Talenti nell’era dell’AI: Global Talent Competitiveness Index

Il Global Talent Competitiveness Index promosso da Insead, Adecco Group e Google esplora l’impatto della diffusione dell’AI sul mondo del lavoro e sulla formazione dei talenti per un futuro più smart

Aspirazione o spauracchio: sempre più l’intelligenza artificiale entra nelle nostre vite trasformandole radicalmente, generando speranze per un futuro migliore o timori che le macchine possano sostituirsi a noi umani. Al di là delle visioni più distopiche, è una realtà che il mondo del lavoro stia subendo l’impatto delle nuove tecnologie: sebbene le ricerche abbiano dimostrato che pochi posti di lavoro – probabilmente meno del 5% – sono effettivamente a rischio di estinzione a causa dell’AI, questi stessi studi suggeriscono che ben due terzi degli impieghi subiranno cambiamenti sostanziali. Alle conseguenze che l’adozione sempre più pervasiva dell’intelligenza artificiale sta avendo sul lavoro è dedicata la settima edizione del Global Talent Competitiveness Index (GTCI), promosso da Insead, Adecco Group e Google.

Global Talent Competitiveness Index

Il report si interroga in particolare su quali abilità devono essere sviluppate per sfruttare a pieno i progressi dell’AI e come possono essere fornite, acquisite e aggiornate tali abilità: ciò che è chiaro è infatti che sarà necessario formare i talenti e le competenze giuste per il futuro del lavoro.

I dati per nazione

Come si stanno comportando a riguardo i vari paesi? Il GTCI ha analizzato alla luce di 70 variabili – che misurano politiche e risorse messe in campo per generare talenti e valutano la situazione attuale in termini di competenze professionali e tecniche e conoscenza globale – 132 economie mondiali, che rappresentano il 97% del PIL e il 94% della popolazione globale.

Global Talent Competitiveness Index

Le prime posizioni continuano a essere dominate dai paesi ad alto reddito avvalorando anche quest’anno la correlazione tra PIL pro-capite e punteggio GTCI. Ben 17 paesi fra i primi 25 sono europei: in testa si conferma ancora la Svizzera, bene anche i paesi nordici (con Svezia al 4° posto, Danimarca al 5°, Finlandia al 7°, Norvegia al 9° e Islanda al 14°) e quelli dell’Europa occidentale (con Paesi Bassi al 6° posto, Lussemburgo all’8° e Germania all’11°). Nella top 25 entrano anche Stati Uniti (2°), Singapore (3°), Australia (10°), Canada (13°), Nuova Zelanda (16°), Giappone (19°), Israele (20°) e Emirati Arabi (22°). La Cina si colloca invece al 42° posto, prima fra i Paesi BRICS (più arretrati invece Brasile, Russia, India e Sud Africa).

Talenti intelligenza artificiale in Italia

L’Italia, in 36° posizione, fa registrare performance poco brillanti specie negli indicatori di attrazione (per cui ci collochiamo al 67° posto) che misurano sia la capacità di attrarre talenti e risorse estere, sia quella di coltivare i talenti interni; positivi invece i risultati in termini di Lifestyle (18° posto) che favoriscono la capacità del nostro Paese di trattenere talenti (per cui siamo al 28° posto).

Il quadro che emerge nel complesso mostra un divario crescente tra i primi in classifica e il resto del mondo. Più della metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo non dispone delle competenze digitali di base; tuttavia proprio l’AI può fornire significative opportunità di balzo in avanti soprattutto per i mercati emergenti. Trasformare l’AI in una forza positiva richiede però un approccio proattivo e cooperativo: è importante, si sottolinea nel report, da un lato creare una narrativa sull’AI che ne enfatizzi le potenzialità positive, dall’altro promuovere opportunità di re-skill della forza lavoro perché vi siano le capacità per vivere e lavorare nell’era dell’AI.


Talenti nell’era dell’AI: Global Talent Competitiveness Index - Ultima modifica: 2021-01-12T16:26:23+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

e-book guida ecm

Non rimanere indietro, iscriviti ora

Ricevi in tempo reale le notizie del digitale

Iscrizione alla Newsletter

controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy

Grazie! Ora fai parte di Digitalic!