I professionisti che lavorano in ambienti di lavoro digitali – nel digital workplace – non sono solo più produttivi ma anche più motivati ed esprimono un migliore senso di benessere generale: è quanto emerge dalla nuova ricerca globale condotta da Aruba, società Hewlett Packard Enterprise.
I professionisti che lavorano in ambienti di lavoro digitali – nel digital workplace – non sono solo più produttivi ma anche più motivati ed esprimono un migliore senso di benessere generale: è quanto emerge dalla nuova ricerca globale condotta da Aruba, società Hewlett Packard Enterprise.
Lo studio, dal titolo The Right Technologies Unlock the Potential of the Digital Workplace – scaricabile in versione completa a questo link – mette in luce i vantaggi che derivano dai workplace orientati al digitale, sia per l’individuo sia quelli per il business, ed evidenzia che le aziende meno avanzate tecnologicamente rischiano di restare indietro rispetto ai competitor e non attrarre i talenti migliori.
La ricerca sottolinea, inoltre, che le aziende devono prestare attenzione ai dipendenti che possiedono una maggior dimestichezza con le tecnologie digitali perché possono assumere comportamenti più rischiosi in termini di sicurezza dei dati e delle informazioni.
Ricerca Aruba sul Digital Workplace – i risultati principali
Lo studio, che ha coinvolto 7.000 dipendenti in tutto il mondo, ha rivelato un chiaro distacco nelle performance e nel sentiment tra i dipendenti che lavorano in digital workplace avanzati e quelli che invece utilizzano la tecnologia digitale in misura minore. Sono emersi temi importanti
• Non solo produttività; gli strumenti digitali generano vantaggi per l’individuo: i “Rivoluzionari Digitali”, ossia i dipendenti che lavorano all’interno di digital workplace completi nei quali le nuove tecnologie per il workplace sono utilizzate in modo diffuso, hanno il 51% di probabilità in più di sentirsi pienamente soddisfatti sul lavoro e il 43% in più di giudicare positivamente il proprio equilibrio tra vita privata e vita lavorativa rispetto agli “Arretrati Digitali”, coloro che hanno accesso minore alle tecnologie per il workplace. I dipendenti “Rivoluzionari” hanno anche il 60% di probabilità in più di dichiararsi motivati sul lavoro e il 91% in più di giudicare positivamente la vision della propria azienda.
• Il lavoro digitale supporta anche lo sviluppo professionale: il 65% dei “Rivoluzionari” ha dichiarato di aver sperimentato sviluppo e crescita professionale attraverso l’utilizzo della tecnologia digitale, contro solo il 31% degli “Arretrati”. In presenza di un digital workplace, il 72% ha riportato una capacità superiore di adottare nuove competenze professionali rispetto al 58% degli “Arretrati”.
• Quantificare i vantaggi in termini di produttività derivanti dalla tecnologia digitale: il 73% dei “Rivoluzionari Digitali” ha dichiarato un impatto positivo sulla propria produttività e il 70% una migliore collaborazione grazie alle tecnologie digitali contro il 55% degli “Arretrati Digitali”.
• I continui progressi nell’automazione e nella tecnologia digitale aprono la strada a migliori esperienze per il digital workplace : per quanto l’automazione possa essere percepita come una minaccia per la sicurezza dell’impiego, la nostra ricerca ha rilevato un diffuso entusiasmo nei suoi confronti. Il 71% degli interpellati ha dichiarato che apprezzerebbe l’arrivo in futuro di un workplace completamente automatizzato che permettesse alle aziende di creare ambienti di lavoro più smart ed efficaci.
Ricerca Aruba sul Digital Workplace – i rischi emergenti
La ricerca ha rivelato che i dipendenti sono entusiasti delle nuove tecnologie e desiderano che i rispettivi datori di lavoro ne mettano a disposizione sempre di più. Quasi tutti gli intervistati (93%) sono convinti che il proprio workplace migliorerebbe grazie a un utilizzo maggiore della tecnologia, mentre il 64% ritiene che la propria azienda verrebbe sorpassata dai concorrenti se non implementasse nuove tecnologie. La stessa percentuale (64%) prevede che l’ufficio tradizionale sia destinato a diventare obsoleto per i progressi tecnologici.
- A livello globale il 69% degli intervistati ha dichiarato che la propria azienda ha investito in strumenti per il digital workplace nel corso dell’anno passato e che cresce l’interesse verso una nuova generazione di tecnologie, come gli strumenti per gli smart building che automatizzano l’illuminazione e i controlli della temperatura (24%), la tecnologia AV senza filo e ad attivazione vocale (23%), le app mobili aziendali realizzate su misura (23%).
- La maggior parte del campione è convinta che la tecnologia digitale possa portare a un ambiente di lavoro maggiormente efficiente (56%), collaborativo (52%) e gradevole (47%).
Anche se i vantaggi offerti dai digital workplace sono di vasta portata, lo studio ha evidenziato come la cybersicurezza sia una vera e propria sfida per i datori di lavoro.
- Nonostante i dipendenti abbiano riportato superiori livelli di consapevolezza in merito alla cybersicurezza (il 52% di essi pensa alla sicurezza spesso se non quotidianamente), hanno ammesso di correre maggiori rischi con i dati e i dispositivi aziendali: il 70% ammette di tenere comportamenti rischiosi come condividere password e dispositivi.
- Un quarto (25%) dei dipendenti si è collegato nel corso degli ultimi dodici mesi a reti Wi-Fi aperte potenzialmente insicure, il 20% afferma di utilizzare le stesse password su più applicazioni e account, il 17% ammette di scrivere le password per poterle ricordare.