Nest: sistemi di videosicurezza con software di deep learning (lo stesso di Google Photo) che consente alla videocamera di riconoscere ciò che la circonda
Videocamere in grado di interpretare autonomamente i segnali che arrivano dal mondo? L’idea sembrerebbe essersi concretizzata, secondo l’ultimo annuncio di Nest, società appartenente al gruppo Alphabet di Google, che si occupa di sorveglianza e sicurezza.
Ai sistemi di videosicurezza verrà incorporato un software di deep learning che renderà possibile determinare se ci sia una persona all’interno dell’inquadratura. Nel momento in cui il software individua un essere umano invia un alert all’utente Nest, specificando persino se si suppone che ci sia qualcuno, oppure se quel qualcuno sia stato davvero inquadrato.
Lo scopo di questo sistema di auto-apprendimento di ultima generazione, è volto alla riduzione del numero di notifiche che un utente riceve mediamente via telefono. Spesso le notifiche arrivano anche solo a seguito di eventi atmosferici, foglie che cadono dai rami, un animale che si muove in giardino. Il software apprenderà a distinguere forme, dimensioni e movimenti e in base ad una serie di criteri appresi con la raccolta dei dati, svolgerà la funzione di avviso e allarme.
Al momento il software identifica unicamente le persone, ma in seguito potrebbe arrivare a distinguere persone specifiche oppure vari modelli di automobile.
Maxime Veron, direttore marketing della Nest ha raccontato che “I dati ottenuti dai video vengono immagazzinati e analizzati su server propri e non su quelli di Google. C’è soltanto l’adozione di un software Google, che però è stato realizzato su misura con algoritmi specifici. Il software di base è lo stesso di Google Photo, il servizio che organizza ed etichetta automaticamente le immagini immagazzinate”.
Nest si è avvalsa dell’utilizzo dei dati dei propri clienti per procedere con i test del software, clienti che si sono offerti di collaborare, entusiasti all’idea di poter godere di un sistema sempre più preciso e sempre meno invadente.
Si tratta della collaborazione pubblica più diretta che sia stata mai intercorsa tra Google e Nest, all’interno della struttura Alphabet, e ci sono molti altri segnali che fanno supporre che qualcosa di più grosso stia prendendo forma dietro le quinte. Soltanto la scorsa settimana qualche dozzina di impiegati della Nest si è spostata nella sede di Google per semplificarela gestione del lavoro di una nuova piattaforma IoT.
Veron ha aggiunto “Vogliamo lavorare a stretto contatto con Google e mettere a disposizione dei nostri clienti dei prodotti sempre più innovativi”.
Nest sta facendo di tutto per andare avanti e lasciarsi alle spalle un’annata difficoltosa. Il suo cofondatore ed ex CEO, Tony Fadell, ha lasciato la compagnia a seguito della disastrosa acquisizione di Dropcam, pagata 555 milioni di dollari nel 2014. I dipendenti Dropcam lamentavano un’arroganza senza precedenti nel management di Nest, definendo lo stesso Fadell un “burocrate tiranno” e lasciando infine la compagnia in massa, inclusi i cofondatori Greg Duffy e Aarmir Virani .
Marwan Fawaz, ex vice presidente di Motorola Mobility e attuale CEO Nest, sembra portare avanti un ottimo lavoro, focalizzandosi in particolare sugli aggiornamenti dei software per offrire una gamma di strumenti che, si presume, possano dare presto grandi soddisfazioni alla compagnia.