Finale Champions League: i poliziotti inglesi scansioneranno il volto dei tifosi

I volti di migliaia di tifosi che saranno a Cardiff il 3 giugno per la finale Champions League saranno scansionati e confrontati con il database di polizia

Quando migliaia di appassionati di calcio si ritroveranno al Principality Stadium di Cardiff il 3 giugno per assistere alla finale Champions League UEFA , pochi saranno consapevoli del fatto che i loro volti saranno già stati scansionati, elaborati e confrontati con il database di polizia che comprende almeno 500.000 “persone di interesse”.

Nonostante siano state mosse critiche significative contro la tecnologia applicata ai tifosi, la polizia britannica metterà in azione il suo nuovo sistema pilota di sorveglianza per il riconoscimento del viso.

Secondo quanto fatto sapere dalla Polizia del South Wales, il sistema verrà impiegato il giorno della partita nella stazione ferroviaria principale di Cardiff, nonché nello stadio Principality, situato nel cuore del quartiere centrale della città gallese.

Le telecamere potranno scansionare i volti di circa 170.000 visitatori e quelli di migliaia di persone nelle vicinanze del vivace centro della città il giorno della finale Champions League: il 3 giugno. Le immagini catturate verranno quindi confrontate in tempo reale con le 500.000 immagini archiviate con notifiche nel caso in cui venissero individuate “persone di interesse”.

L’operazione di sicurezza si baserà sull’utilizzo del sistema di riconoscimento facciale automatico (Automated Facial Recognition o tecnologia AFR) come già avvenuto da parte della polizia metropolitana di Londra nel corso del Notting Hill Carnival del 2016.
In un’intervista, il commissario di sorveglianza alla camera del governo britannico Tony Porter, ha detto che incidenti come l’attacco contro l’autobus del Borussia Dortmund sono un esempio di quanto sarebbe risultato utile avvalersi dell’AFR. Tuttavia, ha sottolineato che la polizia debba utilizzare la tecnologia in modo misurato e conforme al codice di regolamentazione che riguarda le telecamere di sorveglianza.

Il mio ufficio è stato in contatto con la Polizia del Sud del Galles per aiutare a far sì che durante la scansione da parte dell’AFR venga rispettato il codice previsto. L’uso dell’AFR è in aumento da anni e una recente relazione ha indicato quanto il riconoscimento del volto sia una sfida difficile. Ottenere i risultati migliori e più accurati per ogni applicazione prevista richiede buoni algoritmi, uno sforzo di progettazione dedicato, un team multidisciplinare di esperti, un database di immagini limitate e test di campo per calibrare e ottimizzare correttamente la tecnologia“.

Recenti scoperte nel rapporto del programma Face Evaluation Video di NIST, a cui il commissario ha fatto riferimento, descrivono i limiti dell’AFR nell’identificazione di soggetti “non cooperativi”, cioè soggetti che non si trovano davanti alla telecamera o con i volti oscurati. Il rapporto rileva che il riconoscimento accurato del viso possa essere realizzato solo in ambienti controllati con fotocamere di alta qualità, in quanto il volto di un soggetto può essere facilmente oscurato per qualsiasi numero di motivi. Descrive inoltre che la necessità di telecamere multiple richieda un elevato costo di calcolo.

L’accuratezza del software di riconoscimento facciale è stata recentemente criticata pubblicamente negli Stati Uniti durante il House Committee on Oversight and Government Reform. Il comitato ha rivelato i risultati dell’ufficio di accertamento governativo indicando che gli algoritmi utilizzati dall’Ufficio federale nelle indagini fossero inesatti al 14 % e avevano maggiori probabilità di identificare erroneamente le persone nere.

La relazione puntava inoltre il dito contro l’uso non regolamentato e sproporzionato da parte dell’FBI della tecnologia di riconoscimento facciale, che rispecchia le recenti controversie causate da scoperte illegali di foto di milioni di persone archiviate dalle forze di polizia britanniche.

Le limitazioni pratiche dell’AFR sono corroborate dalla dichiarazione di follow-up rilasciata dalla polizia metropolitana riguardante l’operazione Notting Hill Carnival. L’utilizzo dell’AFR durante le operazioni di sicurezza ha portato a zero arresti, non identificando neppure una singola “persona di interesse” nonostante ci siano stati complessivamente 454 arresti durante il Carnival.

Le limitazioni dell’efficacia dell’AFR, oltre che per la confusione nei regolamenti, sono preoccupanti per i difensori della privacy come Rachel Robinson, direttore politico per i diritti umani e le libertà civili nonché organizzatore della campagna Liberty: “Il divario tra la tecnologia di sorveglianza sempre più avanzata e la mancanza di tutela legale per il pubblico è sempre più diffusa e più allarmante. La tecnologia di riconoscimento facciale istantaneo con il potenziale per identificare chiunque in una folla di migliaia di individui fa accumulare alla polizia un enorme numero di fotografie di persone innocenti, il che risulta in una combinazione seriamente intrusiva”.

“Prevedo una continuazione dell’uso di questa tecnologia” ha commentato Porter riguardo l’utilizzo futuro dell’AFR da parte della polizia. Questa affermazione si allinea con le informazioni contenute in un documento strategico finanziario che dimostrerebbe che la Polizia del Galles del Sud abbia assunto un ruolo nazionale nel garantire 2 milioni di dollari per assegnare a varie forze di polizia britanniche fondi da investire in sistemi di riconoscimento facciale.


Finale Champions League: i poliziotti inglesi scansioneranno il volto dei tifosi - Ultima modifica: 2017-04-28T10:42:12+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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