Digital & Food: 3 tendenze da gustare (rigorosamente) insieme

Futurap: Le pubbliche relazioni digitali spesso nascono e si fondano sulla condivisione di qualcosa, come il cibo.

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Le pubbliche relazioni digitali spesso nascono e si fondano sulla condivisione di qualcosa che lega le persone da sempre. In questo caso le reti non fanno che alimentarne l’aspetto ludico, relazionare, aggregante, virale. Quello di cui vi parlo oggi è il cibo, il re incontrastato del networking digitale, e dei tre fenomeni che stanno spopolando in rete (o che lo faranno presto). Attenzione, articolo non per persone a dieta, da leggersi rigorosamente a stomaco pieno.

di Futura Pagano*

Fotografare il cibo: lo conoscete il famoso detto “chi non beve in compagnia è un ladro o una spia”?
Nell’epoca del social networking più coinvolgente per eccellenza, quello creato da Instagram, sembra che le cose siano cambiate e che la compagnia non si possa escludere in nessun caso se stai per mangiare qualcosa di buono e hai uno smartphone con te. Fotografare il cibo e condividere lo scatto in rete è uno dei veri grandi trend generati con la digitalizzazione dell’esperienza, per cui non sei mai solo se c’è una rete a farti condividere un momento con potenziali milioni di persone.
Si tratta di un fenomeno talmente diffuso, virale e orizzontale, che è stato coniato un termine per identificarlo: Foodstagram, addirittura oggetto di studio di alcuni scienziati che vedono una connessione tra il desiderio di fotografare e condividere spesso qualcosa prima di mangiarla in una mania compulsiva.
Che sia un virus condiviso o semplicemente un driver di socialità, la foto del proprio piatto può assumere mille sfumature concettuali: da quella semplice e intuitiva del condividere qualcosa di veramente buono, alla foto “Tutorial” del food blogger che ha appena terminato la sua creazione, a quella patinata degli chef che condividono piccoli capolavori di alta cucina.
Per alcuni sembra essere quasi un’arte, tanto da far pensare alla nascita del “fotografo digitale di cibo”, una via di mezzo tra un professionista del piccolo obbiettivo e uno storyteller, che più che fotografie crea scatti concettuali di cibo, prodotti e dei loro contesti tanto da raccontare delle storie bellissime con una sola immagine.
Ce n’è per tutti i gusti, è proprio il caso di dirlo. Qualche dato: su Instagram gli hashtag dedicati al cibo sono tantissimi, e aggregano milioni di scatti.
Anche qui, ogni tipologia di cibo o situazione “food” ha la sua parola chiave: si va da un generico #food che supera 173 miliardi di post, al più mainstream #foodporn, letteralmente “pornografia del cibo”, niente di vietato – o quasi- ma solo scatti particolarmente “goderecci” di alimenti non del tutto healthy, passando anche per tutto ciò che gravita attorno al food, come le situazioni e i momenti della giornate: la preparazione del cibo (#cucina, #cooking), la condivisione (#foodism #foodaddiction #foodpassion #foodlovers) vari appuntamenti della giornata (#Breakfast, #dinner, #lunch). La fotografia del cibo e di tutto ciò che ci gira attorno, più che un fenomeno alienante ed elitario sembra essere aggregante e decisamente positivo e racconta di un’esperienza che può essere sì solitaria, ma anche profondamente sociale.
Nel 2013 Viralbeat racconta in un’infografica i dati di una ricerca di Netnografia dell’aperitivo su Instagram”: analizzando le condivisioni e gli hashatag utilizzati legati all’aperitivo l’agenzia ha potuto delineare come questo appuntamento stia evolvendo e i particolari trend: si evince come l’hashtag più utilizzato fosse appunto #aperitivo, legato ad altri come #venerdì, #friends ed #happyhour, e che l’aperitivo più fotografato fosse lo #spritz, seguito dal #vino e dalla #birra.

