Nell’immaginario collettivo ERP è sinonimo di standardizzazione, rigore, efficienza. Cloud è sinonimo di innovazione, collaborazione, flessibilità.
di Gianluca Salviotti*
Nell’immaginario collettivo “ERP” è sinonimo di standardizzazione, integrazione, rigore, efficienza. “Cloud” è sinonimo di innovazione, collaborazione, flessibilità, efficacia. Per quanto si tratti di mondi in apparente contrapposizione, l’adozione di sistemi ERP erogati a servizio dalla nuvola – ERP as a service – sembra aver superato le previsioni fornite qualche anno fa dagli analisti del mercato ICT .
Non tutti gli attori in gioco, tuttavia, stanno approcciando nel medesimo modo l’opportunità di combinare il paradigma del Cloud con caratteristiche e funzionalità dei sistemi ERP. Esiste infatti un continuum ideale di possibili combinazioni delle due tecnologie che si snoda attorno a 2 modelli principali:
1. l’ERP sulla nuvola,
2. l‘ERP nella nuvola.
La differenza è tanto sottile nei termini quanto profonda nella sostanza
Il primo modello rappresenta un’evoluzione dell’ERP On-premise e On-site, saldamente ancorato ad un’infrastruttura dedicata, di proprietà dell’azienda, con un mix di funzionalità standard e customizzazioni disegnate su processi definiti. Rispetto al modello tradizionale, l’ERP sulla nuvola è collocato su un’infrastruttura condivisa. L’infrastruttura può essere di proprietà dell’azienda (Corporate Data Center) o di un fornitore esterno (Hosting). A prescindere dalla scelta di un Cloud privato o pubblico, l’ERP mantiene un database dedicato, così come un’identità in termini di funzionalità e processi supportati.
Le implicazioni manageriali di questo modello sono piuttosto note: alto investimento iniziale (licenze + implementazione), tempi medio-lunghi di parametrizzazione, costi annuali elevati per le persone interne e/o esterne che si occupano del servizio, investimenti successivi per upgrade e passaggi di release.
Il secondo modello si basa sulla perfetta fusione fra la soluzione ERP e il paradigma del Cloud.
La soluzione ERP non è appoggiata alla nuvola, ma è concepita nativamente nella nuvola. Il vendor mette a disposizione una piattaforma condivisa fra più aziende, un’unica tecnologia database e funzionalità standard uguali per tutte le aziende utenti. Le customizzazioni sono possibili per singoli clienti e sono abilitate dall’apertura della piattaforma verso il mondo esterno, grazie all’esposizione di interfacce di programmazione (API).
Tanto più il fornitore utilizza interfacce standard, tanto più la sua soluzione Cloud ERP sarà orientata alla collaborazione fra sviluppatori per la realizzazione di nuove funzionalità, quindi all’innovazione, alla flessibilità e all’efficacia. La stabilizzazione e diffusione dei nuovi sviluppi porta alla loro possibile promozione a funzionalità standard, in un ciclo virtuoso di miglioramento continuo per i clienti. Dal punto di vista economico, al di là del costo di ingresso, il pagamento di un canone periodico (valorizzato a consumo, a utente o secondo altre modalità) dovrebbe garantire anche l’innovazione permanente delle funzionalità standard. La condivisione di funzionalità consente anche abbattere i tempi di implementazione.
Sulla carta il secondo modello è senza dubbio affascinante e ricco di promesse. Non per tutti però.
Per molte aziende, la soluzione On-premise, proprietaria o ospitata che sia, non può essere sostituita dal Cloud puro. Queste aziende sono di solito gruppi multinazionali che hanno un modello operativo di forte standardizzazione e medio-alta integrazione2, con alle spalle anni di investimenti in soluzioni ERP globali. Per queste realtà il modello dominante è quello dell’ERP sulla nuvola, che consente di razionalizzare i costi di infrastruttura e di erogare servizi ERP verso filiali sparse nel mondo.
Tuttavia, fatto salvo quanto detto sin qui, laddove le filiali non necessitino di essere integrata e di operare con gli standard della sede, in virtù di un modello operativo di parziale decentramento e di una minor complessità operativa, emerge la possibile coesistenza fra un ERP On-premise centrale e un Cloud ERP puro locale. Questa strategia, denominata Two-Tier ERP o Hybrid ERP, sembra oggi rappresentare l’ambito su cui puntano in modo più deciso sia i vendor pure-play – nati per offrire soluzioni ERP nella nuvola – sia i produttori ERP tradizionali3.
L’ERP nella nuvola si sta affermando come soluzione interessante per tutte quelle realtà che hanno necessità contingenti, per cui la rapidità di implementazione e la scalabilità funzionale, unite ai relativi minori costi e alla relativa minor necessità di personale IT, rappresentano i principali driver di adozione. Ne sono un esempio tipico le start-up o le piccole e medie imprese localizzate con poche risorse IT.
*Gianluca Salviotti, PhD, è SDA Professor di Management dei Sistemi Informativi presso SDA Bocconi School of Management, dove è responsabile, tra gli altri, del corso Business Application Manager. È appassionato di aziende, di Web e di Enterprise Application. È autore di “Sistemi ERP e gestione della complessità” e di altri libri e articoli sul mondo ERP. Con la scusa della ricerca si sta occupando di Wine Business.