Mario Draghi: chi è il futuro Presidente del Consiglio

Un economista, un banchiere, un accademico, un dirigente pubblico, un difensore dell’Euro. Mario Draghi è stato l’artefice delle privatizzazioni delle società partecipate dallo Stato italiano, Governatore della Banca d’Italia, Presidente della BCE: ora potrebbe guidare l’Italia fuori dalla crisi e dalla pandemia.

Un economista, e molto di più: un banchiere, un accademico, un dirigente pubblico, un difensore dell’Euro. Chi è Mario Draghi, il futuro Presidente del Consiglio italiano? Difficile dirlo in poche parole, si potrebbe scrivere un libro su di lui. Proviamo a riassumerlo attraverso i momenti più importanti della sua vita.

La biografia di Mario Draghi, dalle sue origini fino alla carriera universitaria

Mario Draghi nasce a Roma nel 1947 da madre farmacista e padre banchiere; sembra quindi ereditare da lui l’interesse per l’economia e anche il rapporto con il mondo tedesco: suo padre conosceva bene la lingua tedesca e tuttora Mario Draghi ha una forte affinità con la Germania. Rimasto orfano da adolescente, Draghi prosegue gli studi grazie ai risparmi di famiglia frequentando il liceo classico presso l’Istituto Massimiliano Massimo di Roma, dove avrà per compagni di classe Luca Cordero di Montezemolo e Giancarlo Magalli. Ma la carriera di Mario Draghi prosegue con traguardi sempre più alti. Prima una laurea in economia presso l’Università Sapienza di Roma nel 1970 discutendo una tesi con il relatore Federico Caffè su “Integrazione economica e variazione dei tassi di cambio” nella quale, ironia della sorte, sosteneva che, all’epoca, non sussistessero le condizioni per un progetto di una moneta unica europea. Nel 2012 invece con il suo discorso memorabile, “Whatever it takes”, Mario Draghi difendeva con forza l’Euro scrivendo una pagina importante della storia della BCE.

L’università farà pienamente parte della vita di Mario Draghi ancora fino al 1991 con numerosi incarichi a Trento, Padova, Venezia, Firenze ma anche Princeton e Harvard.

Le lauree honoris causa di Mario Draghi

La carriera accademica di Mario Draghi è costellata anche di numerosi riconoscimenti, merito del suo lavoro e dei suoi traguardi lavorativi. Dal 2009 al 2019 sono molte le università italiane che lo hanno insignito di titoli honoris causa: lauree in Economia, Giurisprudenza, Scienze politiche e Business Administration; anche l’Università di Tel Aviv nel 2017 ha elargito un PhD in suo onore.

Draghi a ricevimento da Mattarella al Quirinale – http://bit.ly/TweetDraghialQuirinale

I maggiori incarichi di Mario Draghi

In questi giorni si parla di Mario Draghi come possibile futuro Presidente del Consiglio italiano ma, prima di entrare nella carriera politica, Draghi vanta un importante curriculum nel settore dell’economia e delle banche. Però prima di entrare nel settore bancario, Mario Draghi è stato l’artefice delle privatizzazioni delle società partecipate dallo Stato italiano dalla fine degli anni ’90: il suo ruolo di Direttore Generale del Ministero del tesoro è stato confermato dal 1991 al 2001, nonostante i vari cambiamenti al Governo. In questi anni con la campagna di privatizzazione di società come Telecom, Eni, Enel, e varie altre, l’Italia ricavò all’incirca 182.000 miliardi di lire e, secondo le stime di quel periodo, il rapporto del debito pubblico italiano sul PIL scese dal 125% del 1991 al 115% nel 2001.

Sempre in questi anni ha guidato la commissione governativa che si occupò di redigere la nuova normativa in materia di mercati e finanza: ecco perché ancora oggi viene informalmente chiamata legge Draghi (si tratta invece del Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58).

Mario Draghi in Goldman Sachs

Dal 2002 al 2005 la carriera di Mario Draghi ha intrapreso la strada del settore bancario: il suo primo importante incarico arriva presso la banca statunitense Goldman Sachs, per la quale si occupa di guidare le strategie europee dalla sede di Londra. Successivamente tornerà in patria per guidare la Banca d’Italia, continuando a costruire il suo successo professionale e guadagnando autorevolezza nel settore economico.

Mario Draghi in Banca d’Italia

A fine 2005 a Mario Draghi viene affidata la direzione della Banca d’Italia, dopo lo scandalo di Bancopoli in cui il suo predecessore Antonio Fazio fu coinvolto. Oltre ad occuparsi del riassetto dell’Istituto, in quel periodo fu artefice di una trasformazione storica per le piccole banche italiane: accogliendo il suo suggerimento di fusioni tra istituti italiani, per evitare le acquisizioni da parte di stranieri, in quegli anni ebbero luogo importanti aggregazioni che rafforzarono banche come Unicredit, Banca Intesa e Banca Popolare di Lodi.

