Grafene: il materiale del futuro che rivoluziona la moda

Il grafene è il materiale del futuro, leggerissimo e 200 volte più resistente dell’acciaio. Le applicazioni pratiche più affascinanti del grafene sono nella moda: dai jeans alle giacche. Un’azienda italiane ha anche inventato un nuovo metodo di produzione del grafene.


Il grafene è il materiale del futuro,  leggerissimo e molto resistente – 200 volte più dell’acciaio – che i ricercatori stanno ancora studiando ma che ha già fatto il suo ingresso nel mondo del fashion, la moda è per il grafene una delle applicazioni pratiche più affascinanti.

Grafene materiale del futuro

Grafene: materiale del futuro

Per le sue qualità, il grafene è considerato il materiale del futuro con migliaia di potenziali applicazioni pratiche. Scoperto da Konstantin Novoselov e Andre Geim dell’Università di Manchester nel 2004, motivo del Nobel a loro assegnato nel 2010, il grafene ha la resistenza meccanica del diamante ed è leggerissimo e flessibile come la plastica.

La sua struttura è costituita da uno strato di singoli atomi di carbonio disposti in esagoni e presenta incredibili proprietà che potrebbero rivoluzionare diversi aspetti della vita umana. È molto flessibile, è il miglior conduttore di elettricità conosciuto, è 200 volte più resistente dell’acciaio ma sei volte più leggero. In tutto il mondo – e in Italia dai ricercatori dell’Iit (Istituto Italiano di Tecnologia) – sono in corso progetti di ricerca. Alcune startup e aziende, in Europa e negli Stati Uniti, hanno già iniziato a produrlo e utilizzarlo in vari campi. Le proprietà sono sorprendenti. Funziona come un super-additivo, migliorando le caratteristiche dei materiali a cui viene aggiunto, o creandone di nuove. Nel campo tessile, in particolare, riesce a migliorare la gestione del calore nei capi a cui viene aggiunto. Può aiutare a rinfrescare in climi caldi e a distribuire in modo omogeneo e mantenere il calore corporeo con temperature fredde. Questa scoperta, dunque, è stata utilizzata in diversi campi d’applicazione, compreso quello della moda.

Grafene prodotti per la moda

Al Trafford Centre di Manchester è stato presentato il primo abito contenente grafene, realizzato dai ricercatori del National Graphene Institute dell’Università di Manchester in collaborazione con CuteCircuit, azienda inglese guidata dalla direttrice creativa Francesca Rosella, che realizza abiti con materiali tecnologici e innovativi indossati da popstar come Katy Perry e gli U2. Il grafene è stato utilizzato sul vestito, un abitino nero, per alimentare le luci Led cucite sopra, attivate dai movimenti. In questo modo l’abito si illumina e cambia colore seguendo il respiro di chi lo indossa. Un sensore permette di registrarne il ritmo e trasformarlo in “lampeggiamenti” di Led a colori disposti su pannelli in grafene trasparenti e conduttivi. Le luci si illuminano di arancione e verde quando registrano una respirazione superficiale. Di blu e viola, invece, quando i respiri risultano più profondi. Oltre a questo materiale del futuro, l’abito è stato realizzato con elementi più tradizionali come tessuti di nylon leggero.

primo abito grafene

Il grafene nella moda italiana

L’italia può vantare diverse prodotti in grafene nel modo della moda. L’azienda italiana che subito, dal 2005, ha deciso di puntare su questo materiale è Directa Plus, di Lomazzo (CO). Fondata dall’ingegnere meccanico Giulio Cesareo (nella foto) ha scommesso sulle potenzialità del Grafene, nanomateriale del futuro e oggi è in grado di produrre fino a 30 tonnellate di G+ all’anno.

Giulio Cesareo fondatore di Directa Plus grafene

Giulio Cesareo fondatore di Directa Plus

Il G+ è un grafene certificato, che non è ottenuto attraverso processi di produzione chimici  del grafene ma fisici, portando la grafite, da cui è ricavato, ad una temperatura di 10mila gradi, la stessa della superficie del sole. Non è tossico, è un ottimo conduttore e ben si presta quindi a essere inserito nei circuiti che, una volta stampati nei tessuti, aiutano a regolare la temperatura del corpo.

Per questa proprietà è stato subito accolto con favore dal mondo dell’abbigliamento sportivo, anche da aziende importanti come Colmar che nel 2016 ha lanciato la prima collezione di capi di sportswear contenente grafene. Era la prima applicazione tessile di G+ ad arrivare sul mercato. Direct Plus non si è fermata lì. Produce anche gomme per auto, moto e bici o “spugne” anti-inquinamento che ripuliscono le acque dal petrolio. E l’ultima novità è una giacca sartoriale con fodera al grafene, il materiale del futuro entra in molte applicazioni pratiche nel mondo tessile.

giacca con fodera in grafene

Grafene applicazioni pratiche: i jeans

Ora il grafene arriva anche nei jeans, grazie a un accordo che l’italiana Directa Plus ha stretto con il colosso indiano Arvind, che produce 100 milioni di metri di tessuto l’anno e 6 milioni di jeans, molti dei quali finiscono sul mercato statunitense ed europeo. Se un americano ha nel cassetto almeno 5 paia di jeans, se per noi è normale indossarli quotidianamente, sono il sogno di migliaia di ragazzi del Sud del mondo che agli abiti tradizionali preferiscono lo stile occidentale. Una moda che, soprattutto per motivi legati alle temperature molto alte di questi paesi, come l’India, non si è mai diffusa appieno. Rendere il denim indossabile in modo confortevole anche sotto il caldo sole indiano, aprirebbe un mercato importante. Inoltre, i manager di Arvind hanno apprezzato il fatto che il G+ sia ipoallergenico e batteriostatico, caratteristica importante che lo rende in grado anche di controllare i cattivi odori. Quanto grafene G+ va in un jeans? Ne basta un grammo.

grafene


Grafene: il materiale del futuro che rivoluziona la moda - Ultima modifica: 2019-02-12T06:51:12+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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