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La rivoluzione di HP, addio a pc e WebOS

La lunga estate calda del mercato Ict non è ancora finita… Dopo il colpo di scena che ha portato Google ad acquisire Motorola Mobile, ecco un altro annuncio ad effetto.

HP ha defintivamente rotto gli indugi e ha deciso di fare rotta verso il valore. Una decisione dolorosa che passerà per la cessione o spin off della storica divisione Psg (Personal System Group), i pc per intenderci, e soprattutto al totale congelamento dei progetti legati a WebOs, e dunque addio ai tablet e agli smartphone.

Una retromarcia più che clamorosa quest’ultima.
Questo significa infatti la cessazione dello sviluppo e della commercializzazione sia del del TouchPad, sia dei telefoni con a cuore il sistema operativo ereditato dopo l’acquisizione di Palm.

Il board direttivo di HP, recita la nota ufficiale rilasciata nei giorni scorsi, ha ”autorizzato la valutazione di alternative strategiche per la divisione Psg – Personal Systems Group”, con la possibilità di ”separare il business dei pc in una azienda a sé, attraverso uno spin off o altro tipo di transazione”.

Una svolta decisa in direzione del valore e dei servizi enterpirse era più che ipotizzabile, spiegano gli analisti, con la nomina di Leo Apotheker, già alla guida di Sap, al ruolo di Ceo un anno fa.

Ma certo l’addio ai pc e il congelamento di WebOs e dunque dei progetti legati agli smartphone e ai tablet, sono più di un colpo di scena i cui effetti sul mercato sono ancora tutti da chiarire e studiare.

Qualche analista parla di confusione, mentre gli ultimi risultati parlano di ricavi nel terzo trimestre per 31,2 miliardi di dollari, con utili per 93 centesimi rispetto alle previsioni di 1,1 dollari, e previsioni per l’ultimo quarter di 32,5 miliardi (forecast di 33,9 miliardi degli analisti) con profitti per azione pari a 1,16 dollari, rispetto alle previsioni di 1,31 dollari

Il business dei pc vale per HP qualcosa come 41 miliardi di dollari ma Apotheker sembra voler ripercorrere la strada di Ibm che l’hardware l’ha abbandonato da tempo cedendolo a Lenovo.

Non a caso, propio in quetsi giorni HP ha reso noto di aver raggiunto un accordo per rilevare gli asset della britannica Autonomy per un controvalore di 25,5 dollari per azioni in cash, con un premium del 63% rispetto al closing del giorno prima, pari a un investimento complessivo di 11,7 miliardi di dollari.
Autonomy è specializzata in software infrastrutturale per il mondo enterprise, ha un portafoglio clienti di circa 25.000 aziende e un organico di circa 2.700 dipendenti in tutto il mondo.

Cuore dell’offerta Autonomy è la piattaforma Intelligent Data Operating Layer (Idol), che indirizza i settori dell’analisi statistica, del business process management, delle applicazioni mission critical di classe enterprise.

L’acquisizione di Autonomy consente ad Hp di rafforzare non solo il suo posizionamento nell’area dell’enterprise information management, ma anche il suo ruolo sul front della business analytics e dei servizi.


La rivoluzione di HP, addio a pc e WebOS - Ultima modifica: 2011-08-20T15:05:17+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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