Cos’è SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, e come funziona

Cos’è e a cosa serve SPID? A distanza di un anno i cittadini che si sono dotati di una identità digitale sono 1,5 milioni, erano 1 milione a gennaio 2017.

Nel 2016 entra in vigore SPID, il “Sistema pubblico dell’identità digitale”, il sistema unico di login per l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti. Con questo sistema ogni cittadino entra in possesso della propria “identità digitale”, un passaggio fondamentale per la vita del nostro paese soprattutto in vista del processo di digitalizzazione di cui tanto ha bisogno.

di Franz Russo

Questa è #ARUBAIT, la rubrica realizzata in collaborazione con Aruba.it sui trend più interessanti del mondo della tecnologia e del web. 

A distanza di un anno i cittadini che si sono dotati di questa identità digitale sono 1,5 milioni, erano 1 milione a gennaio 2017. Ma che cos’è e a cosa serve SPID?

Che cos’è SPID

SPID, ideato dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) non è altro che un nome utente e una password, complessa, che il cittadino può ottenere da un provider accreditato. Una volta ottenute queste credenziali, che di fatto sanciscono l’identità digitale, il cittadino potrà avere accesso a tutta una serie di servizi online della Pubblica Amministrazione. Ad oggi sono 3.656 le amministrazioni che erogano 4.155 servizi abilitati SPID. Si va dai servizi della PA centrale (INPS, INAIL, 730 online, ecc…) a più di 3.400 Sportelli Unici Attività Produttive – SUAP, passando per i servizi erogati dalle università fino all’accordo con MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) e MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) per accesso unico a wi-fi pubblico.

Un ruolo importante all’interno dello SPID è quello ricoperto dagli Identity Provider, ossia i gestori dell’Identità Digitale. L’Identity Provider fornisce le credenziali di accesso al sistema (quindi le identità digitali) e gestisce i processi di autenticazione degli utenti. Ad oggi quelli attivi sono: Aruba, Infocert, Poste Italiane, Sielte e Tim. A questi si sono affiancati anche Namirial S.p.A. e Register.it S.p.A.

Altri attori sono il Service provider (fornitore di servizi), che mette a disposizione servizi digitali accessibili tramite il login con credenziali SPID, e l’Attribute provider (gestore di attributi qualificati), che fornisce attributi che qualificano gli utenti (stati, ruoli, titoli, cariche), finalizzati alla fruizione dei servizi.

A cosa serve SPID

Attraverso questo sistema il cittadino ha la possibilità di accedere a servizi online, che continuano a crescere in maniera costante. E quindi si va da servizi come il certificato dell’Inps, al pagamento della Tasi o del bollo auto, di una multa o delle tasse universitarie; dalla richiesta di una prestazione sanitaria alla consultazione del Cud. Grazie allo Spid, quindi, si ha l’accesso ai servizi erogati da Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Regioni e Comuni. Il tutto attraverso un codice unico. Lo Spid serve anche per accedere on line alla carta del docente e all’utilizzo di 18 app bonus. La prima, consente a docenti, insegnanti e professori di ottenere il bonus da 500 euro previsto per la loro formazione professionale. La seconda, permette ai ragazzi maggiorenni di avere il bonus cultura da 500 euro.

Inoltre, lo Spid dà anche accesso ai pubblici servizi in ambito internazionale, all’interno dell’Unione europea. Il tutto on line, attraverso qualsiasi dispositivo collegato ad Internet (smartphone, pc, tablet).

SPID al momento è gratuito per i primi due anni, poi sarà a pagamento, anche se su questo aspetto non vi è ancora molta chiarezza.

SPID Sistema Pubblico di Identità Digitale


Cos’è SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, e come funziona - Ultima modifica: 2017-07-20T10:05:00+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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