AutoDraw di Google: l’AI che indovina i disegni

AutoDraw è uno strumento online che utilizza l’AI per indovinare che cosa si sta cercando di disegnare… rendendolo leggibile a chiunque

Google continua a sperimentare con l’AI e quando non si tratta di rivoluzioni tecnologiche in grado di cambiare la vita degli utenti, ci si trova di fronte ad esperienze divertenti. L’ultimo di questi si chiama AutoDraw ed è uno strumento online che indovina che cosa si stia cercando di disegnare… rendendolo leggibile a chiunque.

Ad esempio, nel caso in cui tentaste di disegnare un catus sul vostro telefono, computer o tablet e vi ritrovaste davanti ad una specie di oggetto senza forma, AutoDraw, partendo dalla forma generale che avete disegnato vi proporrà dei suggerimenti per migliorare il vostro schizzo.

AutoDraw Google

Attraverso questo progetto, Google sta cercando di comprendere le capacità dell’AI più moderna di generalizzare. Un algoritmo di deep-learning si avvale delle statistiche per approssimare un apprendimento, grazie a centinaia di migliaia di esempi a disposizione. Attraverso l’osservazione delle variazioni dello stesso oggetto, l’algoritmo mostra le possibili variazioni fino a comprendere l’idea di che cosa sia l’oggetto stesso rappresentato.

Provate a disegnare un numero su un foglio di carta, ora continuate a scrivere lo stesso numero più e più volte al di sopra del primo che avete realizzato; cambierà lo stile, ma la forma rimarrà sempre simile: ecco in che modo apprende il deep-learning.
L’algoritmo di Google cerca di capire se quello che avete disegnato possa essere riconducibile ai disegni che ha a disposizione. Si tratta di uno strumento carino con il quale divertirsi e offre un modo per comprendere un po’ meglio in che modo funzioni il machine learning.

AutoDraw è disponibile gratuitamente.


AutoDraw di Google: l’AI che indovina i disegni - Ultima modifica: 2017-04-16T09:57:42+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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