Google: le mongolfiere per portare il web a tutti

Google ha stupito tutti con il progetto delle mongolfiere. Loon Balloon, questo è il nome dell’iniziativa, porta internet a tutti dalla stratosfera

Google ha stupito tutti con il progetto delle mongolfiere. “Loon Balloon”, questo è il nome dell’iniziativa. Big G ha deciso di usare uno degli strumenti più affascinanti e antichi: il pallone aerostatico. L’idea è quella di portare Internet ovunque, anche nei luoghi più sperduti, dove non arriva alcun tipo di collegamento. La cosa sorprendente è che il ritrovato più efficace è una tecnologia del 1783.
I Loon Balloon di Google sono stati già lanciati in via sperimentale in Nuova Zelanda. Dal punto di vista tecnico galleggiano nella stratosfera ad un’altezza che è circa il doppio di quella a cui transitano per esempio gli aerei. Ogni pallone si connette all’altro creando una grande rete. Da quell’altezza forniscono connettività 3G alle aree più remote, che non hanno accesso ad altri tipi di collegamento.
Ma perché proprio i palloni aerostatici?
Ci sono una serie di vantaggi. Innanzitutto i satelliti non coprono tutto il territorio mondiale, poi le “mongolfiere” sono un sistema più economico e flessibile per fornire questo servizio; è molto più veloce realizzarlo. In 24 può essere creata una rete, cosa impossibile con un satellite, per non pensare al costo di costruirlo e metterlo in orbita.
L’utilità va ben oltre la coperture delle zone remote del Pianeta.
In catastrofi naturali, come un uragano o un terremoto, queste mongolfiere possono ricreare una rete di comunicazioni efficienti in poche ore.
L’esperimento è partito nell’isola meridionale della nuova Zelanda con 30 Loon Balloon e i dati raccolti serviranno a migliorare il servizio per altre comunità. Google ha anche creato un sito dedicato all’iniziativa http://www.google.com/loon/


Google: le mongolfiere per portare il web a tutti - Ultima modifica: 2013-06-18T19:42:05+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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