Perché LinkedIn non utilizza il cloud Microsoft ?

Non sarebbe più efficiente per LinkedIn girare sul cloud Microsoft Azure? Forse, ma le circostanze sono più complicate di quanto si pensi.

Perché LinkedIn non utilizza il cloud Microsoft? Lo scorso giugno, quando Microsoft ha annunciato il suo investimento da 26,2 miliardi di dollari per comprare LinkedIn, l’attenzione di tutti si è concentrata sulla cifra da capogiro investita, meno sui modi attraverso i quali Microsoft poteva sfruttare i dati di tutti gli utenti di LinkedIn.
Ma ci sono anche altre domande che viene naturale porsi. In primo luogo ci si chiede se Microsoft voglia far convergere LinkedIn nelle proprie infrastrutture di computing, sul cloud Microsoft.

LinkedIn al momento non utilizza il cloud Microsoft, che nel frattempo si sta dedicando al consolidamento di Azure per diventare il concorrente diretto di Amazon Web Services nella fornitura di infrastrutture tecnologiche condivise per le imprese.
Non sarebbe più efficiente per LinkedIn girare su Azure? Forse, ma le circostanze sono più complicate di quanto si pensi.
Un portavoce di LinkedIn ha dichiarato che il social del business manterrà la gestione di una propria infrastruttura cloud per “offrire la miglior esperienza per i nostri soci e clienti” e poi aggiungendo “col tempo, si potrà anche valutare se lavorare con l’infrastruttura di Microsoft”.
Ma non dovrebbe arrivare da parte di Microsoft una simile dichiarazione su questo tipo di eventualità? LinkedIn è molto rispettato per i suoi standard infrastrutturali e per i professionisti che figurano all’interno del suo organico, compresi l’ingegnere capo Yuval Bachar – che ha guidato l’architettura del data center della rete Facebook – e il co-fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman, che fa parte del consiglio di amministrazione di Microsoft.

Secondo alcuni, LinkedIn potrebbe essere ben più avanti di Microsoft nella progettazione e nell’utilizzo del proprio hardware rispetto alla Microsoft stessa. Mentre Microsoft affronta le sfide che la portano a spalleggiarsi con AWS e con Google, ridurre il costo degli hardware diventa fondamentale.

Il controllo della progettazione dell’hardware significa che un’azienda specializzata nel cloud possa anche gestire tutto il software di integrazione e quindi offrire la miglior esperienza all’utente. Di pari importanza è l’implemento di nuove caratteristiche e funzioni (e anche correzioni) ma ciò deve avvenire il più velocemente possibile.

Microsoft, dalla sua, deve anche gestire i rapporti ormai decennali con i partner hardware come Hewlett-Packard e Dell Enterprise Technologies. Il fatto che HPE e Dell vendano ancora server e PC in bundle con il software della Microsoft, rende problematico per Microsoft di smettere di comprare gli strumenti HPE e Dell.

Per quanto riguarda la rete, Microsoft utilizza prodotti Arista e questo software è in bundle con il proprio hardware specializzato. Ma questa è una combinazione altamente costosa. All’inizio di questo mese, Arista ha detto che offrirà una versione software-only del prodotto e anche che verrà eseguito su switch generici e meno costosi, ma anche su macchine virtuali standard o contenitori, come riportato dal sito di notizie di tecnologia SDXCentral. E sembrerebbe che sia stata proprio la Microsoft a guidare questa mossa per ridurre i propri costi.

Una portavoce di Microsoft non ha voluto commentare le speculazioni intorno LinkedIn, Arista o HPE. Ha preferito mettere in luce l’impegno da parte di Open Compute di Microsoft, che ha sviluppato nuove tecnologie nell’ambito dei chip e in quello che Microsoft definisce come il “Project Olympus” (Progetto Olimpo) nell’ambito della progettazione di hardware, ma senza fornire alcun dettaglio su Azure e la relazione con questo progetto.

Il mese scorso, la HPE ha accusato un calo notevole dei propri guadagni a causa di “un partner provider il quale non avrebbe acquistato quanto invece era stato previsto”. Gli analisti, poco dopo, hanno fatto notare che questo partner fosse proprio la Microsoft.

L’implicazione dietro alla mossa di Arista di separare l’hardware dal software sta nel fatto che i grandi clienti del Cloud lo abbiano espressamente richiesto. Ma anche la Cisco Systems sta lavorando ad una versione del proprio sistema operativo di networking che girerà su switch che non sono necessariamente di Cisco.

Mentre un numero sempre maggiore di carichi di lavoro viene risucchiato da AWS, Microsoft, Google o altri cloud pubblici, le aziende hanno meno motivi di costruire i propri data center e non hanno bisogno di comprare chissà che per i propri hardware. Il fatto che i grandi fornitori di cloud stiano anche progettando di realizzare la propria attrezzatura tra cui gli switch e i server, quindi subappaltando la fabbricazione, significa che i produttori di hardware saranno ancor di più nel centro del mirino e ciò potrebbe spiegare perché Cisco si stia facendo largo velocemente nel business del software.

I fornitori di cloud migliori, in virtù delle loro dimensioni, possono percorrere una propria strada in termini di hardware. Ma Microsoft – a differenza di Facebook, AWS e Google – deve ancora fare i conti sia con i fornitori storici che con i partner, e farlo cautamente.

Potrebbe esserci una scappatoia per Microsoft e i rapporti commerciali con i suoi partner hardware di vecchia data. Secondo quanto dichiarato dall’analista della Gartner, Lydia Leong: “HPE e Dell offrono anche opzioni più economiche di hardware. Nonostante questi produttori possano essere più costosi, garantiscono dei controlli qualità migliori a fronte di costi minori, quando si considera l’intero ciclo di vita delle apparecchiature”.


Perché LinkedIn non utilizza il cloud Microsoft ? - Ultima modifica: 2017-04-03T17:33:28+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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