Google combatte la pandemia: in arrivo un finanziamento per contrastare le fake news sui vaccini contro il Covid-19

Si apprende dal blog ufficiale di Google che è in arrivo un fondo di 3 milioni di dollari per tutte le testate giornalistiche che intendono combattere le fake news sui vaccini contro il Covid -19.

La notizia rimbalza già tra i maggiori siti di informazione nazionale e internazionale: si apprende infatti dal blog ufficiale di Google che è in arrivo un fondo rivolto a tutte le testate giornalistiche che intendono combattere le fake news sui vaccini contro il Covid -19.

L’annuncio di Google sul blog ufficiale: stop alle bufale sui vaccini contro il Covid-19

Fake news sui vaccini contro il Covid-19

Foto di Markus Distelrath da Pixabay

Basta andare sul blog ufficiale di Big G e cercare il post dal titolo “An open fund for projects debunking vaccine misinformation“ del 12 gennaio scorso: il Responsabile della credibilità di notizie e informazioni di Google News Lab Alexios Mantzarlis ha infatti comunicato che il colosso del web Google ha deciso di aprire un fondo di 3 milioni di dollari per finanziare la campagna di lotta alla disinformazione sui vaccini da Covid-19.

Chi si occupa di verificare le notizie che circolano in rete, e soprattutto smascherare le informazioni incomplete, travisate, inutilmente allarmistiche o peggio ancora false, sta compiendo un immane lavoro in questi ultimi mesi. I dati di Google parlano di quasi 10.000 fact-check riguardanti solo gli argomenti legati alla pandemia e al Covid-19, campagna di vaccinazione inclusa: questi dati sono evidenziati e messi a disposizione direttamente nel post originale.

Le parole di Alexios Mantzarlis sono molto significative: “Nonostante l’eccesso di informazioni sul COVID-19 sia stato un problema di natura globale, la disinformazione è stata utilizzata anche per prendere di mira specifiche popolazioni. Molte ricerche dimostrano anche che il pubblico che si imbatte in bufale e quello che cerca una verifica su esse non necessariamente è sovrapponibile”. In altre parole, sono veramente poche le persone che dubitano di quello che leggono e cercano fonti di informazione alternative; spesso si fermano alla prima informazione e la considerano affidabile.

Chi combatte le fake news sui vaccini otterrà il finanziamento di Google

L’investimento di Google in questo fondo mira a creare una rete di fact-checker sempre più estesa e composta da testate di qualsiasi dimensione, anche in collaborazione tra loro, purché la loro credibilità riguardo alla pubblicazione di notizie verificate si sia affermata nel tempo o esista un rapporto di collaborazione tra queste testate e un fact-checker affidabile. Tutti i progetti sono potenzialmente in grado di ottenere questo finanziamento, che andrà a copertura dell’80% del costo del progetto stesso, ma ovviamente verrà creata una graduatoria ed alcune caratteristiche verranno ritenute preferenziali.

Ad esempio “sono ammesse le iniziative che potrebbero includere una partnership tra un solido progetto di verifica dei fatti e un media di grande credibilità in una comunità specifica, o una piattaforma tecnologica collaborativa aperta a giornalisti e medici per reperire e controllare in maniera congiunta le notizie errate e pubblicare le corrette informazioni” continua sul blog Alexios Mantzarlis.

I progetti verranno valutati da un team composto da 14 membri esperti scelti da Google, tra cui lo stesso Mantzarlis, insieme a docenti universitari, professionisti del mondo della comunicazione e della medicina nonché membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Un ulteriore contributo di Google per combattere il Covid-19

DI questa notizia non troviamo traccia sul post ufficiale del blog, ma sembra che Google collaborerà con aziende sanitarie per aprire nuovi centri di vaccinazione all’interno di stabili di proprietà dell’azienda, che sono per lo più inutilizzati dopo che la società ha spostato la maggior parte della sua forza lavoro in remoto. I nuovi centri di vaccinazione potrebbero aprire prima in USA, dove la concentrazione di sedi Google è maggiore rispetto ad altri Paesi.

Bufale sul Covid-19: è facile imbattersi in notizie non verificate

Purtroppo la battaglia di Google contro la disinformazione è ardua: pensate che digitando “vaccini Covid disinformazione” ci si imbatte in una SERP in cui 8 risultati su 10 rimandano ad un sito di “disinformazione” appunto, ovvero un blog i cui argomenti spaziano tra quelli sui quali le opinioni spesso divergono e danno luogo a teorie alternative o complottistiche nel peggiore dei casi. Un solo risultato parla di cronaca in merito alla disinformazione ed uno ancora, il decimo e ultimo, rimanda al sito dell’Unione Europea in cui, con un lungo e articolato approfondimento, l’UE prova a dirimere ogni questione in merito. Naturalmente i fatti riportati sul sito della UE sono sostenuti da numerosi link a siti della OMS, delle autorità governative dei diversi Stati, o dello stesso sito UE nel quale sono disponibili dati di ricerca e documenti ufficiali.

Le bufale sul Covid-19 che sono state già smentite

Ricordiamo tutti come in origine le fake news sulla Cina fossero le più popolari: ad esempio un filmato pubblicato a gennaio su Youtube, e diventato poi molto famoso in Italia, riprendeva una ragazza cinese che mangiava un pipistrello. Il video però era del tutto decontestualizzato: era stato girato nell’arcipelago di Palau, nell’Oceano Pacifico, nel 2016.

Poco dopo l’inizio del lockdown si diffuse invece un episodio di teoria di cospirazione secondo cui il confinamento in casa era preludio di una occupazione militare dell’Italia, confermata dal transito di carri armati sul territorio italiano, per esempio a Torino, Acireale e Bari; le fotografie erano state scattate però in altri luoghi e momenti.

Intorno ad aprile il dibattito pubblico, e di conseguenza le ricerche online, si spostarono sull’app Immuni che stava per essere lanciata sul mercato digitale. In questo caso si parlò dell’obbligo di installare l’applicazione, che questa avrebbe permesso alle autorità di “prelevare i parenti con l’uso della forza” o che avrebbe violato la privacy dell’utente, che a dire il vero avrebbe prestato volontariamente il consenso all’utilizzo dei dati, come da prassi in molte delle applicazioni che quotidianamente utilizziamo sui nostri dispositivi.


Google combatte la pandemia: in arrivo un finanziamento per contrastare le fake news sui vaccini contro il Covid-19 - Ultima modifica: 2021-02-01T11:56:35+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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