La guerra tra Mac e PC ruota tutta attorno al touch

La guerra tra Mac e PC sta vivendo un nuovo capitolo: Microsoft sta cercando di attrarre i consumatori Apple con dei PC versatili e con un pratico touch

La differenza sostanziale tra Mac e PC che sta alla base delle filosofie dei due giganti della tecnologia, Apple e Microsoft, consiste nel tipo di hardware e software dei prodotti.
Apple distingue tra i propri tablet e telefoni dotati del sistema operativo iOS, mentre i prodotti Mac girano su macOS. Microsoft crede fermamente nel fatto che avere un solo sistema operativo sia la chiave giusta per coordinare la collaborazione tra tutti i dispositivi che produce.
Nel corso di quest’ultima settimana sia Microsoft che Apple ci hanno permesso di poter mettere a confronto l’ultima generazione di computer nel giro di meno di 24 ore.
Microsoft ha trascorso quasi metà del tempo della propria conferenza ufficiale a dare dimostrazione delle nuove caratteristiche di Windows 10, tra cui il nuovo Paint, la strategia VR e le novità sul Surface Studio.
Apple, dal canto suo, ha incentrato la propria presentazione sulla qualità delle foto dell’iPhone 7, lanciando delle nuove app per la Apple TV e infine rivelando la nuova linea di MacBook Pro. La società non crede nei touchscreen a marchio Mac, ma ha aggiunto una sorta di touchscreen al proprio MacBook Pro. La Touch Bar è un touchscreen OLED che rimpiazza i tasti delle funzioni nella parte alta della tastiera, include un touch ID, è facilmente accessibile, personalizzabile e fa visualizzare dinamicamente i controlli principali di ogni app. Molto utile nel caso in cui vi metteste a navigare in iTunes oppure nel caso in cui vi facesse comodo disporre di un po’ di rapidità modificando i file via Photoshop.
È del tutto prematuro giudicare i benefici della Touch Bar e la sua utilità, ma è un approccio totalmente differente rispetto a quello che avrebbe reso il MacBook uno strumento con lo schermo touch. Apple ha chiesto ai propri sviluppatori di creare contestualmente dei controlli per alcune delle app, affinché gli utenti di MacBook imparino ad usarli. Apple ha ingrandito il touchpad, che ricorda la miniatura di un tablet Wacom, però non è stato reso possibile l’utilizzo di una penna sulla superficie.
I video di Microsoft – che ha avuto un approccio al 100% Apple – erano incentrati sull’eleganza dei prodotti, l’attenzione sulla potenza e il puntare verso i creativi. Il Surface Dial offre una ghiera che punta a favorire i processi di lavoro di professionisti e designer. Microsoft è entrata così nel mercato in cui Apple domina e spopola e ce la sta mettendo tutta per convincere gli utenti Apple a passare a Windows.
Ma anche per Microsoft è tempo di dare dimostrazione della sensatezza di questi investimenti e dispositivi non convenzionali. Il Surface Studio è un prodotto di nicchia e il Surface Dial presuppone la creazione di menu specifici nelle app così da poter utilizzare proficuamente il nuovo hardware.
Apple scommette su un modello di striscia touch interattiva, Microsoft chiede di indossare headset per la realtà virtuale per creare oggetti in 3D.
In buona sostanza non è affatto facile mettere a confronto un laptop con un desktop, ma i due giganti sono divisi da metodi totalmente differenti nella visione dei personal computer moderni. Mac e PC avranno ancora parecchio da lavorare prima di conseguire tutto quello che – per ora – hanno soltanto proposto in demo.
La guerra tra Mac e PC è ben lontana da una conclusione ed è impossibile stabilire chi avrà la meglio. Apple non vuole i touchscreen su Mac, ma vuole tener testa alla linea Surface con gli iPad Pro. Microsoft vuole conquistarsi una fetta del mercato dei professionisti, i fedelissimi ad Apple.
Ai consumatori, il verdetto finale.

Masc e Pc Mac Book Pro Surface Studio


La guerra tra Mac e PC ruota tutta attorno al touch - Ultima modifica: 2016-10-31T08:23:54+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

e-book guida ecm

Non rimanere indietro, iscriviti ora

Ricevi in tempo reale le notizie del digitale

Iscrizione alla Newsletter

controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy

Grazie! Ora fai parte di Digitalic!