Overshoot Day: siamo tutti in debito con il Pianeta ed è tempo di cambiare

Il 15 maggio scorso è stato per l’Italia l’ Overshoot Day, il giorno del sovrasfruttamento delle risorse, a partire dal quale abbiamo iniziato a consumare più di quanto la Terra ci metta a disposizione

Overshoot Day: Dal 15 maggio scorso viviamo in deficit ecologico, stessa data della Polonia, mentre la Francia ci anticipa di un giorno
L‘Overshoot Day si calcola confrontando l’impronta ecologica di ogni singolo cittadino con la biocapacità, cioè la capacità del Pianeta di rigenerare risorse naturali per ogni suo abitante.

Overshoot Day Italia

Overshoot Day Italia

L’impronta ecologica di ogni italiano – l’area necessaria a provvedere a ciò che ciascuno di noi consuma – è di 4,4 ettari globali (gha), mentre la biocapacità del nostro Paese per ogni cittadino è di 0,9 gha.

A fine 2019 ognuno di noi sarà quindi in debito con la Terra di 3,5 gha.
Altri Paesi del Mediterraneo fanno un po’ meglio di noi: Spagna e Grecia hanno raggiunto questa scadenza rispettivamente il 28 e il 20 maggio. Storicamente la principale incidenza del debito accumulato dagli italiani col Pianeta riguarda il settore dei trasporti e la produzione di cibo, con un consumo troppo elevato di energia, acqua, terreni e foreste.
Per l’Europa a 28 membri l’Overshoot Day è arrivato invece un po’ prima, il 10 maggio.
Il Lussemburgo è lo Stato europeo con l’impronta più grande e ha consumato le proprie risorse già nei primi 46 giorni del 2019 (16 febbraio). La nazione europea più virtuosa è la Romania, che si fa bastare le proprie risorse per 192 giorni, fino al 12 luglio.

Overshoot Day in Europa

Se tutti nel mondo consumassero come noi europei servirebbero le risorse di 2,8 pianeti Terra per arrivare fino al 31 dicembre.
Emettiamo più CO2 di quella che gli ecosistemi possono assorbire, strappiamo alle foreste più biomassa di quella che è possibile rigenerare, saccheggiamo i mari a ritmi insostenibili per i pesci ed erodiamo il suolo senza preoccuparci della perdita di biodiversità.
Tuttavia i Paesi europei non sono tra i peggiori: Cina, Stati Uniti, India, Russia e Brasile hanno la maggiore impronta ecologica al mondo. Se l’Europa fosse però un unico Paese, occuperebbe il terzo posto di questa classifica.
L’Europa da sola sfrutta infatti il 20% della biocapacità terrestre: dal 1961 al 2016 l’impronta ecologica dei 28 Paesi membri della UE è cresciuta, passando da 1,6 a 2,3 ettari globali (gha). L’impronta ecologica media del singolo residente UE è calata negli ultimi anni, dopo un picco nel 2007, ma si tratta di una decrescita collegata alla crisi economica.
Certo non si può fare di tutta l’erba (quella che rimane) un fascio.

Andare oltre i numeri, realtà per realtà

La Cina ha un’impronta ecologica complessiva due volte più alta di Europa e USA, ma quella dei singoli cittadini è molto più bassa. Il fatto è che la Cina è molto popolosa e, pur in presenza di condizioni di vita e di consumo diverse da quelle dei Paesi occidentali, tutti i cinesi insieme hanno un peso specifico enorme sul consumo di risorse.
Il Brasile ha una delle più alte riserve di biocapacità del pianeta, ma la deforestazione e l’aumento della domanda interna lo fanno salire nella classifica degli sfruttatori della natura.
Per questo, a livello globale, l’Earth Overshoot Day arriva sempre prima di quanto si pensi. Nel 2018 era stato il primo agosto. Mai così presto dal 1971, l’anno in cui abbiamo iniziato ad indebitarci con il Pianeta. Nel 1971 l’Overshoot Day cadde il 21 dicembre. Nel 1985 era il 5 novembre, nel 2000 il 23 settembre. Nel 2019 è arrivato il 29 luglio.
Sul sito https://www.overshootday.org/ ci sono dati, tabelle e info su tutti i Paesi.

Spostare in avanti l‘Overshoot Day

La parola d’ordine per tutti è #MoveTheDate: l’invito ad agire concretamente per implementare la difesa delle risorse naturali. Se il prossimo anno arrivassimo a questo appuntamento qualche giorno più avanti, sarebbe già una buona notizia.
Se ad esempio riducessimo gli spostamenti in auto, favorendo i mezzi pubblici, la bicicletta e qualche camminata potremmo guadagnare 11,5 giorni.
Se riducessimo il consumo di carne del 50% e sostituissimo quelle calorie con una dieta vegetariana guadagneremmo altri 15 giorni. Dieci giorni ci verrebbero invece dal dimezzamento degli sprechi di cibo nel mondo.
Piantare 350 milioni di ettari di alberi ci regalerebbe altri otto giorni.
Ma sarebbe l’eguaglianza tra i generi e la connessa riduzione delle nascite a darci più tempo, fino a 30 giorni, a cui potrebbero aggiungersene più di 90 in caso di drastica riduzione dei combustibili fossili.
Proviamo allora a limitarci nell’abuso di save the date. E magari a impegnarci per il #MovetheDate e il #SavethePlanet.

Partirà dall’Italia la rivoluzione verde che salverà il Pianeta?


Overshoot Day: siamo tutti in debito con il Pianeta ed è tempo di cambiare - Ultima modifica: 2019-10-27T06:54:34+00:00 da antonella.tagliabue

Giornalista, collabora con numerose testate sui temi del non profit e della sostenibilità quali Il Sole 24 Ore, Metro e Digitalic. Managing Director e Senior Advisor di Un-Guru, coordina il team di Un-Guru per i progetti di responsabilità sociale e ambientale di impresa, non profit e di sviluppo sostenibile, ed è responsabile dell'area marketing e comunicazione. Coordinatore e docente del Master per il Non Profit de Il sole 24 Ore, docente per il Master di Marketing e Comunicazione Ambientale di CTS, oltre che per numerose Università

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