“Credo che avere la Terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare” – Andy Warhol.
Ci sono molti motivi per ricercare la sostenibilità, oltre al senso di giustizia che dovremmo sentire per la Terra che ci ospita, che ci ha dato la vita e che ogni giorno ci rifornisce di tutto ciò che abbiamo bisogno.
La tecnologia si trova proprio sul crinale più affilato della sostenibilità. Consente infatti di sviluppare metodi per inquinare meno, per riciclare, per creare nuovi cicli di vita per i prodotti umani. Allo stesso tempo drena il pianeta delle terre rare, indispensabili alla realizzazione di smartphone e computer: Cerio, Disprosio, Erbio, Europio, Gadolinio, Olmio, Lantanio, Lutezio, Neodimio, Praseodimio, Promezio, Samario, Scandio, Terbio, Tulio, Itterbio e Ittrio, curiosamente sono necessari anche per realizzare quanto di più ecologico esista: i pannelli solari. Un paradosso che rappresenta bene le contraddizioni di tecnologia e sostenibilità.
Il mondo digitale poi consuma enormi quantità di energia con i dispositivi, gli schermi, i data center, tutti strumenti che sono anche difficili da riciclare a fine vita.
Il percorso verso la sostenibilità può passare solo dall’innovazione; eppure, si tratta di un sentiero stretto, irto di pericoli e contraddizioni. Ma questo è il destino dell’uomo che di per sé è un essere anti-ecologico, perché sfrutta per la sua esistenza le risorse della natura ben oltre le mere esigenze di sopravvivenza, l’unico modo per avere un pianeta completamente “ecologico” sarebbe senza la presenza della specie umana o la sua riduzione alla preistoria.
Quindi il rapporto uomo-natura sarà sempre in bilico, pieno di antinomie.
Bisogna quindi cercare la strada del migliore compromesso e fare in modo che ogni atto di vita e di attività economica abbia ben presente che la Terra è una risorsa non infinita.
Come riporta Antonella Tagliabue “secondo il sito theworldcounts.com, dove si trova un’enorme mole di dati sulle sfide che dovremmo affrontare perché la nostra esistenza come specie umana sia sostenibile, avremmo bisogno di 1,8 pianeti Terra per reggere l’attuale crescita della popolazione”. Solo che di Terra ne abbiamo una sola.
La buona notizia è che la sostenibilità, soprattutto per le nuove generazioni, è diventata un valore in sé, e molte normative europee la stanno introducendo come elemento di valutazione delle imprese e delle start up, sarà l’economia alla fine a decretare la diffusione di questo nuovo atteggiamento verso l’ambiente, perché solo le imprese che lo avranno a cuore cresceranno dato che a livello di bandi di concorso, finanziamenti e soprattutto predisposizione all’acquisto dei giovani consumatori, diventerà fondamentale. Siate green, vi conviene.
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