La stampa non è morta. Lo dicono i dati

Sebbene l’e-reading sia in crescita, uno studio realizzato da Pew mostra che la stampa è in buona salute e le persone preferiscono leggere libri stampati


L’ultima decade è trascorsa all’insegna del cordoglio verso la stampa, che in realtà non è affatto morta, anzi: gode ancora di una discreta salute. Sebbene l’e-reading sia in forte crescita, uno studio realizzato da Pew dimostra che le persone, in genere, preferiscano ancora leggere e consultare i libri stampati.
Secondo un sondaggio svolto per conto del Centro di Ricerca Pew, la carta stampata è ancora il metodo prediletto dai lettori per immergersi in un saggio, in un romanzo o in una narrazione. Ad onor del vero, bisogna anche ricordare che in concomitanza alla sopravvivenza della stampa stia crescendo gradualmente il numero degli e-reader che si avvalgono di smartphone e tablet per leggere. Ma gli americani preferiscono scegliersi un libro e sfogliarlo, anziché compiere questo gesto picchiettando via e-book.

Negli anni trascorsi a cavallo tra il 2008 e il 2010 un numero sempre maggiore di lettori digitali faceva salire vertiginosamente il mercato di tablet e Kindle, ma è nel 2011 che si è manifestata in modo più evidente la resilienza delle abitudini di lettura della vecchia scuola. Circa il 65% degli americani, nel corso di quell’anno, aveva letto almeno un libro di carta stampata, stessa percentuale registrata nel 2012.
Per contro, solo il 28% degli americani aveva letto un e-book e soltanto il 14% aveva ascoltato un audiolibro durante l’anno.

Gli ultimi due anni hanno mostrato dati pressoché invariati riguardo ai lettori digitali (sebbene ci sia stata una crescita che balzata dal 17% del 2011 al 28% del 2014).
Chi legge gli e-book lo fa prevalentemente via smartphone (13%) oppure via tablet (15%) invece chi si avvale di dispositivi per la lettura digitale rappresenta soltanto l’8%.

Il libro stampato rappresenta ancora un oggetto che racchiude in sé un significato tanto estetico quanto culturale.
Il report Pew non traccia conclusioni in riferimento ai motivi capaci di continuar a fare da traino alla stampa, a discapito delle numerose opzioni digitali disponibili, e forse i tempi sono prematuri per definire se e quanto questa egemonia sarà in grado di durare. Ciò che è chiaro è che un libro è ancora in grado di essere un oggetto di design senza rivali, difficilmente sostituibile e imprescindibile dalla vita di molti.
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La stampa non è morta. Lo dicono i dati - Ultima modifica: 2016-09-07T09:19:46+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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