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TurboRoo, il cucciolo che cammina grazie a una protesi stampata in 3D

Nel corso della vita di ciascuno di noi capitano situazioni spiacevoli o sfortunate da affrontare o con cui convivere. A questo destino non sono esenti neanche i nostri amici a quattro zampe. Ma c’è un simpatico cane, di nome Turbo, che può essere un esempio per affrontare le avversità della vita.
Il cagnolino venne portato da un veterinario nel 2014 per essere adottato, non aveva che 4 settimane, ma era nato senza entrambe le zampe anteriori. Fortunatamente riuscì a trovare due stupendi padroni, Ashley e Ray, che hanno deciso di adottarlo e amarlo incondizionatamente. Vedendo le difficoltà che aveva nel muoversi e giocare, hanno iniziato a costruirgli dei piccoli pattini composti da parti di giocattoli. La storia ha appassionato molto i media americani, che ne hanno dato grande risalto, tanto da attirare l’attenzione di un ingegnere aerospaziale di San Diego che ha deciso di aiutare il cucciolo utilizzando la tecnologia della stampa 3D. Gli ha costruito una protesi su misura, trasformando Turbo in TurboRoo, il primo cane a sfruttare una protesi a rotelle prodotta da una stampante 3D.
I padroni però di TurboRoo non si sono fermata qui. Data nuova vita al proprio cucciolo, hanno deciso di aiutare anche gli altri animali nella stessa situazione attraverso il 3D printing. Hanno voluto investire in un progetto chiamato “Pawsthetics” (Paws+Prosthetics=protesi per le zampe) e lanciato una campagna Indiegogo per raccogliere 50 mila dollari. I soldi serviranno a coprire i costi di progetto, design e la realizzazione finale della protesi. Inoltre una parte di denaro verrà accantonato per creare un fondo per aiutare i padroni degli animali in difficoltà a ricevere queste protesi.
Un bell’esempio di come da una situazione complicata sia nata una soluzione smart e solidale.


TurboRoo, il cucciolo che cammina grazie a una protesi stampata in 3D - Ultima modifica: 2015-11-26T16:53:13+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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