Anomalya, la supercar italiana per veri gentlemen driver

Sveliamo Anomalya, la supercar nata dall’esigenza di lasciare un segno tangibile nella storia automotive. Un’auto che vuole riaccendere la passione e il mito dei gentlemen driver protagonisti di un passato indelebile.

Un’idea ambiziosa che diventa realtà: si tratta di Anomalya, la supercar 100% italiana nata dell’estro di Sly Soldano, maturata nel giro di quattro anni nella Sly Garage Factory. Soldano lavora da sempre in questa realtà di Capannori, vicino Lucca, con vetture di alto calibro e nomi illustri quali Ferrari, Porsche, Bentley.

Anomalya Supercar

Anomalya per gli appassionati

Anomalya è nata dall’esigenza di creare una supercar capace di lasciare un segno tangibile nella storia automotive. È stata costruita su misura per i gentlemen driver e il loro divertimento. Giusto per aprire una degna parentesi e per spiegare la categoria dei “gentlemen driver” possiamo dire che la nascita di questa definizione risale alla fine del XIX secolo, per indicare gli appassionati di automobilismo, appartenenti alle famiglie altolocate, che contrariamente alla consuetudine preferivano guidare personalmente l’autovettura, attività considerata all’epoca scarsamente dignitosa per un aristocratico e generalmente affidata ad uno chauffeur.

Anomalya per gli amanti della velocità

L’espressione ha comunque radici antiche: indicava i giovani di buona famiglia che scorrazzavano nelle vie cittadine alla guida di calessi più leggeri della norma, trainati da cavalli molto veloci. Con il passare del tempo i gentlemen driver furono i protagonisti dell’industria automotive e in particolare nello sport automobilistico. Velocità e soluzioni tecniche innovative devono la propria evoluzione a questi amanti delle quattro ruote.

Guidare anni ‘90

Tornando ad oggi, Anomalya è il frutto di venticinque anni di esperienza, tre anni e mezzo di lavoro e tutto ciò che la tecnologia moderna permette per migliorare stabilità, handling e piacere di guida.
Anomalya riporta il piacere di guida delle supercar degli anni ‘90, abbinata alla tecnica, ai materiali e alla tecnologia delle vetture dei giorni nostri. Con un peso di 1.080 Kg questo bolide può raggiungere la velocità massima di 270 Km/h con un accelerazione da 0-100 Km/h in 4,4 secondi. Come dice il nome stesso, un’auto anomala, che letteralmente significa “non conforme” a tutti quegli stereotipi che ci impongono come politicamente corretti.

La storia e le firme

Anomalya è un progetto decisamente originale, ma è chiaro leggere tra le righe le contaminazioni della storia che ci ha regalato supercar indimenticabili firmate da brand immortali come (solo per citarne alcuni) Pagani, Lamborghini, McLaren e chiaramente Ferrari. Le supercar sfruttano la migliore tecnologia elettronica abbinata al massimo della meccanica, così da ottenere il risultato più importante: il perfetto equilibrio tra velocità e stabilità. Anomalya è nata per sottolineare quanto sia importante essere piuttosto che apparire.
Ci troviamo di fronte ad un gioiello dal design originale, ma non adatto a tutti, come gli stessi creatori hanno dichiarato. Il comfort ha lasciato il passo alla ricerca aerodinamica: per poterla guidare bisogna essere un pilota esperto (ricordate i gentlemen driver dei quali parlavano poco fa?), così da riuscire a portarla al limite. Il richiamo è alle sportive nate fino agli anni ‘90, ma il progetto ha sfruttato i materiali odierni e l’evoluzione della ricerca per offrire un livello di prestazioni superiore. Sarà prodotta in 10 esemplari e le richieste sono già arrivate da Svizzera, Dubai, Belgio, Bolivia e Stati Uniti. Il prezzo? Segretissimo. Insomma, è un giocattolo per adulti, che sono rimasti un po’ bambini.


Anomalya, la supercar italiana per veri gentlemen driver - Ultima modifica: 2022-03-07T21:44:07+00:00 da Silvio De Rossi

Content Creator e Influencer, collabora con i più importanti brand del panorama automotive e non solo. Founder di Stylology.it; nel suo passato Televideo Rai e Mediavideo. È stato responsabile editoriale di Blogosfere.it, partecipando al successo del network di blog più grande d’Italia. In seguito, è stato direttore responsabile di Leonardo.it. Si occupa di produzioni foto e video con particolare attenzione ai format più adatti ai social network di moda

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