Un ricercatore del MIT ha lanciato un nuovo assistente vocale: AlterEgo, in grado di ascoltare le domande dette a bassa voce e riferire le risposte solo al proprio interlocutore.
Unisce cuffie e assistente vocale, con in più la privacy: AlterEgo è un nuovo oggetto per usare gli assistenti vocai in pubblico, senza essere sentiti.
Ormai le cuffie sono diventate degli accessori sempre più presenti fra le persone che ogni giorno camminano nelle città di tutto il mondo. In maniera simile l’assistente vocale, come Alexa e Siri, è un’altra invenzione tech sempre più diffusa nelle case di milioni di utenti. Uno studente indiano ha avuto l’intuizione di unire i due oggetti, le cuffie e gli assistenti vocali, in un unico prodotto: dopo aver attirato l’attenzione di molti, AlteEgo è stato presentato sotto forma di prototipo fra gli apprezzamenti di molti esperti del settore.
AlterEgo, l’assistente vocale con conduzione ossea
La particolarità di questo assistente vocale, che nelle forme ricorda un semplice kit di cuffie con microfono, è quella di essere in grado di comprendere le domande anche se solo accennate. Addirittura il kit è capace di riconoscere i movimenti dei muscoli della bocca per carpire quali parole sta pronunciando l’utente e cercare subito una risposta nel database. In pratica, il gadget capisce le richieste anche se solo bisbigliate: un metodo reputato ottimale per chi si trova all’aperto e che potrebbe essere utile anche per chi ha problemi nel linguaggio o è affetto da malattie come l’Alzheimer. AlterEgo comunica poi le risposte attraverso la conduzione ossea, una tecnica che permette di recepire i suoni attraverso le ossa del cranio, rendendo le risposte udibili solo a chi indossa le speciali cuffie di questo assistente vocale unico al mondo.
Le parole dell’inventore Arnav Kapur, l’inventore
Il creatore dell’assistente vocale AlterEgo è Arnav Kapur, laureato nella prestigiosa università americana MIT sempre all’avanguardia delle scoperte tecnologiche. “Ci sono oltre cento muscoli coinvolti nella formulazione di un discorso – ha spiegato Kapur – bisogna immaginare di usare solo una piccola parte di questi muscoli e di parlare con se stessi internamente senza produrre alcun suono, senza muovere le labbra, la mascella o i muscoli facciali. Il sistema di AlterEgo cattura una sottile attivazione neurologica dei sistemi vocali interni alla superficie della pelle, anche se la fonte del segnale è solo interiore. Misurando attentamente il cambiamento nel campo elettrico, è possibile rilevare l’attivazione dell’unità neuromuscolare che viene quindi tradotta in linguaggio. L‘AI dell’assistente vocale è addestrato a riconoscere questi segnali e dare un senso ai comandi. Infine, invia una risposta audio attraverso il cranio nell’orecchio dell’utente in modo da non interrompere il naturale ascolto del mondo esterno”.
AlterEgo presto in commercio?
L’invenzione di Kapur ha attirato molto interesse e non a caso ha vinto un premio di 15mila dollari messo in palio dallo stesso MIT.
Al momento non è dato sapere quando AlterEgo potrà essere messo in commercio e a che prezzo, ma è possibile che qualche azienda tech della Silicon Valley si faccia avanti al più presto per fare un’offerta al ricercatore indiano. Il gadget infatti, fra AI e conduzione ossea, non sfigurerebbe nel progetto di Elon Musk noto come Neuralink che prevede il miglioramento delle funzioni umane attraverso gadget e aggiunte tecnologiche al corpo e alla mente degli esseri umani. La possibilità di avere disponibili milioni di informazioni senza nemmeno lo sforzo di tirare fuori dalla tasca lo smartphone o di guardare uno schermo è un’idea innovativa che potrebbe rivoluzionare il mondo della tecnologia.
Senza le complessità di un oggetto come gli occhiali Google Glass, AlterEgo ha il pregio di essere poco invasivo e di essere in grado di ascoltare anche la nostra voce interiore. Un procedimento che essendo disponibile già oggi dimostra le capacità raggiunte dalle ultime innovazioni tech.