Attenti alla truffa della Festa della donna, Adidas regala scarpe tramite un link ma è una bufala

Ci mancava anche la truffa della Festa della Donna. Come se non ci fossimo già abituati alle miriadi di farse promozioni lanciate su social e app di messaggistica. A farne le spese in questa circostanza è Adidas. Trattasi di un messaggio virale che sta circolando su WhatsApp e che rimanda a un link con un questionario e la richiesta di una piccola somma per la presunta spedizione. In questo modo i truffatori si impossessano dei dati della carta di credito degli utenti.

In cosa consiste la truffa della Festa della Donna

Un semplice messaggio con un’offerta che sembrerebbe troppo bella per essere vera. Come di solito accade. Adidas regala scarpe per la Festa della donna. Insieme all’annuncio, anche un link per partecipare al concorso e ottenere l’omaggio della famosa ditta tedesca di abbigliamento sportivo. Cliccandoci sopra si viene indirizzati verso una pagina con un modulo da compilare, un semplice questionario sulle proprie preferenze. Dopo aver riempito tutti i campi e aver inviato il form, si arriva a una seconda schermata dove vengono chiesti altri dati.

E qui si concretizza la truffa. Viene richiesta una cifra minima per la spedizione. E così, oltre a non ricevere affatto delle scarpe in regalo, si affidano ai truffatori i dati della propria carta di credito. L’invio del messaggio potrebbe dunque esservi arrivato da chi lo ha inoltrato in buona fede, senza aprire il link, o da qualcuno che invece vi ha cliccato, generando cosi l’invio automatico del messaggio.

Interviene Adidas

Adidas ha fatto sapere che non regala scarpe per la Festa della donna, e che non esiste alcuna iniziativa pubblicitaria simile. Chiedendo inoltre agli utenti WhatsApp che hanno ricevuto il messaggio di non aprire assolutamente il link per non rischiare di rimanere truffati o condividere ulteriormente una catena che è in realtà una truffa ben studiata.

Inoltre, per capire se si è finiti in una rete di truffe e rischiare di rimanerne sempre coinvolti in futuro, è bene accertarsi se la persona da cui è partito il messaggio lo ha inviato volontariamente o è stata una condivisione fatta per errore. Ed anche in caso di risposta positiva (volontariamente), con un inoltro della catena fatto in buona fede, sarebbe bene chiedere al proprio contatto se ha ricevuto davvero il prodotto pubblicizzato.


Attenti alla truffa della Festa della donna, Adidas regala scarpe tramite un link ma è una bufala - Ultima modifica: 2021-03-08T14:38:00+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

Recent Posts

10 competenze AI da inserire nel curriculum

Scopri le 10 competenze AI da inserire nel curriculum per distinguerti nel lavoro del futuro:…

2 settimane ago

La Kiss-Cam, i Coldplay, Astronomer e le regole delle big tech

Un abbraccio, una kiss-cam, il CEO e l'HR director di Astronomer: in 15 secondi si…

2 settimane ago

OpenAI lancia ChatGPT Agent: impatti strategici e checklist per le imprese italiane

OpenAI ha lanciato ChatGPT Agent, il primo agente di ChatGPT completamente autonomo che trasforma l'AI…

2 settimane ago

Meta dice NO al Codice di Condotta UE per l’AI (GPAI): cosa significa per le aziende italiane

Il colosso di Menlo Park rifiuta il framework volontario europeo mentre OpenAI si allinea al…

2 settimane ago

La sostenibilità intelligente secondo NTT DATA: tra codice, cultura e satelliti

NTT DATA integra sostenibilità e innovazione digitale: software green, IT decarbonizzato, supply chain circolari e…

2 settimane ago

ASUS: all’avanguardia nella sostenibilità

L’indagine ASUS-Research Dogma rivela che il 91% delle PMI italiane ha adottato pratiche IT sostenibili,…

3 settimane ago

Digitalic © MMedia Srl

Via Italia 50, 20900 Monza (MB) - C.F. e Partita IVA: 03339380135

Reg. Trib. Milano n. 409 del 21/7/2011 - ROC n. 21424 del 3/8/2011