Cristina Porzio e la trasformazione digitale di Deutsche Bank Italia

Cristina Porzio, una carriera brillante come Chief Information Officer (CIO) & Head of Operations in Deutsche Bank Italia, racconta in questa intervista esclusiva a Digitalic come la tecnologia stia trasformando il settore bancario e come Deutsche Bank stia cambiando per rispondere alla trasformazione digitale

Nata nell’ambito delle Operations dell’Asset Management in Mediolanum, Cristina Porzio è da 23 anni in Deutsche Bank come responsabile del back office Fondi Comuni di investimento. Dal 2015 ha assunto il ruolo di CIO e responsabile di una consistente parte delle Operations. “L’ambizione è stata da subito quella di avviare il processo di trasformazione che oggi stiamo portando avanti e che ci ha già permesso di raggiungere considerevoli obiettivi. – afferma Cristina Porzio – Gli ingredienti vincenti? Sentirsi imprenditore nell’azienda, con una visione nitida, il coraggio e l’orgoglio di raggiungere traguardi importanti accompagnati da intuizione, curiosità, passione, apertura mentale e ascolto, determinazione e un impegno costante”.

di Ilaria Galateria

Cristina Porzio e la trasformazione digitale di Deutsche Bank Italia

Crede che le imprese italiane siano pronte alla rivoluzione industriale 4.0?

Cristina Porzio: Nel nostro Paese c’è un grande fermento sul digitale, anche da un punto di vista della comunicazione, ma credo che purtroppo la strada da fare sia ancora lunga. Fatta eccezione per le grandi aziende, che hanno intuito per tempo la portata della rivoluzione in atto e che dispongono di risorse più ingenti. La maggior parte delle piccole e medie imprese, ovvero il cuore pulsante della nostra economia, non ha invece ancora intrapreso a pieno il percorso della digitalizzazione. Ci sono a mio avviso alcuni fattori cruciali che, se abilitati, potrebbero favorire il cambiamento. In primis, un piano pubblico di incentivi e agevolazioni alle imprese, accompagnate dallo sviluppo di nuovi programmi di formazione digitale lungo tutto il percorso formativo e da iniziative di connessione tra il mondo della scuola e del lavoro. Un altro elemento chiave è la creazione di competenze digitali e professionalità in azienda, facendo anche leva su ‘Digital Academy’ interne o promosse da nuovi player esterni per compensare la carenza di offerta formativa. Non è da sottovalutare, inoltre, lo sviluppo di soft skill in grado di fare realmente la differenza, dalla creatività alle competenze relazionali e psicologiche. CEO e CIO hanno quindi la responsabilità di promuovere la trasformazione digitale all’interno delle aziende, stimolando un vero e proprio cambiamento culturale, che porti a considerare l’IT non più come il costo di un servizio, ma come una parte integrante e rilevante del business.

L’innovazione tecnologica ha portato grandi cambiamenti anche nel mondo della consulenza finanziaria?

Cristina Porzio: I cambiamenti hanno riguardato sia la sofisticazione dei prodotti, sia le modalità di erogazione e vendita dei servizi. Oggi la consulenza finanziaria può contare sull’intelligenza artificiale, ad esempio con i Robo-advisor, che uniscono opportunità di analisi avanzata in tempi brevi e capacità di strutturare agilmente nuovi prodotti. La relazione tra consulente e cliente si avvale inoltre di nuove possibilità digitali, come il Remote Advice o la Firma Digitale, che consentono di fornire consulenza a distanza, in mobilità, in spazi temporali dilatati e in modalità anche completamente dematerializzata, mantenendo il valore aggiunto della persona e del rapporto umano che rimane il perno del rapporto con il cliente.

Cristina Porzio: la tecnologia cambia lo scenario dei servizi bancari

Le banche stanno attraversando una fase di profonda trasformazione, grazie alle nuove tecnologie e all’evoluzione dell’atteggiamento dei clienti, sempre più digitali. Come cambia lo scenario dei servizi bancari?

Cristina Porzio: Le banche dovranno essere in grado di adottare in maniera creativa nuovi modelli di business, magari entrando in altri mercati e settori, facendo leva sui punti di forza, come la capacità di gestire normativa e sicurezza, la disponibilità di un’ampia base di clientela, di dati e di capitale. Dovranno saper costruire assetti organizzativi, partnership e collaborazioni con i player tecnologicamente avanzati come le Fintech. La contaminazione e il lavoro di squadra tra business e IT sono e saranno sempre più di vitale importanza per gestire il cambiamento e impostare modelli di successo.

Qual è il ruolo del vostro management per cambiare il sistema di offerta e per governare al meglio lo sviluppo in chiave digitale?

Cristina Porzio: Abbiamo la fortuna di avere alle spalle un gruppo globale che ha impostato un modello di sviluppo e governo del digitale estremamente avanzato: quattro Innovation Labs per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative pilota, una Digital Factory per la messa a terra delle soluzioni tecnologiche poste a disposizione dell’intero gruppo e hub di sviluppo centrali condivisi. A livello locale, la digital innovation di business è concentrata sull’evoluzione dei canali diretti e il management che gestisce le reti è per lo più focalizzato sulle esigenze di sviluppo digitale e di prodotto per la distribuzione fisica. Il management IT si pone al centro di un ecosistema interno ed esterno interagendo in un percorso circolare. Da un lato, si interfaccia con il business per l’allineamento di strategie e domanda, andando a ricercare sul mercato soluzioni tecnologiche di eccellenza. Dall’altro, propone opportunità selezionate tra le best practice di mercato e i servizi in fase di ricerca e sviluppo. Questa collaborazione virtuosa con il business e le altre funzioni della banca permette di avere un approccio agile in cui si mettono a fattor comune tutte le competenze già nella fase di disegno delle soluzioni.

cristina porzio

Cristina Porzio, CIO Deutsche Bank


Cristina Porzio e la trasformazione digitale di Deutsche Bank Italia - Ultima modifica: 2018-06-16T06:49:55+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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