Dopo il Covid gli italiani credono di più nel green

Se c’è una cosa su cui tutti concordano in tempi incerti come quelli che stiamo vivendo è che, se ci sarà ripresa dopo il Covid, questa sarà digitale e verde.

Uno studio dell’istituto di politica economica dell’università Massachussets Amhers analizza come la transizione da combustibili fossili a energia a basse emissioni comporterà perdita di lavoro e di gettito fiscale. Ma le energie verdi saranno in grado di compensare queste perdite?

Secondo gli stessi ricercatori gli investimenti in energia pulita creano tre posti di lavoro per ogni posto perso nel settore dei combustibili fossili. Inoltre, per ogni milione di dollari che dai fossili passa all’energia verde, si creano in media cinque posti di lavoro.

Il ragionamento è semplice. Siccome nel campo delle energie pulite c’è molto da fare servirà lavoro e tanta tecnologia.

Gli stimoli fiscali previsti in questi mesi da numerosi governi per una maggiore spesa per le infrastrutture, inoltre giocheranno un ruolo fondamentale. Staremo a vedere se e cosa accadrà; anche perché il calo dei prezzi del petrolio dovuto al coronavirus lo rende appetibile nell’immediato.

Unione Europea e Green Deal

Nel lungo periodo l’Unione Europea scommette sul Green Deal, punto di riferimento per una strategia di ripresa che potrebbe rafforzarsi con una eventuale vittoria di Joe Biden alle prossime elezioni presidenziali negli USA. Biden ha infatti annunciato un Green New Deal ambizioso: economia basata su energia pulita al 100% ed emissioni nette zero entro il 2050.
Un primo passo la Commissione Europea l’ha fatto lo scorso 17 settembre con la presentazione di un bando di gara da 1 miliardo di euro “per progetti di ricerca e innovazione che affrontino la crisi climatica e contribuiscano a proteggere gli ecosistema e la biodiversità in Europa”. Il bando Green Deal Europeo – secondo la UE – “darà impulso alla ripresa europea dalla crisi del coronavirus trasformando le sfide sul fronte ambientale in opportunità di innovazione”.
Il bando prevede 3 macro-aree orizzontali: rafforzamento della conoscenza, empowerment dei cittadini e cooperazione internazionale. Le aree tematiche verticali sono otto e sono state stabilite tramite consultazione pubblica e includono clima, energia, economia circolare, mobilità, cibo e azioni di educazione e responsabilità.

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Gli italiani credono nel verde

Intanto gli italiani sembrano credere alla svolta green. Secondo Coldiretti il 27% dei nostri connazionali acquista già più prodotti sostenibili o ecofriendly rispetto a prima del Covid.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ il 59% ritiene che siano necessari interventi radicali e urgentissimi sullo stile di vita. Il 2% sarebbe disposto a ridurre gli spostamenti in auto, scooter e motocicletta, mentre più di 8 su 10 (82%) preferisce prodotti Made in Italy per sostenere l’economia, l’occupazione e valorizzare le risorse del territorio. Stagionalità dei prodotti e distanze brevi: un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei.
Inoltre, passeremo molto più tempo a casa, secondo il “Rapporto Coop 2020 – Economia, Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani” di
Ancc-Coop. Nel 2021 saranno 3,3 milioni le persone che lavoreranno da casa (erano 600mila nel 2019). Il 29% degli italiani passerà più tempo su internet, il 15% frequenterà webinar, il 36% praticherà l’hobby della cucina e il 23% dedicherà più tempo a guardare film e serie tv in streaming.
Il 49%, il prossimo anno farà vacanze in Italia e saremo sempre più orientati verso una mobilità dolce.

Spese ridotte

Il 45% del campione ha dichiarato che rispetto all’anno scorso ridurrà la spesa destinata a discoteche, eventi live, spettacoli, cinema e musei. Parallelamente aumenterà la dedizione per i videogiochi (26%), l’enigmistica (21%), la realizzazione di video (16%), i giochi con le carte (16%).
Il 35% degli intervistati ritiene che lo sviluppo del green economy sia uno dei trend che caratterizzeranno positivamente il nostro futuro post Covid e nella realtà dei fatti il 21% dei nostri connazionali ha aumentato gli acquisti in punti vendita che promuovono prodotti sostenibili, contro il 17% degli americani e il 15% dei tedeschi.
C’è poi da considerare quel milione e settecentomila italiani che proveranno gli acquisti green per la prima volta a emergenza finita.
Nel corso di questi mesi molto si è discusso se usciremo da questa crisi migliori, più responsabili e anche più verdi. Difficile prevedere cosa ci aspetta. Ma, come diceva Papa Giovanni Paolo II, “il futuro inizia oggi, non domani”.

 


Dopo il Covid gli italiani credono di più nel green - Ultima modifica: 2020-12-05T09:03:04+00:00 da antonella.tagliabue

Giornalista, collabora con numerose testate sui temi del non profit e della sostenibilità quali Il Sole 24 Ore, Metro e Digitalic. Managing Director e Senior Advisor di Un-Guru, coordina il team di Un-Guru per i progetti di responsabilità sociale e ambientale di impresa, non profit e di sviluppo sostenibile, ed è responsabile dell'area marketing e comunicazione. Coordinatore e docente del Master per il Non Profit de Il sole 24 Ore, docente per il Master di Marketing e Comunicazione Ambientale di CTS, oltre che per numerose Università

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