Sicurezza informatica: il cybercrime prolifica con la pandemia, attacchi critici al 53%

Nei primi sei mesi dell’anno persiste il trend di crescita degli attacchi gravi (+7%) e il 14% di questi è a tema Covid-19.

Con 850 attacchi noti analizzati, circa il 7% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e la crescita costante del cybercrime, causa dell’83% degli attacchi, la prima metà del 2020 si guadagna la maglia del “semestre nero” della cybersecurity. È quanto emerge dai dati contenuti nella nuova edizione del Rapporto Clusit 2020, presentata in apertura di Security Summit Streaming Edition. I ricercatori di Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, hanno inoltre evidenziato come la pandemia abbia fortemente – e in vario modo – caratterizzato gli attacchi informatici in questi mesi: il tema “Covid-19” è infatti stato utilizzato tra febbraio e giugno per perpetrare 119 attacchi gravi, ovvero il 14% degli attacchi complessivamente noti. In particolare, l’argomento è stato utilizzato a scopo di cybercrime, ovvero per estorcere denaro, nel 72% dei casi; con finalità di “Espionage” e di “Information Warfare” nel 28% dei casi.

Sicurezza informatica, numerosi attacchi a tema Covid-19

Gli attacchi a tema Covid-19 sono stati condotti nel 61% dei casi con campagne di “Phishing” e “Social Engineering”, anche in associazione a “Malware” (21%), colpendo tipicamente i cosiddetti “bersagli multipli” (64% dei casi): si tratta di attacchi strutturati per danneggiare rapidamente e in parallelo il maggior numero possibile di persone ed organizzazioni.

Il 12% degli attacchi a tema Covid-19 ha avuto come obiettivo il settore Governativo, Militare e l’Intelligence: sono stati in questo caso prevalentemente attacchi di natura “Espionage”. Spiccano infatti tra di essi alcuni casi gravi di “BEC scam” (Business Email Compromise), portati a segno da cyber criminali nelle prime fasi concitate di approvvigionamento dei presidi di sicurezza (per esempio, le mascherine), generando danni considerevoli.

Bonifico 600 euro Inps, attenzione alla truffa con la falsa mail

A livello complessivo, nel primo semestre dell’anno gli attacchi, già classificati come “gravi” nell’analisi Clusit, hanno avuto effetti molto importanti o critici nel 53% dei casi, rivelando importanti impatti geopolitici, sociali, economici (diretto e indiretto), di immagine e di costo/opportunità per le vittime.

Chi viene colpito e perché

Nei primi sei mesi del 2020 gli esperti Clusit hanno registrato in prevalenza attacchi verso la categoria “Multiple Targets” che, come nel caso specifico degli attacchi a tema Covid-19, risulta la categoria più colpita, in crescita del 26% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

A crescere maggiormente sono tuttavia gli attacchi verso le categorie “Critical Infrastructures” (+85%), “Gov Contractors” (+73,3%) e “Research / Education” (63%). Sono anche aumentati gli attacchi verso la categoria “Government” (+5,6%).

In termini assoluti, il settore “Government – Military – Intelligence” è stato il secondo settore nel mirino degli attaccanti (con il 14% degli attacchi), seguono i settori “Healthcare” e “Online Services” (10% degli attacchi).

Attacchi hacker in Italia: cresce l’emergenza sulla tecnica dell’island hoopping

Il Rapporto Clusit rappresenta su base continentale le vittime dei crimini informatici: nel primo semestre del 2020 rimangono sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente le vittime di area americana (dal 46% al 45%), mentre crescono gli attacchi verso realtà basate in Europa (dal 9% al 15%). Rimangono percentualmente quasi invariati quelli rilevati contro organizzazioni asiatiche (dal 10% al 11%).

Le tecniche di “Phishing e Social Engineering”, in crescita del 26% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono state utilizzate nel 20% dei casi. Oltre il 40% delle campagne condotte con tecniche di Phishing, in particolare tra febbraio e giugno, hanno sfruttato il tema Covid-19, facendo leva su situazioni di incertezza e particolare sensibilità a livello globale ai temi della pandemia, nonché sulla insufficiente consapevolezza individuale.

sicurezza informatica

È in aumento l’utilizzo di vulnerabilità “0-day” (+16,7%), per quanto il dato – notano gli esperti Clusit – sia ricavato da incidenti di dominio pubblico e sia quindi probabilmente sottostimato. Ritornano a crescere in modo significativo gli attacchi basati su tecniche di “Account Hacking/Cracking” (+24,2%).

In complesso, gli esperti Clusit rilevano che le tecniche di attacco meno sofisticate, quali SQLi, DDoS, Vulnerabilità note, Account cracking, Phishing e Malware “semplice”) rappresentano il 76% del totale, e la tendenza non mostra inversioni rispetto ai semestri precedenti: questo significa che gli attaccanti possono ancora realizzare attacchi gravi di successo contro le loro vittime con relativa semplicità e a costi molto bassi.


Sicurezza informatica: il cybercrime prolifica con la pandemia, attacchi critici al 53% - Ultima modifica: 2020-11-11T11:00:25+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

e-book guida ecm

Non rimanere indietro, iscriviti ora

Ricevi in tempo reale le notizie del digitale

Iscrizione alla Newsletter

controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy

Grazie! Ora fai parte di Digitalic!