Lo smartphone più intelligente di Huawei è riuscito in una vera impresa musicale, realizzando un finale della Sinfonia n°8 del famoso compositore austriaco.
La società di Shenzhen ha presentato il finale della Sinfonia n°8 di Schubert, scritta dall’intelligenza artificiale del suo smartphone di punta, ed eseguita da un’orchestra a 66 elementi.
Musica e intelligenza artificiale: sono in tanti a chiedersi se questo matrimonio sia possibile, e tra scenari futuristici e arduo scetticismo nel mezzo si collocano i fatti.
Come quelli che vedono protagonista l’intelligenza artificiale di Huawei, che da un anno a questa parte ha già dato prova a più riprese delle sconfinate capacità delle sue reti neurali, e dopo la guida di una Porsche Panamera da parte del suo Mate 10 Pro, la dimostrazione di questi giorni è di tipo musicale.
Può un’intelligenza artificiale comporre musiche e melodie, sostituendosi alla creatività umana?
Il quesito resta ancora senza risposta certa, ma dopo alcuni esperimenti si può dire che l’intelligenza artificiale può di sicuro adattarsi al lavoro precedentemente eseguito da una mente umana.
Questo è quanto accaduto ieri 4 febbraio alla Cadogan Hall di Londra, dove 66 elementi provenienti dalla English Session Orchestra hanno riprodotto la “composizione” del finale della rinomata sinfonia Incompiuta di Schubert, firmata dall’intelligenza artificiale Huawei.
L’intelligenza artificiale dona un finale all’Incompiuta
Se fino a questo momento le applicazioni dell’intelligenza artificiale alla musica restituivano qualcosa di vagamente simile a mere repliche di quanto analizzato ed appreso in precedenza, i 500 ospiti dell’evento allestito da Huawei per la dimostrazione delle capacità della sua AI sono rimasti piacevolmente sorpresi dal risultato.
Huawei ha dato alla sua intelligenza artificiale il compito di terminare una delle opere musicali più misteriose ed affascinanti di sempre, lasciata incompiuta dal compositore austriaco.
Tutt’oggi sono sconosciuti i motivi che hanno portato Schubert a non ultimare l’Incompiuta, non riconducibili alla sua precoce morte, ma più probabilmente poiché ritenuta troppo avveniristica per l’epoca.
Svariate decine di musicisti negli anni hanno tentato l’impresa di completare l’opera con i due movimenti finali, provando a realizzare quanto avrebbe ipoteticamente composto Schubert, ma in questo caso la tecnologia di Huawei ha davvero meravigliato tutti.
Dopo aver analizzato i primi due movimenti orchestrati, Allegro moderato e Andante con moto, la rete neurale ha completato la maestosa opera seguendo i canoni dello stile dell’autore.
Il risultato è stato poi elaborato dal compositore Lucas Cantor, vincitore di due Emmy, per renderlo eseguibile da un’intera orchestra sinfonica.
A elaborare la melodia è stata la punta di diamante degli smartphone Huawei del momento, il Mate 20 Pro che, avvalendosi di una elaborazione neurale basata su due NPU (Neural Processing Unit), ha restituito un finale inatteso e proiettato verso stili post-Schubert, rispecchiando appieno le tendenze musicali dell’autore.
L’intelligenza artificiale di Huawei si è quindi cimentata per sentieri ancora poco esplorati con grande successo, aprendo la strada a nuovi scenari musicali tutti da scoprire, nonostante le già molteplici critiche all’esperimento.
Sebbene l’intuizione, l’estro, l’emotività, la percezione e l’imperfezione resteranno ancora a lungo prerogative della mente umana, il lodevole tentativo di Huawei è stato comunque quello di dimostrare il ruolo positivo che la tecnologia può ricoprire al giorno d’oggi, in veste di un valido complemento per le incommensurabili capacità umane.