Mario Draghi in BCE

Dopo il passaggio in Bankitalia, Mario Draghi viene candidato come Presidente della Banca Centrale Europea, la BCE. La nomina avvenne a giugno del 2011, ma il suo incarico è stato ufficiale solo a partire da novembre 2011. Il primo periodo di questo incarico è il più delicato, per diversi motivi: pochi mesi prima del suo insediamento scrisse a quattro mani col presidente uscente della BCE, Jean Claude Trichet, una lettera al governo italiano sollecitando misure economiche da attuare al più presto, in concomitanza con la crisi della zona Euro iniziata nel 2010. Un mese dopo il suo insediamento le sue dichiarazioni portavano una ventata di rivoluzione, in quanto affermava che “un cambiamento dei trattati non va escluso”. Ma la diffidenza della Germania, e dell’Europa in generale, frutto degli stereotipi di fronte ad un Governatore italiano ha generato un intervento alla Global Investment Conference di Londra destinato ad entrare nella storia.

Whatever it takes: un discorso storico

Il periodo storico in cui Mario Draghi divenne Governatore della BCE era molto delicato: nell’estate 2012 alcuni Paesi dell’area Euro (nello specifico Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Grecia) erano colpiti da una nuova crisi economica dopo aver superato la grande crisi di quattro anni prima: la paura era che tali Paesi avrebbero potuto fare default, causando una “rottura” dell’area Euro. In questo contesto storico Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea da pochi mesi, tenne un discorso alla Global Investment Conference di Londra in cui evidenziava i progressi ottenuti negli ultimi 10 anni dalla zona Euro, sia per quanto riguarda l’occupazione, che l’inflazione e il deficit. Ha poi paragonato l’economia dell’Europa a quella degli Stati Uniti e del Giappone, dimostrando che la stessa stava ottenendo performance positive, arrivando quindi alla conclusione che sarebbe stato disposto a usare tutti i mezzi della BCE (in altre parole “ad ogni costo”, che in inglese si traduce “whatever it takes”) per difendere l’Euro e l’unione monetaria europea.

Ecco un video dello storico discorso di Mario Draghi, la cui famosa frase arriva al minuto 7:04:

Ed in effetti le operazioni poi intraprese da Francoforte negli anni successivi sono veramente state abbastanza: il discorso di Mario Draghi fu un segnale molto chiaro e fermo nei confronti dei mercati, che fece invertire la rotta agli operatori finanziari che avevano speculato su un possibile crollo dell’Euro. Da quel momento in poi, con il rischio di dover scommettere contro il Governatore della BCE e le sue enormi risorse, i mercati invertirono la tendenza negativa egli effetti positivi furono chiari già fin dai mesi successivi.

Per dimostrare quello che aveva detto, Mario Draghi pochi mesi dopo presentò le Outright Monetary Transactions, ovvero un piano di acquisto da parte della BCE dei titoli di Stato a breve termine (con scadenze da 1 a 3 anni) emessi dai Paesi in difficoltà nella zona Euro. Ma la vera risposta alla crisi fu il Quantitative easing: un enorme programma di acquisto di ulteriori titoli pubblici nel gennaio 2015, che ha sostenuto maggiormente il mercato dei titoli di Stato europei e messo definitivamente fine alla crisi del debito europeo.

Mario Draghi Presidente del Consiglio: cosa significa

La discesa in politica di Mario Draghi sarebbe una nuova esperienza per lui, ma questo non vuol dire che non ne abbia le capacità. Il governo di Mario Draghi sarebbe sicuramente un governo tecnico e, secondo le sue precedenti esperienze alla Banca d’Italia e poi alla BCE, potrebbe puntare su politiche di investimento o di redistribuzione. Ricordiamo che nel 2015 le idee politiche di Mario Draghi sono state dichiarate da lui stesso, riassumendole nei principi del socialismo liberale.

Molti giornali in questi giorni stanno commentando questa ipotesi: Bloomberg dice che Mario Draghi sia la migliore opzione possibile per la guida dell’Italia, almeno secondo gli investitori; sarebbe anche l’uomo capace di mettere fine all’ingovernabilità del Paese.

Lui stesso sul Financial Times ha rilasciato un’intervista nel 2020 in cui ha dato una sua personale idea di come uscire dalla crisi. Secondo Mario Draghi per evitare che l’imminente recessione si trasformi in una crisi molto più lunga l’Italia ha bisogno di associare a sussidi economici e misure a protezione dell’occupazione “un approccio su scala assai più vasta”.

Mario Draghi sulla pandemia

Sulla attuale situazione di pandemia Mario Draghi si era espresso, quasi un anno fa, con queste parole: “Livelli molto più alti di debito pubblico diventeranno una caratteristica permanente delle nostre economie”. E già allora non sembrava essere pienamente d’accordo con la politica dei sussidi attuata finora. Secondo Draghi “I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. Ai giovani però bisogna dare di più: i sussidi finiranno e resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”.


Mario Draghi: chi è il futuro Presidente del Consiglio - Ultima modifica: 2021-02-08T10:18:11+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

e-book guida ecm

Non rimanere indietro, iscriviti ora

Ricevi in tempo reale le notizie del digitale

Iscrizione alla Newsletter

controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy

Grazie! Ora fai parte di Digitalic!