Alla Google I/O, 5 sono stati gli annunci davvero importanti: dalle applicazioni pratiche dell’AI alle foto, passando per la realtà virtuale
A Google I/O, la conferenza annuale di Google per gli sviluppatori l’azienda ha mostrato alcune delle migliori applicazioni pratiche sia dell’AI che dell’apprendimento automatico. Probabilmente non si tratta di nulla di rivoluzionario, ma quanto presentato dimostra la natura incrementale dello sviluppo del computing. Google I/O ha segnato un’accelerazione nello sviluppo della visione di Google sul futuro
Indice dei contenuti
1/Google I/O: Google Lens
Ci vorrà del tempo prima che Google Lens sia disponibile, ma è stato il punto centrale del keynote alla Google I/O. L’applicazione utilizza il riconoscimento delle immagini per identificare gli oggetti visualizzati nell’obiettivo della fotocamera, e lo fa in tempo reale. Inoltre è possibile puntare un dispositivo verso l’etichetta collocata dietro ad un router Wi-Fi – quello che contiene la password – e l’applicazione saprà automaticamente che si tratta di una password Wi-Fi e connetterà il dispositivo alla rete, senza alcuna digitazione manuale.
Altri usi potrebbero essere utili in un ristorante per avere una panoramica delle recensioni o per consultare il menu istantaneamente, per tradurlo e per mostrare le foto di alcuni piatti.
Google non ha comunicato la data di rilascio di Google Lens, ma ha fatto sapere che farà parte del suo assistente e Foto – inizialmente – anche sarebbe ben più utile di integrarlo nell’app della fotocamera.
2/ Headset standalone per Daydream
Google ha presentato l’anno scorso la sua piattaforma di realtà virtuale (VR) Daydream. Ci sono stati un paio di annunci rilevanti su questo fronte. In primo luogo, i nuovi dispositivi Samsung Galaxy lavoreranno con Daydream e si tratta di uno sviluppo interessante perché finora i dispositivi Samsung hanno lavorato solo con Gear VR, un headset alternativo che gestiva l’Oculus VR, di proprietà di Facebook.
Samsung produce la Gear VR e, pertanto, consentendo ai suoi smartphone di essere compatibili con Daydream potrebbe far saltare persino il proprio prodotto. Sembra che Samsung si preoccupi di più di assicurarsi che il Galaxy sia il telefono che il mercato predilige e che si occupi di molto meno di vendere headset a buon mercato.
Google durante la Google I/O ha anche annunciato il lancio di due headset indipendenti di Daydream che non richiederebbero uno smartphone per funzionare.
Inoltre sta collaborando con HTC – che già produce Vive VR di fascia alta – e Lenovo per realizzare dei dispositivi. Gli headset utilizzeranno la tecnologia di localizzazione della posizione, il che significa che saranno in grado di rilevare quando si cammina. Nessuna data di uscita per ora.
“Daydream ha avuto un inizio impegnativo”, ha osservato Geoff Blaber, analista di CCS Insight “Google spera che un headset dedicato, con prestazioni superiori, contribuirà ad espandere ulteriormente il mercato, ma la vera sfida rimane la mancanza di contenuti”.
3/ Strumenti per le immagini migliorati
Le immagini al centro dell aGoogle I/O: l’applicazione Foto di Google vanta 500 milioni di utenti, è il segreto del suo successo sta nell’utilizzo dell’apprendimento automatico per ordinare le immagini e comprendere ciò che contengono. Il passo successivo che l’app potrà offrire sarà quello di aiutare a condividere le foto più facilmente.
Utilizzando il riconoscimento facciale, Google foto ora metterà a fuoco un soggetto e suggerirà automaticamente di inviare quell’immagine all’interessato oppure ad un gruppo di utenti.
La possibilità di condividere le librerie comporta un ulteriore passo avanti. Il software riconoscerà i volti e creerà un album dedicato. E Google ha assicurato che non ci sarà alcuna condivisione inaspettata di immagini che si desidera rimangano segrete. Utilizzando l’apprendimento automatico e l’applicazione AI, l’applicazione rimuoverà anche gli oggetti indesiderati dalle immagini.
4/ VPS – Visual Positioning System (Sistema di Posizionamento Visuale)
Sempre più utenti hanno familiarità con il GPS – sistema di posizionamento globale – ma la tecnologia ha ancora delle mancanze in termini di precisione. Google durante la Google I/O ha affermato che il sistema di posizionamento visivo – VPS – possa sopperire a quella mancanza. Utilizzando Tango, una tecnologia di visualizzazione 3D, VPS cerca oggetti riconoscibili intorno al dispositivo, per esaminare dove ci si trova con una precisione di pochi centimetri.
Clay Bavor, a capo della realtà virtuale di Google, ha dichiarato che l’applicazione sia i grado di localizzare con una precisione estrema la posizione. Attualmente il problema è che gli smartohone dispongono a malapena della tecnologia Tango, e quindi anche se il VPS sia già pronto, pochissime persone potranno utilizzarlo. L’anno scorso Lenovo ha rilasciato un dispositivo abilitato a Tango, ed un altro lo si aspetta nel 2017.
5/ Google I/O 2017: Google Home migliorato e Assistant su iPhone
Google Home, l’assistente indipendente della società, fa ancora parte del sistema Alexa di Amazon. Google ha annunciato alcune nuove funzionalità progettate per far fronte a questo problema. In primo luogo ci sono le chiamate, ora – infatti – è possibile effettuare chiamate telefoniche tramite Home e, grazie alle sue capacità di riconoscimento vocale, consentire ai diversi membri di una famiglia di chiamare dai propri numeri personali attraverso lo stesso dispositivo Home.
Il dispositivo offrirà anche informazioni proattive, come degli avvisi in caso di traffico intenso – basandosi sugli appuntamenti di Google Calendar. “L’assistenza proattiva” cammina su una linea molto sottile: questi dispositivi funzionano attualmente su base parlante e tutti vorrebbero che rimanessero tali.
Google, ha annunciato alla Google I/O, sta rilasciando anche un kit di sviluppo software, SDK, per consentire agli sviluppatori di terze parti di integrare l’assistente di Google nei propri prodotti. Amazon sta facendo lo stesso con Alexa.
Significativa è anche la decisione presa da Google di portare la propria applicazione agli utenti iPhone, anziché a quelli Android.