Banda ultralarga, crescita del 50% e pronti 5,3 miliardi del Recovery Plan

Tim guida la classifica con il 42,1% di marketshare, al secondo posto Vodafone con il 16,4% e al terzo Fastweb con il 15,2%, mentre la strategia del Governo Draghi è alle limature finali

Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della banda ultralarga. Il consumo medio unitario mensile di dati nel 2020 è stimabile in circa 9,7 GB/mese, in crescita di quasi il 50% su base annua, mentre nell’ultimo trimestre dello scorso anno oltre il 72% delle linee human ha effettuato traffico dati. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Tlc di Agcom aggiornati a dicembre 2020. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 42,1%, seguito da Vodafone con il 16,4%, Fastweb con il 15,2% e Wind Tre con il 14%.

Le sim complessive (103,9 milioni a dicembre 2020) risultano sostanzialmente invariate su base annua: quelle M2M sono cresciute di 2,1 milioni, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di oltre 2 milioni di unità. Tim risulta market leader (29%), seguita da Vodafone (28,9%) e Wind Tre (25,7%) mentre Iliad si attesta al 7%. Considerando il solo segmento delle sim “human”, ovvero escludendo le M2M, Iliad raggiunge il 9,3% con una crescita di 2,7 punti percentuali su base annua, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 2,2 punti percentuali, rimane il principale operatore con il 27,7% seguito da Tim con il 26,6% e Vodafone con il 23,9%.

Significativi anche i cambiamenti sul fronte delle tecnologie utilizzate. Se nel dicembre 2016 l’83,4% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro sono scesi al 36,3% (con una flessione di 9,78 milioni di linee). Al contempo sono sensibilmente aumentati gli accessi tramite tecnologie qualitativamente superiori, in particolare quelle in tecnologia Fttc (+7,06 milioni di unità), Ftth (+1,38 milioni) e Fwa (+0,69 milioni).

Banda ultralarga, pronti 5,3 miliardi di investimenti

banda ultralarga

A tener banco in questi giorni ci sono anche sul piatto i “soldoni” del Recovery Plan. Sarebbero 5,3 miliardi, gli euro destinati per la banda ultralarga, di cui 1 miliardo per il 5G, 970 milioni per le tecnologie spaziali e la space economy.  Queste le risorse che il Governo Draghi si preparerebbe a stanziare nel capitolo “nuove reti” nell’ambito del Recovery plan e del Fondo complementare che fa capo alle risorse previste nello scostamento di Bilancio.

Il Recovery Plan di fatto è ormai alle limature finali. Il piano vale 221,5 miliardi di cui 138,5 per nuovi progetti e 53 per le coperture di opere in essere. Per il digitale sono previsti 42,55 miliardi di cui 38,25 per nuovi progetti.

E al “pacchetto” si aggiungono 30 miliardi del fondo complementare che fanno capo alle risorse previste nello scostamento di Bilancio da destinare ai progetti non inseriti nel Recovery Plan.

Nel Fondo complementare sono previsti ulteriori 6,13 miliardi per il digitale – che portano dunque a 48 miliardi il “budget” totale. Un miliardo di euro per il 5G e 400 milioni per portare la banda ultralarga nelle strade extraurbaneSul fronte banda ultralarga le risorse sarebbero comprese fra i 4  e i 5,3 miliardi e 970 milioni sarebbero destinati alle tecnologie satellitari e alla space economy.

Foto di mohamed Hassan da Pixabay


Banda ultralarga, crescita del 50% e pronti 5,3 miliardi del Recovery Plan - Ultima modifica: 2021-04-23T12:32:26+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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