Skinners: come fondare un’impresa di successo con un’idea improbabile e senza soldi

L’esempio del giovane avvocato Petr Prochazka che ha creato le Skinners e avviato un’azienda oggi presente in oltre settanta nazioni

L’imprenditore è colui che ha l’idea. Mica vero: con l’idea sei solo un sognatore e non vai da nessuna parte se non c’è qualcuno che ti finanzia. E allora chiedi alla banca, ma raramente ottieni ciò che ti serve se non ipotechi casa, auto, moglie, cane e parenti. Però ci sono business angel e affini. Ma devi avere un piano dettagliatissimo con previsioni precise ed exit strategy, dimostrare l’esistenza di un mercato e a volte cedere una parte di azienda prima di partire. E spesso l’idea non la capiscono e rimani al palo. Il giovane avvocato Petr Prochazka, con un’idea improbabile e un prototipo da giovani marmotte, in pochissimo tempo ha ottenuto oltre 2 milioni di euro dalla rete. Così ha avviato un’azienda di successo crescente, oggi presente in oltre settanta nazioni tra cui l’Italia, come racconta in questa intervista. E ha lanciato le Skinners, che io ho anche provato personalmente su strada!

di Matteo Ranzi

Come è nata l’idea delle Skinners?

Tutto è iniziato in Norvegia, dove ho lavorato come cuoco durante l’estate. Un mio amico si è ferito il piede e non ha potuto indossare le scarpe. Questo mi ha fatto riflettere sull’assenza dal commercio di calzature comode come calze, ma protette come scarpe. Così sono uscito, ho preso alcuni materiali di scarto dal cantiere vicino e con il kit da cucito da viaggio ho creato il primo prototipo di Skinners.
La stessa notte l’ho provato.
Confrontando la sensazione tra il prototipo, le scarpe e andare scalzi su varie superfici, ho scoperto che il risultato del prototipo era fantastico: mi sentivo come se il mio piede fosse stato appena “upgradato”.

Skinners

Come si fa ad avviare un business come il tuo attraverso il crowdfunding?

Personalmente, penso che il crowdfunding per una startup sia il miglior strumento di marketing possibile.
Se fatto bene, non ti dà solo soldi, ma ti permette anche di testare la rispondenza del prodotto alle esigenze di mercato e di acquisire i primi clienti. Il tutto entro un breve periodo.
Molte persone pensano che con l’inizio della campagna il loro lavoro sia fatto e che i clienti arriveranno da soli. Ma il crowdfunding non è una magia: mi ci sono voluti circa 12 mesi per imparare il più possibile a riguardo.
Ho analizzato centinaia di campagne, ho trascorso innumerevoli ore su Skype parlando con altri imprenditori per capire i punti fondamentali che le campagne di successo hanno in comune.
Dopo aver creato la lista di “do” e “do not”, ho provato ad applicarla al mio caso per fare i primi passi. Ed è andata più che bene.

Come hai fatto ad allargare, in così poco tempo, il tuo business a tanti paesi del mondo?

Questa è una delle magie di Kickstarter.
È una piattaforma globale seguita da persone in tutto il mondo. E dal momento che le Skinners sono potenzialmente utilizzabili ovunque, siamo riusciti a creare una aspettativa di massa ed ora abbiamo davvero clienti in ogni angolo del mondo, dalla Siberia alle isole dei Caraibi.
L’altro aspetto, altrettanto importante, è essere in grado di consegnare il prodotto finale in tutto il mondo, rispettare tutte le leggi e mantenere un equilibrio economico.

Skinners

Petr Prochazka, fondatore di Skinners

Il barefoot cambierà le regole del settore delle calzature nel mondo, o rimarrà un ambito di nicchia per impieghi sportivi?

La tendenza al minimalismo, al miglioramento del movimento naturale, al comfort e all’approccio generale “di ritorno alle radici” è un trend che si sta affermando. Questa tendenza viene proiettata anche nelle nuovissime linee di modelli di marchi famosi come Nike o Adidas con, per esempio, le tomaie in maglia. L’italiana Vibram, pioniera del settore nelle scarpe minimaliste, insegna.
Sta tutto nel trovare un equilibrio tra barefoot e prestazioni. Credo che le Skinners possano essere una buona soluzione per entrambi gli aspetti.

Per decidere a che pubblico indirizzare le Skinners su cosa vi siete basati?

Il pubblico è nato dall’utilizzo nel mondo delle Skinners. Osservandolo, abbiamo deciso di commercializzare Skinners come “un marchio di stile di vita attivo”. I nostri clienti sono persone che non vogliono limiti di libertà quando viaggiano o fanno sport e vogliono sentirsi sempre a proprio agio.

Idea innovativa, azienda quasi famigliare, crowdfunding, social media e partner locali in giro per il mondo. Sono questi gli ingredienti del successo per avviare un’impresa oggi?

Non voglio sembrare un guru del successo, perché c’è ancora molto da fare e conquistare. Ma, nel nostro caso, questi ingredienti stanno funzionando.

Il prossimo passo di Skinners?

Continuare a seguire la nostra missione: farti muovere senza limiti.


Skinners: come fondare un’impresa di successo con un’idea improbabile e senza soldi - Ultima modifica: 2018-01-24T14:43:00+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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