Digitalic n. 60: Big Data – Ultima Frontiera

I Big Data dati non descrivono semplicemente la realtà, ormai la creano. Perché se sono alla base delle decisioni delle imprese e degli Stati

Dati e nuove divinità astrali
I dati non descrivono semplicemente la realtà, ormai la creano. Perché se sono alla base delle decisioni delle imprese e degli Stati, significa che la loro rappresentazione o visualizzazione genera delle scelte che modificano poi la realtà e determinano il futuro delle persone.
Probabilmente la forma più pericolosa di cyber crime sarà contraffare i dati sulla base dei quali vengono prese le decisioni dei governi, degli istituti bancari mondiali, delle grandi organizzazioni.
Cambiare l’informazione significa modificare la conseguente decisione e quindi cambiare la realtà. Anche perché si sta diffondendo una nuova religione il ͞Dataism͟ cioè la convinzione che i dati abbiano tutte le risposte, che il dato sia in ogni caso indipendente, giusto, democratico, super partes. Questa fiducia totale assume quasi i contorni di una fede.
Così i Big Data diventano un oracolo a cui chiedere ogni cosa e la cui risposta è sempre giusta, con data scientist che prendono le sembianze di sciamani e risposte che spesso sono inutili o incomprensibili, come il famoso 42 ͞fornito  come risposta dal computer più potente dell’universo alla “domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto” nel libro “Guida galattica per autostoppisti”.
Il problema è saper fare le domande, utilizzare i dati che servono (non di più e non di meno), interrogare l’insieme di informazioni corrette, raccoglierle in modo adeguato… e queste sono tutte decisioni umane.
L’errore del Dataism è di pensare che esistano dati che non siano, in ultima analisi, generati dall’uomo, con tutte le sue imperfezioni, difetti e anche intenzioni (che non sono sempre benevole). I Big Data, insomma sono un nuovo mondo, un universo appena nato; sta a noi esplorarlo, condividerlo e metterlo al servizio del bene comune mondiale, nazionale o aziendale. Ovviamente quando si scopre un nuovo mondo, come un nuovo Continente, sono in molti quelli che lo vorrebbero invece dominare, asservire, sfruttare. Per fortuna i Big Data hanno in sé degli anticorpi naturali.
Proprio il fatto che vengono alimentati da grandi quantità di azioni umane, quindi da molti individui e molte teste, rende più difficile la loro contraffazione o asservimento, inoltre il sistema delle Blockchain (di fatto una base dati e decisionale distribuita) fortifica questo sistema. Ma bisogna essere sempre vigili perché ad un grande potere corrispondono grandi responsabilità e nessun dato mai potrà liberare l’uomo (e anche i manager, i politici, tutti quelli a cui sono affidati dei poteri) dalle decisioni morali.
Il bene e il male, anche nelle nuove galassie che appaiono, rimangono un’esclusiva di quel piccolo mammifero che chiamiamo uomo.


Digitalic n. 60: Big Data – Ultima Frontiera - Ultima modifica: 2017-04-12T08:01:32+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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