Protezione dei dati sui social network: LinkedIn sul podio della “fiducia digitale”

La protezione dei dati sui social network è stato uno degli argomenti hot degli ultimi due anni. Su questo tema, negli Stati Uniti, il servizio di ricerca incentrato sul digitale Insider Intelligence ha stilato una speciale classifica sulla fiducia dei consumatori americani nei confronti delle principali piattaforme di condivisione social, Facebook, Instagram, LinkedIn, Pinterest, reddit, Snapchat, TikTok, Twitter e YouTube. Definendo come “fiducia digitale” la fiducia che gli utenti hanno in un social media riguardo la protezione delle proprie informazioni e con la consapevolezza di essere in un ambiente sicuro per creare e interagire con i contenuti. Cosa è emerso?

Protezione dei dati sui social network, Facebook fanalino di coda

Secondo il rapporto annuale “US Digital Trust Survey” di Insider Intelligence, LinkedIn è la piattaforma social più affidabile in assoluto. Mentre i consumatori americani si fidano pochissimo di Facebook, TikTok e Twitter. Nella ricerca di Insider Intelligence sono state valutate le percezioni dei consumatori americani su cinque categorie relative al concetto di fiducia: sicurezza, legittimità, comunità, esperienza della pubblicità e rilevanza della pubblicità.

La ricerca ha riguardato 1.865 persone tra i 18 e i 74 anni ed è stata svolta tra maggio e giugno su un campione selezionato da terze parti. La prima piattaforma, secondo i risultati, è quindi LinkedIn, la seconda è Pinterest, seguita da Snapchat, Reddit, Youtube, Instagram, Twitter, TikTok e infine da Facebook.

Emerge quindi quanto Facebook sia la piattaforma meno affidabile per quanto riguarda la protezione dei dati sui social network. Il 32% dei consumatori americani iscritti al social non è infatti d’accordo con l’idea che Facebook sia degno di fiducia nell’ambito della protezione dei loro dati e della loro privacy. Invece, per gli utenti di LinkedIn questo valore è al 10%.

Sono passati solo due anni – ha detto Audrey Schomer, senior research analyst di Insider Intelligence – dallo scandalo di Cambridge Analytica e ci aspettavamo che il pubblico se lo ricordasse ancora e continuasse a segnare la percezione del social caratterizzandolo come una piattaforma che non protegge adeguatamente i loro dati”.

La maggioranza degli utenti americani di Facebook, cioè circa il 53%, è d’accordo con l’idea che comunque il social protegga in qualche modo la loro privacy. È la percentuale più bassa tra quelle registrate fra i nove social.

 

Anche TikTok e Twitter sono stati tra i peggiori per quanto riguarda la fiducia nella protezione dei dati sui social network e la gestione della privacy. Si parla di circa un utente su cinque di TikTok e Twitter negli Stati Uniti (22% e 21%, rispettivamente), che non ha fiducia nelle piattaforme sulla protezione dei dati e la privacy.

Per quanto riguarda TikTok, secondo la società di analisi, sul giudizio ha pesato molto anche lo scontro che è in corso con il governo americano e la politica intransigente di Donald Trump nei confronti di questa azienda e della sicurezza della sua app.

Invece nel 2019 Twitter è finito nei guai quando è stato scoperto che i dirigenti dell’azienda avevano autorizzato la condivisione di alcuni dei dati dei suoi utenti con degli inserzionisti senza chiedere prima l’autorizzazione. Inoltre, un bug della app sui dispositivi Android le consentiva di raccogliere e condividere la posizione degli utenti quando twittavano.

LinkedIn e Pinterest si sono invece classificati sul podio per quanto concerne la fiducia nelle loro capacità di fornire sicurezza. Quasi tre quarti (73%) degli utenti di LinkedIn e il 66% degli utenti di Pinterest concordano almeno in parte sul fatto che le rispettive piattaforme proteggono la loro privacy e i loro dati. LinkedIn e Pinterest hanno ricevuto pochissima attenzione da parte dei media in relazione ai problemi di privacy dei dati, il che probabilmente contribuisce alle loro percezioni più positive tra gli utenti.

La classifica e le valutazioni fatte da Insider Intelligence sono utili per stabilire il valore delle varie piattaforme digitali a fronte agli investimenti pubblicitari degli inserzionisti. La fiducia digitale (o la sua mancanza) p quella che ha a che fare con l’interazione con gli spot pubblicitari. Il 79% degli intervistati ritiene infatti che le piattaforme che proteggono meglio i loro dati sono anche quelle che danno più fiducia all’idea di interagire con la pubblicità e quindi il suo impatto


Protezione dei dati sui social network: LinkedIn sul podio della “fiducia digitale” - Ultima modifica: 2020-09-25T11:00:43+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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