Gli eventi aziendali

In azienda i discorsi più concreti si fanno (molte volte) durante le pause, alla macchinetta del caffè. Si parla di lavoro, di marketing, di occasioni e di business senza formalità, come in questa rubrica. Grazie a due marketing manager.   Mai brindare alla fine di un evento   Francesca Pilone Twitter: @FPilone Siamo italiani… e […]

In azienda i discorsi più concreti si fanno (molte volte) durante le pause, alla macchinetta del caffè. Si parla di lavoro, di marketing, di occasioni e di business senza formalità, come in questa rubrica. Grazie a due marketing manager.

 

Mai brindare alla fine di un evento

 

Francesca Pilone Twitter: @FPilone

Siamo italiani… e a noi, si sa, quanto piacciono gli eventi! Vedere persone,
sentirle raccontare le proprie storie di successo, confrontarsi con altri
che vivono (o hanno vissuto) le nostre stesse esperienze e, perché no,
vedere posti nuovi, a volte luoghi esclusivi, magari gustare cibi di qualità.
Gli eventi possono essere fatti in mille modi, essere mono-brand o
multi-brand. Ci si può concentrare sui contenuti, arricchiti da
testimonianze interessanti, speaker autorevoli, illuminanti finestre sul
mercato, previsioni sui trend evolutivi, numeri snocciolati da analisti e
università. Oppure si può puntare sulla parte interpersonale, con
attività di relazione, scegliendo accuratamente i luoghi più attraenti,
la grafica più stuzzicante, ospitando sul palco personaggi disinvolti e
bravi intrattenitori, completando l’esperienza con eventi culturali o
sportivi oppure, ancora, con azioni di formazione o team building.
L’importante è essere impeccabili nella pianificazione di tutte le fasi
e nel correlare il target con i contenuti dell’iniziativa, monitorare
bene i costi e, soprattutto, non perdere mai di vista la parte
di comunicazione. Pare banale dire che quest’ultima è preziosa
per la buona riuscita dell’attività, ma a volte capita di imbattersi
in eventi perfetti, eppure semi-deserti, o in incontri sterili,
ma affollati di gente (un esempio di comunicazione efficace,
ovviamente solo se il target è quello corretto e l’iniziativa
non è invasa da perditempo).
E con le nuove tendenze fatte di Web 2.0, social
e Big Data, non possiamo dimenticarci degli eventi online…
un’esperienza sensoriale e culturale diversa,
ma riconducibile agli stessi sforzi di progettazione
delle attività tradizionali (risparmiando in catering
e offrendo l’opportunità di evitare costi di viaggio).
Ma ancora non basta e bisogna prestare attenzione
a non commettere un grave errore: brindare alla fine
dell’evento! Eh già: il successo dipende proprio dalle
azioni messe in campo a partire dalla calata del
sipario… e se non si chiude il cerchio con un’attenta
azione di follow-up su iscritti e partecipanti, tutti gli
sforzi, irrimediabilmente, si vanificheranno!

Eventi 2.0: meno matrimoni e più Web

Valerio Rosano Twitter: @valeriorosano

Gli eventi si sono trasformati da efficaci strumenti di marketing e
comunicazione a “momenti reali e virtuali, fisici e metafisici, multipli,
pluridirezionali e meno pacchettizzati”. In breve, si sono adattati all’era
del Web. Due punto zero. Punto. Proprio così cambia il modo di
comunicare e a conquistare nuovi territori di relazione ci si mettono
anche gli eventi. Rimpiango gli anni in cui, per organizzare un evento
aziendale di sicuro successo, bastava pensare alla grande nella fase
embrionale, salvo poi fare i conti con le reali possibilità di budget.
È così che tutti noi abbiamo partecipato ad appuntamenti molto ben
riusciti con alcuni brand, ma anche a qualche evento che
è scivolato verso il banale, rasentando il mondo delle cerimonie,
estremamente caratterizzate in Italia.
La rivoluzione non sta tanto nell’obiettivo che ci poniamo o nel
livello di coinvolgimento del target. Neanche le attività tattiche
e di promozione sono differenti.
Alla fi ne, la ricetta non è cambiata molto.
Gli ingredienti sono gli stessi, ma uno è l’aspetto che può
determinare il successo dell’organizzazione dell’evento: la
fisicità, elemento differenziante rispetto al decennio
precedente, determinato dalle dinamiche di “contaminazione
del pensiero” che l’ era del Web 2.0 ha imposto.
Quindi significa scegliere come e dove incontrare il target,
come promuovere l’appuntamento, fare un’analisi su
opportunità, costi, benefici, ecc. Tutto ciò richiede molta più
competenza se si opta per un evento “non fisico”, che
coinvolga le differenti discipline che governano il Web: la
possibilità di tracciare il percorso dei contenuti e sfruttare
le potenzialità dei social e la loro viralità, solo per citarne
alcune. L’unica regola valida anche nel caso del Web è
riuscire a far vivere un evento di contenuti (qualsiasi essi
siano!) con originalità, senza replicare attività già
sviluppate da altri e rendere fortemente esclusivo
l’appuntamento. Altrimenti il rischio è dietro l’angolo…
proprio dove c’ è la chiesa per il matrimonio.


Gli eventi aziendali - Ultima modifica: 2012-06-20T20:14:48+00:00 da Francesco Marino
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