HP Sprout, dalla realtà al 3D e ritorno

Il pc ha una nuova dimensione, anzi 3. Il Pc HP Sprout consente di lavorare in tre 3D, mescolando il mondo reale a quello virtuale, integrando la visione in 3D nello spazio reale e rendendola interattiva. La tecnologia diventa ponte tra realtà e “illusione”, consente di partire da oggetti fisici per arrivare a creare qualcosa […]

Il pc ha una nuova dimensione, anzi 3.

Il Pc HP Sprout consente di lavorare in tre 3D, mescolando il mondo reale a quello virtuale, integrando la visione in 3D nello spazio reale e rendendola interattiva.

La tecnologia diventa ponte tra realtà e “illusione”, consente di partire da oggetti fisici per arrivare a creare qualcosa di nuovo.

Le applicazioni che si possono immaginare sono le più disparate, a cominciare dalla progettazione per la stampa 3D, trend sempre più ricorrente e trasversale.

HP Sprout e la sua realtà 3D troveranno infatti terreno fertile negli studi di progettazione, di architettura, di design, così come nelle aziende che hanno la necessità di creare prototipi o di pensare a oggetti che ancora non esistono.

HP Sprout è un 23 pollici pensato per la creatività, per i designer, i makers, per chi vuole lavorare partendo dagli oggetti esistenti nella realtà.

La sua caratteristica è quella di fare a meno di tastiera e mouse, che vengono sostituiti dallo schermo touch e da un tappetino opaco posto alla base del Pc, combinati a telecamere e a un proiettore.

Sprout proietta alla sua ‘base’ una tastiera virtuale su cui scrivere, ma rileva anche i movimenti delle mani, di una penna digitale o di altri oggetti, creando una nuova forma di interazione tra uomo e computer, una modalità inedita, quasi magica.

Sprout – già dal suo lancio, lo scorso anno – poteva scansionare gli oggetti posizionati nel suo spazio di lavoro, ma si limitava a generare immagini bidimensionali. Ora invece è in grado di generare modelli 3D di qualsiasi oggetto venga posizionato nel raggio visivo della sua telecamera.

HP Sprout scansiona gli oggetti usando quattro fotocamere Intel Real Sense 3D, posizionate sopra il display.

Queste fotocamere creano in modo automatico quello che HP chiama uno Snapshot 3D, uno scatto tridimensionale. Il file che ne scaturisce è il punto di partenza per re-immaginare il mondo.

A partire dalle immagini 3D è infatti possibile creare qualcosa di nuovo, da condividere, modificare e stampare.

L’accessorio Capture Stage, con software proprietario, consente di creare in modo semplice e immediato modelli 3D. Si tratta essenzialmente di una piccola piattaforma rotante, inclinata di 15°, su cui vengono appoggiati gli oggetti da scansionare, che gira automaticamente consentendo di fotografare tutti i lati dell’oggetto, catturandone le caratteristiche fisiche e spaziali.

La pedana 3D Capture Stage è capace di gestire oggetti fino a 2kg di peso e 19 centimetri di altezza.

Mentre il software per la scansione 3D è inserito in un aggiornamento gratuito, la pedana 3D Capture Stage è in vendita al prezzo di $299.
L’immagine 3D acquisita può poi essere ridimensionata, condivisa, modificata dal punto di vista della visuale, della rotazione; può essere poi stampata in 3D, collegando una stampante, diventando così un prototipo per qualcosa di nuovo.

Per quanto riguarda l’editing, le immagini 3D possono essere ritoccate e modificate come si fa di solito con quelle bidimensionali, lavorando sia sullo schermo touch principale sia sulla proiezione alla base del display (o su entrambi). Si potrà copiare, tagliare, incollare, ridimensionare…

Per quanto riguarda la stampa, HP sta lavorando in sinergia con Dremel per rendere compatibile la tecnologia Dremel 3D Idea Builder.

Le nuove funzionalità del computer HP Sprout si inseriscono nella strategia di HP che intende portare gli utenti a interagire con la tecnologia secondo nuove modalità, creando esperienze inedite e immersive.

La scansione 3D riduce il divario tra il digitale e gli oggetti fisici e invita creativi e makers a spingere i propri limiti ancora oltre.

Per saperne di più


HP Sprout, dalla realtà al 3D e ritorno - Ultima modifica: 2015-12-30T10:49:11+00:00 da Francesco Marino
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