Cina: un supercomputer exascale entro la fine del 2017

La Cina sta lavorando al primo prototipo di supercomputer exascale del mondo: una macchina in grado di fare un miliardo di miliardi di calcoli al secondo.

Costruire dei supercomputer equivale ad una corsa agli armamenti digitali e la Cina si sta muovendo rapidamente per consolidare il suo vantaggio tecnologico. L’anno scorso la Cina ha presentato il supercomputer più veloce del mondo, il Sunway TaihuLight – che ora il Giappone sta cercando di superare. Quest’anno, secondo le agenzia di stampa statale Xinhua, il governo ha sovvenzionato il completamento del primo prototipo di computer exascale del mondo: una macchina in grado di fare un miliardo di miliardi di calcoli al secondo.

Il prototipo del computer dovrebbe essere pronto entro la fine dell’anno, secondo Zhang Ting, ingegnere presso il National Supercomputer Center, ma il prodotto finito non sarà operativo per almeno diversi anni. L’ingegnere ha commentato “Un sistema di calcolo completo del supercomputer exascale e le sue applicazioni, potrebbero diventare realtà entro il 2020. E questo sistema di calcolo sarà 200 volte più potente dei primo computer petaflop prodotto in terra cinese, il Tianhe-1, riconosciuto come il più veloce al mondo nel 2010″.

Ma, esattamente, che cos’è un flop? La potenza dei supercomputer, convenzionalmente, si misura in flop o “operazioni a virgola mobile (floating point) al secondo.” Maggiore sarà il numero di flop che un computer è in grado di calcolare, tanto più sarà potente.

In questo momento i supercomputer più veloci al mondo possono eseguire quadrilioni – o migliaia di miliardi – di calcoli al secondo. Utilizzando il sistema standard di misurazione metrica, un quadrilione viene definito utilizzando il prefisso “peta”. Quindi, la velocità di questi computer è calcolata in petaflop, e quei computer che operano a questo livello vengono definiti macchine petascali.
Secondo questo sistema di prefissi, che prende origine dai numeri greci, il passo successivo a “peta” sarà conseguentemente “exa”: vale a dire un quintilione, ovvero, un miliardo di miliardi. Un computer che è in grado di elaborare un tale numero di calcoli al secondo è misurato in exaflop e, per convenzione, viene definito come macchina exascale.

Non è ancora chiaro come questo sistema di prototipo verrà messo in relazione al computer exascale finito, in termini di capacità, ma indiscrezioni fanno credere che la Cina sarà almeno la prima a raggiungere questo traguardo. Un discreto numero di nazioni – tra cui il Giappone e gli Stati Uniti – stanno progettando di costruire un computer exascale. Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti afferma che il suo attuale programma prevede di ottenere un sistema di exsacale operativo nel 2023.

A partire dal mese di giugno 2016, la Cina ha conquistato il primo posto in materia di supercomputer esistenti al mondo. Tra i 500 supercomputer più importanti al mondo, la Cina ha superato gli Stati Uniti con 167 macchine a fronte delle 165 a stelle e strisce. Gli USA però vantano i supercomputer più importanti della top ten mondiale e la Cina ne possiede 5 in questa lista.
Questi sistemi vengono utilizzati per compiti che vanno dalle scienze naturali alla difesa nazionale. Nel 2015 gli Stati Uniti hanno bloccato l’esportazione di chip Intel in Cina per la produzione di un supercomputer allora più veloci, ipotizzando che una tale tecnologia sarebbe potuta essere stata utilizzata nella ricerca nucleare. La Cina ha risposto costruendo un sistema ancora più veloce (il Sunway TaihuLight) utilizzando esclusivamente i propri processori.


Cina: un supercomputer exascale entro la fine del 2017 - Ultima modifica: 2017-01-20T11:23:44+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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