Twitter segnalerà i video deepfake, quelli ‘manipolati’

Una mossa per combattere il continuo proliferare di clip fasulle o manipolate in vista delle presidenziali 2020

Twitter segnalerà i video deepfake, una nuova regola per affrontare il diffondersi delle clip fake e manipolate.  La proposta è contenuta in una bozza di policy pubblicata dal social sul proprio blog. E’ evidente che in vista delle elezioni presidenziali statunitensi del novembre 2020, le piattaforme sociali sono sotto pressione per contrastare la minaccia dei media manipolati, i deepfake, che usano l’intelligenza artificiale per creare video realistici in cui una persona sembra dire o fare qualcosa che in realtà non fa.

Twitter video deepfake

I ‘deepfakes’, video falsi resi indistinguibili dagli originali grazie all’intelligenza artificiale, sono considerati un pericolo ad esempio se utilizzati per diffondere false informazioni sui politici in prossimità di elezioni. Il 98% di quelli censiti in rete, in uno studio pubblicato recentemente, riguarda finora soprattutto donne inserite in video porno. Le regole proposte da Twitter, che ha lasciato fino al 27 novembre la possibilità di commento agli utenti, prevedono che il social inserisca una nota ai tweet che contengono deepfake, e avvertano gli utenti prima che la condividano. I video sarebbero rimossi soltanto se considerati minacciosi per l’incolumità fisica di qualcuno o se possono portare a ‘danni gravi’.

Twitter segnalerà i video deepfake: “Se si rivolge a Twitter per capire cosa succede nel mondo – si legge nel post – vogliamo che l’utente abbia un’idea del contesto del contenuto che sta vedendo. Tentativi deliberati di fuorviare o confondere le persone con media manipolati mettono a rischio l’integrità della conversazione“.


Twitter segnalerà i video deepfake, quelli ‘manipolati’ - Ultima modifica: 2019-11-18T09:30:21+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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