Food pr: se è vero che è il blogging è un po’ morto, o che almeno lo è quel modo elitario di comunicare con una nicchia di persone solo all’interno del proprio diario online, portandosi con se le varie nicchie di mercato, tra cui i leggendari food blog, dalle sue ceneri sono nate delle forme ibride, che vivono su più piattaforme e ambiti d’azione. Nel caso specifico del cibo voglio parlarvi di una nuova figura professionale, il food pr.
Il food pr è un “esperto” non solo di food, ma di tutto quel movimento fatto di relazioni, eventi, contenuti, che riguardano il cibo e i suoi correlati: vino, sperimentazione, ricerca, tradizione, prodotti. Non è per forza un blogger, ma è più un esperto di pubbliche relazioni, capace di aggregare le persone e le personalità del settore, ma anche le community, le nicchie, tanto in eventi speciali offline tanto nello storytelling digitale quotidiano. Per farvi capire meglio di cosa sto parlando, vi racconto la storia di Mariachiara e Francesca, due ragazze conosciute prima in rete e poi in giro per eventi “social”, che si sono inventate un format per un evento chiamato “Foodie Geek Dinner”, la cena delle persone un po’ geek amanti del food.
Allora, una cena sapete tutti cos’è, ci si ritrova assieme attorno a un tavolo per mangiare cose buonissime, e le loro cene, ve lo assicuro, sono gustosissime e preparate da chef super e con prodotti molto ricercati. Spesso c’è un tema dietro ad ogni incontro, che è itinerante, e che può essere legato a un mood, o a un prodotto e nel nuovo format della prossima stagione anche a un brand o azienda che, grazie a questo evento di “social eating”, può avere la possibilità di comunicarsi e farsi conoscere in un modo innovativo.
Si tratta di un vero e proprio evento “cross mediale”: il menù della cena viene suggerito, creato e votato online dalla community, composta e qui arriviamo al geek, da quelle persone che bazzicano e spesso lavorano, nella “scena” legata alla tecnologia in Italia, ma con un particolare focus sul cibo.
Quindi blogger, ma non solo, anche pr, chef e food “lovers”. Come si potrebbero chiamare? Ecco, Foodie! E il cerchio è chiuso.
Visto che la cena è super, e la partecipazione solo su “invito” (scrivi a Francesca e Maria Chiara e sono loro a valutare la tua entrata nella community) ti consiglio di seguire i loro aggiornamenti online, anche perché presto arriveranno anche Colazioni e Merende Foodie Geek, in tour per tutta Italia. Food startup: vi ho dato tutte le premesse per capire come il cibo e il suo indotto siano sempre più driver di business, anche grazie alla spinta propulsiva e innovativa del digitale. Non mancano i progetti di startup che offrono nuovi modi di aggregarsi, consumare, gustare puntando sul social networking. Appetitoso è un’app che trova i ristoranti più vicini a te specializzati sul piatto e non sul tipo di cucina. Se pensate che l’amore per un piatto è così forte da creare intere community attive sui social (date un occhio a quella su instagram dietro all’account @burgersdays, i “mangiatori professionisti di hamburger”) il successo di questa startup è segnato.
Airbnb, il famoso servizio di “house e room sharing” che ha rivoluzionato il mondo dell’hotellerie come un ciclone (valutato 10 miliardi di dollari), sta già sperimentando il suo personale servizio di social eating: cene tra sconosciuti che si incontrano online, non più consumate in locali e ristoranti, come proponevano i pionieri, ma preparate e offerte a prezzi molto popolari da chef wannabe in casa propria. Si chiama home restaurant e in Italia è già una realtà, che passa più o meno da servizi come Gnammo, o che vive semplicemente sui social grazie al passaparola e al buzz.

*Futurap è Futura Pagano, salentina amante della buona cucina, della rete e del pensiero laterale. Mi occupo di comunicazione e di social collaboration, aiutando le aziende a scoprire e a cogliere tutte le opportunità del digitale e del web 2.0. Sono consulente per agenzie di social media marketing, redattrice per testate di settore hi-tech, con un passato in Egorego, Coldiretti, Wunderman – network di agenzie internazionali specializzate in digital marketing. Oggi freelance, docente e project manager di una scuola di formazione sulle discipline del digitale.


Digital & Food: 3 tendenze da gustare (rigorosamente) insieme - Ultima modifica: 2015-06-25T10:20:09+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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