I 10 rebrand che hanno fatto la storia

Banana Republic, IBM, così come altre società hanno fatto rebrand apportando cambiamenti smart – oltre che significativi – ai loro nomi e ai loro loghi.

Banana Republic, IBM, così come altre società hanno fatto rebrand apportando cambiamenti smart – oltre che significativi – ai loro nomi e ai loro loghi.

1. BELL SYSTEM, 1969
La Bell System di AT&T ha ingaggiato un designer leggendario, Saul Bass, per rinnovare significativamente il proprio look. Un profilo stilizzato, audace che ha usato per unificare l’identità visiva, in modo che risulti adatto a qualsiasi applicazione: da un camion, ad un uniforme perfino ad una cabina del telefono.
Il messaggio: Il design proiettava fiducia e modernità in uno scenario di accrescimento della competitività.

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2. IBM, 1972
Dopo la transizione dalla tabulazione di schede perforate ai personal computer, IBM ha messo in mano il proprio logo al designer Paul Rand, che ha introdotto il logo a otto barre che è ancora usato oggi.
Il messaggio: la revisione elegante di Rand puntava ad evidenziare la sensibilità lungimirante di IBM, nata in funzione della rivoluzione avvenuta in seguito con il PC.

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3. DATSUN, 1981
Per decenni la Nissan ha esportato le proprie auto con la denominazione Datsun, fino a quando non ha stabilito di dover rafforzare l’identità del brand e avvalersi di Nissan in tutto il mondo. Ci sono voluti alcuni anni, ma finalmente il nome Nissan è l’unico collegato alla casa automobilistica. La campagna pubblicitaria dell’epoca degli eventi diceva: “Il nome è Nissan”.
Il messaggio: si puntava a rendere il nome Nissan tanto conosciuto e tanto ricordato quanto i diretti competitor Honda e Toyota.

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4. BANANA REPUBLIC, 1990
Quando la Banana Republic ha lanciato nel 1978 i propri negozi che tendevano al kitsch e all’idea di safari tra le palme artificiali, non pensava che avrebbe abbracciato una fascia di mercato molto più sobria ed economicamente più stabile. Il messaggio: ora ci si rivolge anche agli impiegati di ufficio e al loro look così pulito e ricco di gusto… e non solo agli esploratori della giungla.

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5. FEDERAL EXPRESS, 1994
Quando finalmente la Federal Express rinunciò all’uso convenzionale delle proprie attività e abbreviò anche il proprio nome, il logo che ne risultò fu brillante e in grado di balzare all’occhio, con uno spazio in negativo che formava una freccia.
Il messaggio: il nuovo nome ed il nuovo aspetto diedero il tocco in più a FedEx

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6. INTERNATIONAL HOUSE OF PANCAKES, 1994
La International House of Pancakes ha addolcito il proprio nome accorciandolo, andando incontro al modo in cui i clienti già chiamavano la catena: IHOP
Il messaggio: con il restyling del logo si è ottenuto un effetto consapevole e contemporaneo.

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7. ANDERSEN CONSULTING, 2001
A seguito della scissione da Arthur Andersen, la compagnia decise ditenere una competizione interna per rinominare il gruppo. Un dipendente norvegese propose Accenture, una parola che racchiudeva “accent on the future”, ovvero accento sul futuro.
Il messaggio: identità distintiva, fortemente voluta.

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8. AIRBED AND BREAKFAST, 2009
Quando due coinquilini lanciarono AirBed and Breakfast nel 2007, il nome si riferiva ad i materassi ad aria. Con il crescere della compagnia di pari passo subì un’evoluzione anche il concetto, che venne poi abbreviato in Airbnb.
Il messaggio: La gente non vuole dormire per terra, forse Airbnb può risultare criptico, ma suona molto più contemporaneo che scomodo.

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9. CLEAR CHANNEL, 2014
Il più grande network radiofonico degli USA ha deciso di rinominarsi come iHeartMedia, collegandosi al proprio franchising digitale iHeartRadio.
Il messaggio: Evidenziare come un cloud digitale possa competere con Pandora e Spotify. Il cambiamento ha fatto sì che il nome prescelto fosse direttamente collegato al resto del proposta sul mercato della compagnia

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10. GOOGLE, 2015
Di pari passo con un focus in rapida crescita, Google ha rinominato se stessa come Alphabet, una mossa rischiosa che ha confuso parte dei consumatori.
Il messaggio: portare il business di Google sotto all’ombrello di Alphabet ha comunicato che si tratta di un progetto che va ben oltre ad un semplice motore di ricerca. Il titolo borsistico è in salita del 27% dalla ridenominazione.

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I 10 rebrand che hanno fatto la storia - Ultima modifica: 2016-11-23T11:42:55+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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