Il 76% delle aziende stanno pianificando un aumento degli investimenti in big data nei prossimi due o tre anni, solo il 23,5% ha già una strategia
Il 76% delle aziende stanno pianificando un aumento degli investimenti in big data nei prossimi due o tre anni. Anche se solo il 23,5% a oggi ha già una strategia. Sono i risultati emersi da una ricerca condotta worldwide sull’adozione dei big data, condotta da DNV GL – Business Assurance con l’istituto di ricerca GFK Eurisko con 1.189 professionisti intervistati in tutto il mondo.
Il 52% delle imprese di tutto il mondo vede i big data come un’opportunità e solo il 4,5% li considera una minaccia. Sono soprattutto le grandi imprese (70%), con più di 1.000 dipendenti, a vedere il potenziale nei Big Data. Il 51% delle realtà di queste dimensioni ha pianificato di aumentare gli investimenti nei prossimi 2 o 3 anni. Secondo la ricerca, per il 52.4% sono aziende con sede in Nord America.
Il 44.9% delle aziende intervistate considera i Big Data importanti o molto importanti per la sua strategia di crescita. Anche se, nonostante l’ottimismo generale, solo il 23,5% delle aziende ha una strategia in merito (negli Usa è il 19,5%) e sembrano essere le grandi realtà quelle con la visione più chiara (39,6%).
Migliorare i flussi informativi (27,6%), implementare e integrare nuove tecnologie e metodologie (24,8%), cambiare la cultura aziendale (16%) e creare nuovi modelli di business e strategie go-to-market (15,4%) sono gli obiettivi che le aziende vogliono raggiungere con i Big Data.
Aumento dell’efficienza (22,6%), miglioramento di processi decisionali (16,3%) e offerta al cliente di esperienza ed engagement (15,6%) sono i tre vantaggi segnalati dalle aziende che già oggi adottano i big data. L’aumento di efficienza più elevato è stato segnalato dalle imprese asiatiche (23,4%) e dalle grandi realtà con più di 1.000 dipendenti (27,5%).
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