmate per lo scrupoloso rispetto di tutte le norme del codice della strada, lo stesso punto a favore potrebbe rappresentare anche uno svantaggio: rispettando alla lettera le leggi che regolano gli spostamenti in auto, una macchina a guida autonoma potrebbe mancare della capacità di analisi e decisione propria della mente umana in situazioni rischiose, come ad esempio una reazione logica ad effrazioni di altre vetture guidate da persone distratte.
Se su strada si trovassero solo auto a guida autonoma, però, avere la possibilità di affidarsi in toto ad un’auto intelligente per i propri viaggi ridurrebbe di molto lo stress provato alla guida, come nelle situazioni di forte traffico, ad esempio, che potrebbe essere in tal modo davvero ridotto.
Livelli di guida autonoma
Esistono diverse tipologie di auto a guida autonoma, classificate in vari livelli a seconda del grado di autonomia.
Vengono distinti 6 livelli, ovvero:
- Livello 0: guida manuale, di quelle autovetture prodotte quasi vent’anni fa che non prevedono alcun tipo di automazione né elementi elettronici a bordo;
- Livello 1: guida assistita, con adaptive cruise control che supporta il conducente nel rilevamento di ostacoli o condizioni stradali pericolose;
- Livello 2: guida parzialmente autonoma, con integrazione tra sistema e conducente, aiutato nella gestione di situazioni di pericolo, come avviene per il sistema di frenata anticollisione;
- Livello 3: guida autonoma condizionata, quando la vettura è in grado di accelerare, frenare o sterzare da sola, ma è necessario l’intervento umano in situazioni particolari;
- Livello 4: guida altamente autonoma, ovvero di quelle automobili che sono in grado di guidare in autonomia, muovendosi e monitorando le condizioni di traffico e prevedendo situazioni tipiche di viabilità;
- Livello 5: guida pienamente autonoma, vale a dire quelle automobili speciali che non necessitano nemmeno della presenza dell’uomo, in quanto la guida è esclusivamente autonoma.
Un esempio lampante del punto di sviluppo di questa tecnologia è dato da un video pubblicato in rete qualche anno fa da Elon Musk, CEO di Tesla e già inventore del sistema Hyperloop, in una dimostrazione del suo famoso sistema Autopilot.
L’automobile sfreccia lungo le strade cittadine senza che Musk, al posto di guida, muova un solo dito: accanto, si possono notare tre schermate che riproducono ciò che le telecamere dell’auto “vedono” tenendo sotto controllo l’area anteriore, posteriore e laterale del veicolo.
Il video, anticipato da un messaggio che avvisa lo spettatore del fatto che presenza del “finto” conducente è solo legata a questioni legali, è di sicuro una dimostrazione del progresso di questa tecnologia, che però resta ancora lontana dalla messa a punto definitiva per renderla pronta al lancio di massa.
Sebbene in pochi anni le auto a guida autonoma si siano evolute in maniera sensibile, dovremo aspettare ancora per avere un massiccio utilizzo su strada di questa tecnologia: prima che questo avvenga, sarà necessario adattare il codice della strada, le leggi che regolano le responsabilità in caso di sinistri, e ottenere l’adeguamento delle proposte assicurative.