Fortinet, l’antidoto per i veleni delle rete

La tecnologia Fortinet è in continua evoluzione e propone nuovi metodi per fronteggiare le moderne minacce individuabili negli zero-day attack e ATP

Difendere i dati aziendali è fondamentale, ne sono convinti il 93% dei CIO e CTO italiani. Un compito reso difficile dal moltiplicarsi dei dispositivi utilizzati, dalle tecnologie e dal diffondersi degli attacchi mirati. Fortinet per proteggere i dati e quindi la vita delle aziende crea un vero e proprio framework capace di gestire l’accesso alle reti indipendentemente dai device, dal tipo di rete, dalla tecnologia utilizzata.

La sicurezza è al primo posto nei pensieri delle imprese, ma è sempre più difficile ottenerla perché le tecnologie, i dispositivi, le modalità con co si accede alla rete aziendale sono sempre più eterogenee. I servizi cloud hanno reso ancora più complesso monitorare i contenuti. Antonio Madoglio, System Engineer Manager di Fortinet spiega la situazione attuale e le soluzioni che predisposto Fortinet.

Quali sono le minacce più diffuse e più sottovalutate oggi?
Secondo quanto emerso da una nuova survey di Fortinet, il 90% dei CIO e dei CTO (93% in Italia) ritiene che il compito di mantenere le proprie aziende protette stia diventando sempre più difficile. L’aumento del volume e della complessità di APT, attacchi DDoS e altre minacce cibernetiche, oltre alle richieste correlate alle nuove tendenze tecnologiche emergenti come IoT e biometria, sono le motivazioni principali che rendono il lavoro dei responsabili IT sempre più impegnativo e sfidante. In Italia, invece, prevale la spinta derivante dalle tecnologie emergenti, seguita dalla crescente pressione e consapevolezza tra i vertici dell’azienda.

Che cosa ha di profondamente innovativo la tecnologia Fortinet?
Antonio Madoglio_FortinetLa tecnologia Fortinet è in continua evoluzione e propone sempre nuovi engine e metodi per fronteggiare le moderne minacce individuabili nell’ambito degli zero-day attack e ATP.
L’obiettivo di Fortinet è creare un framework di sicurezza capace di gestire l’accesso alla rete indipendentemente dai media e dai device utilizzati, controllando i permessi di chi accede in VPN, dalla rete cablata o dalla rete wifi, distinguendo ad esempio tra PC aziendali e smartphone personali, ma anche di controllare il traffico verso i servizi in ambiente cloud sempre più sottoscritti dalle aziende e caratterizzati quasi completamente da traffico crittografato, applicando di conseguenza tecniche di ssl inspection per filtrare opportunamente il traffico in funzione delle policy aziendali.
Il tema della “visibility” sulla rete, del traffico che passa, di chi accede, è fondamentale per conoscere la propria rete e di conseguenza per poterne ottimizzare la gestione.
Il framework si completa con la parte di protezione e quindi analisi dei contenuti che unite a tecniche di sandboxing permettono di proteggersi dal malware non ancora conosciuto.
L’innovazione arriva da una continuità strategica nell’approccio allo sviluppo della tecnologia, da un lato volta a gestire immensi volumi di traffico grazie a piattaforme ad altissime prestazioni e dall’altro ad una ricerca continua sull’analisi del malware eseguita dal FortiGuard team che genera gli “antidoti” al malware in modalità proattiva, e permettere di erogare servizi di sicurezza ad elevatissimo contenuto tecnologico con un’efficacia certificata da terze parti.

I tre buoni motivi per i quali un’azienda dovrebbe scegliere Fortinet?
Fortinet offre soluzioni per proteggere a 360 gradi il network aziendale, gli utenti e i dati dalle minacce in continua evoluzione. Investe continuamente in R&D per rispondere alle attuali esigenze delle aziende in ambito security e fornisce un supporto completo anche grazie ai servizi offerti dai FortiGuard Labs che si occupano di studiare in tempo reale il malware in rete e fornire aggiornamenti ai propri clienti.


Fortinet, l’antidoto per i veleni delle rete - Ultima modifica: 2014-10-27T12:07:49+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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