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Il 2014 secondo NetAPP è del software data center


Di Daniela Schicchi

Tecnologie flash, cloud e software-defined sono tra i focus principali oggetto delle prediction che Jay Kidd, CTO di NetApp ha reso pubbliche e che sono state presentate anche da Roberto Patano, Senior Manager Systems Engeneering, NetApp Italia, ai media italiani. Prima di tutto il cloud ibrido sarà la vision dominante per l’IT aziendale che continuerà a premere per il passaggio al cloud, ma che dovrà confrontarsi con le resistenze che permangono e che verranno vinte solo nel momento in cui le aziende riconosceranno la necessità di un modello di cloud ibrido per supportare il loro portfolio di applicazioni. Secondo aspetto, invece, riguarda la tecnologia flash che crescerà grazie ai grandi player, perché le principali realtà nel mercato dello storage hanno ormai convalidato tale trend tecnologico. La battaglia tra i competitor mainstream e le offerte all-flash di confine sarà vinta da coloro che sapranno assicurare ai clienti il giusto livello di prestazioni, affidabilità e scalabilità per gli specifici bisogni e carichi di lavoro. Terzo, se lavori nell’IT, sei un service provider. Mano a mano che il compito dei CIO sarà gestire un portfolio di servizi cloud, anche l’IT interno diventerà un’ulteriore servizio. L’IT di proprietà sarà considerato “private cloud” e le aspettative di reattività alle esigenze del business, di competitività a livello di costo e di livello di servizio saranno messe a confronto con le opzioni cloud esterne. Quarto punto, poi, riguarda il Software Defined Storage. Tutto diverrà più chiaro e con l’affermarsi del paradigma del Software Defined Datacenter, anche il percorso evolutivo delle componenti infrastrutturali diventerà più chiaro. Si sta radicando, infatti, un modello in base a cui è il software a controllare, sulla base di policy, le componenti infrastrutturali tradizionali. Quinta prediction per le Storage Virtual Machine che abiliteranno la mobilità dei dati e l’agilità applicativa e svincoleranno i dati dallo storage fisico. Al sesto posto troviamo l’OpenStack che guadagnerà consensi al di fuori della ristretta cerchia di early adopter. Nel momento in cui la distribuzione di OpenStack diventerà più di prodotto che di progetto, infatti, sempre più aziende e service provider lo adotteranno. Settimo: le perplessità sulla proprietà dei dati avranno un impatto sul private e public storage. Per le grandi aziende con sedi in molti paesi, ciò comporterà una serie di problemi in materia di leggi a cui i loro dati sono soggetti. L’ottavo posto riguarda il 40GbE che decollerà nel data center e inizierà a essere diffusamente adottato nel data center stesso. Larghezze di banda più elevate consentiranno di spostare più velocemente e facilmente grandi volumi di dati, il che favorirà la crescita dei dati stessi. Penultima prediction riguarda il fenomeno dei Big Data che evolverà e che, se oggi consiste nell’analisi dei dati che già si posseggono, domani si trasformerà nella capacità di gestire la raccolta di nuovi dati. Il Decimo e ultimo punto riguarda lo storage in cluster, l’infrastruttura convergente, l’object storage, e l’In-Memory Database che, anche per questo 2014, continueranno nella crescita già iniziata negli anni precedenti.


Il 2014 secondo NetAPP è del software data center - Ultima modifica: 2014-04-02T10:22:20+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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