Tecnologia green nel lavoro, nel food e nel tempo libero

Tre interviste a tre personaggi che raccontano come la tecnologia green cambia il vissuto quotidiano, dal food, al lavoro e al tempo libero.

Dal lavoro al cibo e al tempo libero, la tecnologia green pervade tutti i settori. Facciamo il punto della situazione su quanto accadrà, già oggi e nel prossimo futuro, in Italia.

di Antonella Tagliabue

Tecnologia green: il pensiero di Marco Gisotti

Giornalista, Direttore Scientifico di Green Factor ed esperto di green jobs.

marco gisottiCosa significa parlare di tecnologia green applicata al mondo del lavoro?
La migliore delle tecnologie è nulla senza un essere umano che la guidi, la programmi, la finalizzi. O la innovi. Per quanto sofisticata, la più complessa delle invenzioni, sia essa meccanica o intellettuale, soft o hard, non prescinde dal trucco del Turco, l’automa che sul finire del Seicento meravigliò la corte di Maria Teresa d’Austria. Una macchina a forma umana capace di giocare a scacchi che in realtà celava una persona molto piccola.
Così nella rivoluzione della green economy è chi si occupa della riprogettazione dei cicli produttivi – o dei servizi – e delle relative tecnologie a giocare la vera partita.

Come cambia il lavoro in verde?
Tra le figure più richieste dalla green economy italiana ci sono i programmatori, a conferma del bisogno di riprogettare. A seguire, le professioni capaci di far compiere un salto verso la cultura dell’efficienza e dello spreco zero: agricoltori multifunzionali, esperti di bonifiche, ingegneri ambientali, chimici verdi, ecodesigner, bioarchitetti, tecnologi del legno, gastronomi progettisti.

E per il prossimo futuro?
I dati confermano che il futuro del lavoro è verde. Nel 2016 il 44,5% delle nuove assunzioni sono state green, vale a dire 249.100 nuovi lavoratori verdi, che si aggiungono ai 3 milioni che sono già impiegati nella forza lavoro nazionale. Le aziende green sono invece il 24,5% di quelle piccole e medie. 1 su 4. Sono quelle che hanno fatturati più alti, esportano di più, fanno maggiore innovazione e assumono (con contratti a tempo indeterminato). Uomini e donne, nuovi professionisti green, che hanno saputo cambiare tecnologie, processi e prodotti.

Tecnologia green applicata al food: Marco Gualtieri

Ideatore e presidente di Seeds&Chips, l’evento internazionale dedicato a cibo e tecnologia a cui ha partecipato quest’anno anche Barack Obama

Marco Gualtieri seed and chipsCosa significa parlare di tecnologia green applicata al settore food?
Per noi significa trovare quelle soluzioni per cui tutto il processo – produzione, trasformazione e distribuzione – del cibo diventa sostenibile. Seeds&Chips nasce proprio con questo obiettivo. Oggi l’agricoltura ha un impatto negativo sul pianeta: quella intensiva mette in pericolo la capacità stessa del suolo di produrre cibo in futuro, consuma e spreca acqua e c’è il problema dei pesticidi. Oltre al legame con il cambiamento climatico.

Come la tecnologia cambia l’agricoltura e l’alimentazione?
Si tratta di una vera e propria rivoluzione. Grazie all’utilizzo integrato di sensori, droni, cloud e Big Data è già possibile una gestione intelligente dell’acqua, l’eliminazione dei pesticidi, la ricerca e lo studio di nuovi alimenti, come la farina di grilli e i micro-ortaggi, o lo sviluppo di applicazioni legate all’idroponica. La tecnologia ci permette di affrontare anche situazioni di emergenza come la scomparsa delle api. Quello che fa bene al pianeta fa bene anche a noi. Ma vale anche il contrario. Senza api sono guai seri per l’uomo: il 75% della produzione alimentare dipende dagli insetti impollinatori.

E per il prossimo futuro?
Io credo che il futuro del food sia la tecnologia. Penso al contributo che potrà dare l’intelligenza artificiale, una risposta non solo per la disponibilità di cibo sostenibile, ma anche per una nutrizione sana. E poi spero che sempre più la tecnologia possa aiutare coloro per cui il cibo non può essere dato per scontato. Con #iostoconPaolo abbiamo avviato una campagna che ha l’obiettivo di regalare la gioia di sentire di nuovo il gusto del cibo. Paolo Palumbo è un giovane chef malato di Sla. In ospedale ha scoperto che la malattia, a un certo punto, ti impedisce di deglutire ma le papille gustative continuano a funzionare. Ha così inventato dei tamponi, grazie alla stampa 3D e alla cucina molecolare, creando un vero e proprio menù, dall’antipasto al dolce, per ridare il gusto alle persone malate. Questo è un esempio straordinario di quello che si può fare con l’innovazione e il progetto non si ferma qui. Senza contare che tutto il ricavato della vendita dei tamponi viene devoluto alla ricerca.

Tecnologia green  per il tempo libero: colloquio con Paola Iotti

Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (Commissione Formazione e aggiornamento)

Paola IottiCosa significa parlare di tecnologia green applicata al tempo libero, alle escursioni in natura?
Il lavoro delle Guide Escursionistiche Ambientali ha forti contenuti educativi ed esperienziali, arricchiti dalla scelta del turismo responsabile come nostra filosofia associativa. Molti pensano a un’escursione, alla scoperta di un territorio, come a qualcosa di a-tecnologico. Ma non è davvero così.

Cosa e come cambia l’esperienza in natura?
Uno degli esempi più di impatto è il sistema di video collegamento subacqueo, un progetto già sperimentato a Portofino, all’Isola d’Elba e a Capri, sviluppato in collaborazione con l’Istituto per gli Studi del Mare, l’Associazione Proteus e Ocean Reef.
Grazie alla tecnologia– è possibile realizzare escursioni di gruppo in cui le persone dialogano tra di loro. Ma l’aspetto più innovativo è la possibilità di collegarsi con qualcuno sulla terraferma – nelle vicinanze del luogo di immersione o dall’altra parte del mondo – per condividere l’esperienza, grazie alla possibilità di vedere, sentire e interagire con chi è sott’acqua.
Questo apre grandi possibilità per la biologia marina e più in generale per tutti, perché rende accessibile un’esperienza particolare come può essere un’immersione.

E per il prossimo futuro?
Stiamo sperimentando la realtà virtuale e il 3D. Per esempio, possiamo ricostruire gli ecosistemi a scopi educativi. A scuola, ma non solo, è possibile interagire, sebbene in modo virtuale, con l’ambiente in una sorta di visita personalizzata e della sua salvaguardia e a tutela. Abbiamo anche provato a realizzare ricostruzioni di ecosistemi così come dovevano apparire centinaia di migliaia di anni fa. Perché la scoperta della natura oggi e domani può anche partire da molto lontano.
tecnologia Green Food


Tecnologia green nel lavoro, nel food e nel tempo libero - Ultima modifica: 2017-08-16T10:40:44+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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