Molestie online: vittima una donna su 5 – i dati italiani

I dati sulle molestie online in un’indagine di Amnesty International: il 16% delle donne italiane le ha subite, il 74% le teme e pensa che siano comuni.

Un’indagine di Amnesty International sottolinea come le violenze e le molestie online contro le donne siano molto diffuse e abbiano effetti duraturi sulle vittime.

Molestie online: vittime una donna su 5

Più di una donna su cinque ha subito molestie o abusi online, secondo una ricerca di Amnesty International che ha esaminato oltre 4.000 donne.

La grande maggioranza di queste molestie si verifica sui siti di social media, secondo il rapporto.

Quasi la metà delle vittime ha affermato che gli abusi o le molestie sono state di natura sessista o misogina e un quarto delle donne ha ricevuto minacce fisiche o sessuali.

La maggior parte delle molestie, quasi il 60 percento, era di natura razzista, sessista, omofobica o transfobica, secondo le rilevazioni.

“Internet può essere un posto terrificante e tossico per le donne: non è un segreto che misoginia e abuso stiano prosperando sulle piattaforme dei social media, ma questa ricerca mostra quanto siano dannose le conseguenze degli abusi online per le donne che sono prese di mira”, ha detto Azmina Dhrodia, ricercatrice di Amnesty su tecnologia e diritti umani.

Molestie online i dati Italiani

In Italia è il 16% la percentuale di donne che ha subito molestie online, un dato più basso rispetto a quello degli USA (33%) o della Gran Bretagna (22%) o Spagna 19%.

 

molestie online Italia ricerca amnesty International

Ma la preoccupazione è alta in Italia, anzi altissima: il 74% delle donne italiane afferma che le molestie e anche la violenza online sono comuni.

molestie online ricerca amnesty International

In cosa consistono le molestie online alle donne italiane

In questo grafico, tratto dalla ricerca Amnesty International sulle molestie online, si vendono di che tipo sono e cosa riguardano.

molestie online ricerca amnesty International

Le molestie online lasciano danni permanenti

Di coloro che sono state vittime di molestie, il 41 per cento si sentiva meno al  sicuro nelle loro vite quotidiane a causa dell’abuso che avevano vissuto, e una su quattro temeva per la sicurezza delle loro famiglie.

Una vasta maggioranza di donne ha anche dichiarato di essere preoccupata per l’utilizzo di Internet dopo essere stata presa di mira.

Molestie online la ricerca di Amnesty International

Oltre agli abusi sessisti, razzisti o omofobi, il 17% delle vittime ha dichiarato di aver trovato dettagli personali o foto private condivise online.

“Questo non è qualcosa che va via quando ti disconnetti. Immagina di ricevere minacce di morte o di stupro quando apri un’app o vivi nella paura che foto a sfondo sessuale e private vengano condivise online senza il tuo consenso”, ha detto Dhrodia.

Sebbene le aziende di social media abbiano tutte pubblicizzato gli sforzi per combattere le molestie e gli abusi, molti dicono che non è stato fatto abbastanza. Sia Facebook che Twitter, due dei siti di social media più popolari, non gestiscono gli abusi in modo soddisfacente, secondo le donne intervistate.

“Le aziende detentrici dei social media hanno la responsabilità di rispettare i diritti umani, compreso il diritto alla libertà di espressione, e devono garantire che le donne che usano le loro piattaforme siano in grado di farlo liberamente e senza paura”, ha detto Dhrodia.

Un altro problema è la mancanza di politiche e leggi per proteggere le vittime, ha osservato la relazione di Amnesty.

L’organizzazione ha invitato i governi a lavorare verso strutture legali adeguate per frenare le molestie online, senza violare il diritto alla libertà di parola.


Molestie online: vittima una donna su 5 – i dati italiani - Ultima modifica: 2017-11-23T07:34:06+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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