Real Estate tech, innovazione e trasformazione dell’immobiliare

Real Estate intervista a Marco Locurcio, del progetto Area Structuring di Sorgente Group e Ugo Pasquali, Head of Group Information Technology di Prelios

L’innovazione digitale trasforma il mondo del Real Estate. L’industria immobiliare rappresenta una vera e propria infrastruttura a servizio dell’economia del paese, agevolandone la produttività. Al contempo, deve essere contraddistinta da imprese produttrici di valore tangibile, in grado di investire in modo significativo sul capitale umano e l’organizzazione d’impresa, ponendo al centro la tecnologia.

*di Massimo Canorro

Real Estate Marco Locurcio, referente operativo per il progetto dell’Area Structuring di Sorgente Group

Marco Locurcio, referente operativo per il progetto dell’Area Structuring di Sorgente Group

Come spiega il vicepresidente di Assoimmobiliare, Matteo Cabassi, “il futuro del real estate risulta sempre più legato a un’evoluzione del settore dei servizi legati ai patrimoni immobiliare”.

Sulla stessa scia è Marco Locurcio, referente operativo per il progetto dell’Area Structuring di Sorgente Group. Sorgente Group Spa (Italia) è la holding nazionale del Gruppo attiva nei settori della finanza, del risparmio gestito, dell’immobiliare, delle costruzioni in proprio, del restauro e delle infrastrutture. “Per noi è fondamentale restare aggiornati sugli sviluppi delle tecnologie e sul loro impiego nell’ambito dell’ottimizzazione dei processi di gestione e di valorizzazione del patrimonio immobiliare”, spiega Locurcio. Precisando: “Sorgente Group è attiva nello sviluppo e nell’implementazione di sistemi innovativi e di tecnologie all’avanguardia a supporto dell’edilizia, puntando ad una diminuzione dei costi di gestione congiuntamente ad una coordinazione di processi e risorse”. L’Istituto di ricerche Scenari Immobiliari stima che il fatturato totale del mercato immobiliare italiano per il 2017 sia pari a circa 119 miliardi di euro, valore che dovrebbe salire a quasi 125 miliardi nel 2018. “Numeri importanti, a conferma del trend positivo in atto da oltre un quinquennio”, sottolinea Locurcio, auspicando che, nel prossimo futuro, “la tecnologia intervenga su due aspetti chiave del settore: l’immobile attraverso la domotica e la trasparenza del mercato mediante opportuni database”.

HiTech nel Real Estate

Quindi Locurcio sottolinea come un’esigenza alla quale la tecnologia potrebbe rispondere è l’aumento della trasparenza. “Spesso, infatti, il settore è accusato di opacità, e ciò rende difficile accreditarsi tanto agli occhi degli investitori istituzionali tanto a quelli degli investitori esteri. Una possibile soluzione è data dall’utilizzo delle Big Data Analysis a supporto delle scelte di investimento supportate da strumenti GIS-based, che rendono facilmente intellegibile l’informazione”. A questo proposito, Sorgente Group sta sviluppando un sistema informativo territoriale per la gestione efficiente del patrimonio immobiliare “che, grazie ad una serie di layer informativi, consentirà di anticipare i trend del mercato e di individuare le migliori strategie di valorizzazione”.

 

Tecnologia digitale nel mondo del Real Estate

 

Ugo Pasquali, Head of Group Information Technology di Prelios Real Estate

Ugo Pasquali, Head of Group Information Technology di Prelios

Il settore del fund management e quello dei crediti deteriorati. Sono queste due delle aree sulle quali si concentrano le strategie digitali del Gruppo Prelios, verticalizzato nell’alternative asset management e nei servizi immobiliari specialistici.

Spiega Ugo Pasquali, Head of Group Information Technology di Prelios: “Il settore del fund management in Italia è contraddistinto da un valore dell’asset under management di circa 64 miliardi di euro, suddiviso in circa 430 fondi immobiliari e gestito da 37 società di gestione del risparmio”. Incalza: “L’altro grande settore in cui opera Prelios è quello dei crediti deteriorati. In termini di rapporto tra crediti deteriorati e il totale dei crediti erogati, il peso dei primi in Italia – pur essendosi ridotto dal valore massimo nel 2015 di 341 miliardi di euro a 324 miliardi nel 2016 – rimane il più alto tra i paesi europei”. In merito al ruolo, sempre più predominante, che la tecnologia ha assunto nel real estate, Pasquali rimarca come oggi “i grandi operatori possono contare su standard consolidati e sicuri di integrazione con i sistemi informativi legacy di clienti, per agevolare l’outsourcing di servizi e sull’interconnessione b2b per gestire reti di professionisti che coprono l’intero territorio nazionale”.

IoT e Big Data per il Real Estate

Quindi focus su Business Intelligence e sugli strumenti di trattamento dati – “per indirizzare meglio le scelte strategiche fornendo modelli di simulazione ed analisi predittive” – ma anche sulla gestione documentale e sui sistemi di dematerializzazione “che hanno mutato la gestione dei servizi immobiliari sia nella fase di due diligence sia proseguendo nell’erogazione dei servizi specialistici”. Ed ecco Pasquali spostare l’asticella più avanti, alle opportunità tecnologiche in grado di rivoluzionare il mercato dei servizi immobiliari.

“Il primo pensiero è all’Internet Of Things. Prelios ha avviato la costituzione di importanti partnership e ha una piattaforma già pronta – e cloud oriented – per gestire tutti gli equipment di un building, master data sui quali raccogliere e analizzare i dati provenienti dalle sorgenti diversificate”. Al contempo, l’importanza del modello Smart Building “di supporto alla diffusione dei principi di Smart Working, adottati da più di un terzo delle grandi imprese, con oltre 305mila lavoratori smart (+16% rispetto al 2016)” e delle piattaforme di Big Data e Analitycs “disponibili con soluzioni in cloud potenti, affidabili e di veloce implementazione”, conclude.


Real Estate tech, innovazione e trasformazione dell’immobiliare - Ultima modifica: 2017-12-21T11:00:26+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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